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Strette alleanze

di Guido Dalla Casa - 13/01/2025

Strette alleanze

Fonte: Guido Dalla Casa

Premesse
  Le Associazioni e i Movimenti antisistema stanno aumentando. Qualcuno/a invoca una collaborazione più stretta fra questi movimenti: in effetti sembra indispensabile, data la situazione mondiale.
 Quando parlerò di “sistema”, intenderò l’intera civiltà industriale, come si è formata un paio di secoli fa sulla spinta dell’illuminismo e del materialismo, con l’accettazione acritica del paradigma cartesiano-newtoniano in ogni forma di pensiero e di azione.   Una maggiore collaborazione pratica fra questi movimenti è auspicabile purché si tratti di un’opposizione “vera”, e non la solita opposizione finta ammessa dal sistema stesso per autonominarsi “democratico”.
  Personalmente, e come seguace dell’Ecologia Profonda, sento, fra i Movimenti più vicini, quelli che collegano il nuovo paradigma con le antiche filosofie orientali (“Tutto è Uno”), quello dell’Ecospiritualità (www.eco-spirituality.org), quello dell’Ecopsicologia (www.ecopsicologia.it), oltre, come applicazioni pratiche, alle iniziative di tipo didattico-esperienziale (es. www.apprendimento-esperienziale.it), e anche www.zeitgeistitalia.org , con tutte le piccole varianti del caso.
  E’ sufficiente una rassegna sommaria per rendersi conto dell’estrema varietà dei Movimenti in questione, di pensiero e di azione, che a volte differiscono anche su questioni essenziali. Bisognerà fare un tentativo per accettare tali divergenze.
  Fra le questioni in gioco, soprattutto due o tre pongono in evidenza alcune premesse che sembrano vere assurdità. Ne analizzeremo un paio.  
I limiti dello sviluppo.
  C’è una corrente di complottisti antisistema che pensa che il famoso rapporto “I limiti dello sviluppo”, pubblicato in italiano nel 1972, sia stato opera di alcuni “maligni” imbottiti di una sorta di malthusianesimo radicale e pronti a voler prendere poi posizioni di potere nel mondo intero. Questo è troppo!
  Gli Autori del famoso rapporto erano quattro scienziati-studiosi-filosofi piuttosto giovani (Randers, i due Meadows, Behrens) coadiuvati da Forrester, un genio dell’informatica e della teoria dei sistemi. Non mi risulta che alcuno di questi Autori si sia arricchito né sia diventato particolarmente famoso, né sia caduto preda di quel delirio di onnipotenza di cui sono vittima alcuni personaggi attuali, 50 anni dopo. Uno dei promotori del Rapporto, Aurelio Peccei, mi ha sempre dato l’impressione di una persona soprattutto preoccupata per il futuro. Ciò non toglie che oggi può anche esserci qualcuno che tenta di approfittare di qualunque cosa.
  La prova che il sistema non soltanto non promuove, ma teme molto questo tipo di studi è data dal fatto che ne ha di fatto impedito la divulgazione su larga scala negli ultimi decenni: solo come esempio, un pallido tentativo in TV di qualche anno fa è stato immediatamente stroncato annullando la trasmissione.
  C’è stato anche un breve, ottimo film (di Cerasuolo), passato sotto silenzio.
Il rapporto "I limiti dello sviluppo" è stato l'unico studio sistemico serio eseguito finora sul sistema mondiale. Le sue proiezioni in avanti (grafico BAU–business as usual) si stanno rivelando esatte, dopo più di 50 anni. Allora fu fatto un errore da parte dei divulgatori, che misero in evidenza soprattutto l'esaurimento delle risorse, mentre il risultato essenziale era l'impossibilità di proseguire con gli andamenti della civiltà industriale perché incompatibili con il funzionamento del Sistema Terrestre. Dei 12 scenari esaminati, solo due non portavano a un collasso del sistema, ma avevano come condizione necessaria e non sufficiente lo stabilizzarsi della popolazione mondiale attorno all'anno 1975, che corrisponde circa alla metà di quella attuale. Anche lo scenario-limite con l'ipotesi di "risorse infinite" collassava (solo qualche anno più tardi degli altri), perché la curva dell'inquinamento andava all'infinito.
 Un altro studio: il libro "Assalto al Pianeta" di Pignatti e Trezza (Bollati Boringhieri, 2000), le cui considerazioni sono condotte in maniera sistemica, è passato completamente sotto silenzio, anche se non mi risulta contestato nel suo contenuto.
  Come considerazione di carattere generale, poiché sappiamo che la Terra (o l’Ecosfera) è un sistema ad altissimo grado di complessità, è necessario eseguire studi di carattere sistemico-olistico, tenendo conto di tutte le interazioni e le retroazioni fra le componenti del sistema. Così era stato fatto. Si poteva almeno proseguire su quella strada, suddividendo il Sistema Terrestre in componenti diverse, soprattutto componenti non valutate in modo ancora antropocentrico, come era lo studio principale citato. Invece questo non è avvenuto, forse perché è facilmente prevedibile che i risultati avrebbero evidenziato l’impossibilità di persistenza della civiltà industriale. Si noti che non stiamo facendo considerazioni etiche, né stiamo parlando delle terribili sofferenze inflitte agli esseri senzienti (20-30 milioni di specie, con tutti gli ecosistemi e gli esseri collettivi), ma parliamo un linguaggio quasi-matematico.
  Comunque, i pochi studi citati, accettabili anche dai “newtoniani-cartesiani”, concordano sul fatto che su questa Terra siamo veramente in troppi.
I cambiamenti climatici
  Una parte (spero, piccola) dei movimenti antisistema sostiene addirittura che i cambiamenti climatici in corso sono dovuti a cause naturali, e questo riesce veramente incomprensibile! Ci sarebbe un altro complotto!
  Non c’è fenomeno più chiaro, evidente e di facile comprensione del fatto, studiato a fondo anche sul piano quantitativo e nel tempo (atmosfere del passato), che le enormi quantità di anidride carbonica scaricate nell’atmosfera dai processi della civiltà industriale causano un aumento di energia nell’atmosfera terrestre. Le variazioni per cause naturali hanno tempi dell’ordine di 10-100.000 volte più grandi, considerando la scala complessiva del Pianeta e non solo i fenomeni locali. E’ come confrontare un millimetro con 10 o 100 metri: non ha senso! Eppure qualche complottista si trova anche qui. Una nota di 60 anni fa:
Dal Rapporto della riunione annuale dell'American Petroleum Institute 1965:
“Questo rapporto indiscutibilmente stimolerà le emozioni, solleverà le paure e porterà richieste di azione. La sostanza del rapporto è che c'è ancora tempo per salvare i popoli del mondo dalle conseguenze catastrofiche dell'inquinamento, ma il tempo stringe.  
Una delle previsioni più importanti del rapporto è che l'anidride carbonica viene aggiunta all'atmosfera dalla combustione di carbone, petrolio e gas naturale a una velocità tale che attorno al 2000 il bilancio termico sarà modificato in modo tale da causare marcati cambiamenti climatici al di là degli sforzi locali o addirittura nazionali. Il rapporto afferma inoltre:
"... l'inquinamento dei motori a combustione interna è così grave e sta crescendo così rapidamente che è probabile che un mezzo alternativo non inquinante per alimentare automobili, autobus e camion diventi una necessità nazionale". Ikard, Affrontare le sfide del 1966. Nella riunione annuale dell'American Petroleum Institute 1965 12–15 (API, 1965).”    
Spero comunque che non ci sia qualcuno che pensa che possano circolare nel mondo un miliardo di auto elettriche! …e si possa “smaltire” tutto!!
Un Primate di 70 Kg                       
Sappiamo da due secoli (Lamarck–Philosophie zoologique–anno 1809, 50 anni prima di Darwin) che siamo animali, anche facilmente classificabili (Classe Mammiferi–Ordine Primati), ma non ce ne siamo ancora accorti e ci comportiamo in modo lontanissimo da queste conoscenze. Molti popoli nativi lo sapevano da 100.000 anni. Non occorre una gran fantasia, né particolari studi, per capire che in 8 miliardi non ci stiamo, se non in un breve transitorio; se poi adottiamo una dieta diversa da quella degli altri Primati, non se ne parla neanche.  Del resto, quanti eravamo quando abbiamo iniziato ad estrarre e bruciare combustibili fossili? Circa un miliardo.

  C’è anche qualcuno, che si crede antisistema, che plaude ai flussi migratori in atto e, anzi, insiste sull’”integrazione” come soluzione di tutti i mali. Forse si dimentica di qualche “dettaglio”(!):
-    Integrazione significa Occidentalizzazione, cioè significa continuare lo sciagurato processo di rendere tutti “occidentali”, che è la causa dei guai;
-    Solo come esempio parziale, l’Africa, secondo stime attendibili, aveva circa 30 milioni di abitanti a metà dell’Ottocento, poi ha cominciato a raddoppiare ogni 30 anni. Potete fare i conti: 2 alla quinta potenza fa 32, alla 6a fa 64. Volete aspettare il prossimo raddoppio? Nel frattempo, il 90% della Natura africana è già stato distrutto o degenerato.
E i pacifisti? Lodevolissimi, ma finché si parla continuamente di competizione ed esistono fabbriche di armi, finché si parla di chi vince e chi perde, finché i mezzi di comunicazione parlano di sfida anche se si tratta di lavare i piatti…
Conclusioni
  Se siamo in troppi, che fare? Diffusione, consapevolezza, nuovo paradigma: è probabile che una coppia normale, se libera da condizionamenti di istituzioni religiose e di industrialisti-sviluppisti, non desideri più di due figli. Poiché una parte dell’umanità non forma coppia o non desidera figli, o non può averne, si avrebbe una lenta diminuzione, secondo un’esponenziale negativa, ma per arrivare a valori accettabili occorrono alcuni secoli: non abbiamo tanto tempo.
 Dopotutto gli altri animali senza predatori fanno pochissimi figli!
 E allora? Ormai ci penserà la Terra. Non vi piace? Ho altri nomi disponibili (potete scegliere): Ecosfera, Gaia, Piano Akashico, “Tutto è Uno”, Grande Inconscio, Mente Estesa, Brahman, Anima del Mondo, Wakan Tanka, Campo di Planck…