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Transizione egemonica

di Fabio Falchi - 05/06/2019

Transizione egemonica

Fonte: Fabio Falchi

E' davvero così difficile capire che la crisi del sistema neoliberale (non è solo questione di populismo, basti pensare alla quasi totale scomparsa dei socialisti in Francia e Germania, dei conservatori in Inghilterra ecc.) e la crisi del sistema geopolitico fondato sulla supremazia o, meglio, sulla egemonia degli Usa, non sono che due facce della medesima medaglia?
Invero, in un certo senso, si potrebbe affermare che come l'espansione abnorme del capitalismo finanziario rispetto al sistema produttivo è il segnale dell'autunno della potenza egemone (Braudel e Arrighi), così il populismo e la progressiva dissoluzione delle forze politiche (socialdemocratici , conservatori, democratici cristiani ecc.) che sono i pilastri cardine del sistema neoliberale, sono il segnale dell'autunno del sistema neoliberale. 
Certo, vi sono delle differenze tra sistema politico-sociale e sistema geopolitico di cui si deve tener conto. 
In particolare, a livello geopolitico l'energia che si sta liberando ha già portato alla formazione di precisi centri anti-egemonici, mentre per quanto riguarda il sistema politico-sociale non vi sono ancora delle forze politiche che si possano definire anti-egemoniche.
Comunque sia, si è solo all'inizio di una fase di "transizione egemonica" che con ogni probabilità sarà assai lunga e contrassegnata da conflitti sempre più aspri e mutamenti improvvisi sia sul piano geopolitico che su quello politico-sociale.
Per capire questo non basta però avere il diritto elettorale attivo né quello passivo, né una laurea o qualche altro pezzo di carta. Occorre "altro".