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Sul concetto in sé, su quello di Tradizione, di Micro e Macrocosmo

di Manuele Migoni - 12/12/2016

Sul concetto in sé, su quello di Tradizione, di Micro e Macrocosmo

Fonte: Ereticamente

“Per se stessi, ai futuri padrini per i nuovi nascituri, per le nuove leve politiche che verranno, e nel giorno dell’Immacolata Concezione, un auspicio, un augurio, una benedizione”

La natura del Cristo:*

Come un’anima illuminata
ancor prima di farsi carne,
come acqua rigeneratrice
e fuoco spirituale,
non sarà poi un problema,
Essere,
sentire,
passare,
per quel che non si è;

Avere,
sentire,
passare,
per quel che non si ha;

Fare,
sentire,
passare,
per quel che non si è fatto.
(non tanto sistema: solo alcune personalità soffrono ulteriormente il ritorno nell’indistinto, nella materia: nel verbo, l’umanità nasce e muore con loro.)

*Khrisna, Osiride, Ermete, Orfeo, Pitagora, Gesù

Sul concetto in sé, su quello di Tradizione, di Micro e Macrocosmo.

Il concetto, la condizione di Iniziato, non è necessaria preclusione delle attuali società ad esso rifacentisi, le quali, in maggioranza, ne tradiscono l’essenza, la forma, in uno spurio crogiuolo cerimonialistico, tipicamente monoteistico, o sincretistico unicamente per complicità economiche e di potere.

Un monoteismo cerimonialistico di tipo Sadduceo o Fariseo, pregno vieppiù di quegli elementi contingenti riguardanti la Romanità, che videro poi una loro prosecuzione in alcune fasce (anche qui in maggioranza) del Vaticano e/o del clero cattolico. Dal concetto di Microcosmo, unico spiraglio da cui possa realmente pensarsi una certa salvezza, attualmente questi contro-iniziati, cercheranno di cavalcare il vero cambiamento, la vera novità (Brexit, Trump, successo del No, ne sono un segnale) laddove non può parlarsi più di Europeismo, ma di Globalismo.

Consensuale sdrammatizzazione (per quanto un rito, nei suoi effetti, e comunque sia, potrebbe esser destinato a dissolversi in breve) apertura, superamento, ne sono il vero Progresso, oltre le ideologie (spesso succubi di stereotipi assolutistici), e cioè: volenti o nolenti, proprio mentre, in forma indefinita, un non meglio precisabile Belzebù – o comunque lo si identifichi – riesce a essere il proprio ospite, in virtù di ciò, vi sarà il ritorno al concetto di anima divina; è chiaro che poi, in tutto ciò, corrispondente quindi a una legge del destino, per altre forme sistemiche comparate (o Macrocosmiche) dovranno esserci dei limiti: il rischio è sempre il concetto, mi si passi il termine guenoniano, di Regno delle quantità, quindi un rischio di invasione, di scardinamento, finanche istituzionale; parla bene o correttamente (o il cosiddetto politicamente corretto) chi può permetterselo, per altri, anche volendo, subentrano problemi di tipo economico, strutturale (soprattutto dovuti all’indirizzo ideale (?) fornito dai contro-iniziati).

Possano dunque coloro i quali lo vogliano, ritenersi fortunati di appoggiare la missione del Bene, per le sue modalità fin qui esposte, poiché comunque, indipendentemente dal fatto che si abbia tanto o poco, tutto può dipendere dalla singola volontà d’ognuno, da ciò che il singolo può e soprattutto “vuol” vedere (in chiave Microcosmica), poiché se è anche vero, che in ciò può esservi l’influente opera dei sedicenti contro-iniziati, cominciano altresì a intravedersi dei veri e propri risvegli: è probabile che un certo male non sparisca del tutto (ad ogni livello), ma quantomeno verrà allentato, attenuato, e un miglior equilibrio andrà a crearsi.