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Trump umilia Zelensky e abbandona l'Europa

di Antonio Terrenzio - 04/03/2025

Trump umilia Zelensky e abbandona l'Europa

Fonte: Antonio Terrenzio

Donald Trump dopo aver bullizzato Zelensky, ridicolizza il premier britannico Starmer, volato a Washington con la letterina in mano, per assicurarsi il sostegno americano nel contenzioso ucraino. Il Joker di Kiev nello studio Ovale, con fare arrogante, ha continuato a pretendere il sostegno militare americano nella guerra contro la Russia, continuando a descrivere Putin come un Killer, rifiutando il cessate il fuoco e la firma dell'accordo sulle terre rare. Donald Trump e JD Vance, hanno subito fatto intendere a Zelensky che le sue carte da giocare erano scarse e che senza gli Usa il suo destino e' segnato, così come quello del suo Paese. Un messaggio a che nuora intenda, diretto a Londra e a Parigi, cui rispettivi capi di gabinetto, continuano a portare avanti una linea di sostegno incondizionato a Kiev. Nel vertice nel Regno Unito, in 12 ore, non si è arrivati a nulla di concreto per l'ennesima volta, in una Europa i cui non-leader sono espressione dello stato tragicomico in cui versa l'Unione. Senza gli Stati Uniti, questa UE non ha nessuna possibilità di vincere una guerra, se non ragione di esistere. 
I commentatori occidentalisti continuano ad insistere che non si può permettere alla Russia di vincere e di non pagare il prezzo dell'invasione in Ucraina. Perché, quando gli USA hanno aggredito l'Iraq, la Serbia o l'Afghanistan hanno mai pagato un prezzo? Quando hanno strappato il Kosovo alla Serbia, hanno parlato di integrità territoriale? E che adesso vogliono far entrare anche nella NATO? È l'iniquità della Storia. Anche l'Italia ha dovuto pagarne il prezzo, in una guerra dove ha perso Istria e Dalmazia. E in questo caso a perderla, se qualcuno ancora non lo avesse capito, è l'Ucraina, costretta a pagare con le terre rare, i 350 miliardi di aiuti militari americani, che adesso Trump pretende a titolo di risarcimento. E noi Europei costretti a comprare il gas americano, e adesso che gli USA si sganciano dall'Alleanza, anche con una corsa folle al riarmo. Se ti presentano il conto, vuol dire che hai perso la guerra. 
L'obiettivo della guerra in Ucraina era indebolire e deindustrializzare l'Europa. Con Biden ci hanno costretto a schierarci contro la Russia, a rinunciare al gas russo, con sanzioni che hanno finito di dissanguare l'economia Europea. Già con l'amministrazione Obama, che fu responsabile di EuroMaidan nel 2014, fummo costretti a comprare shale gas da oltreatlantico al triplo del prezzo e  le politiche deflazionistiche di Biden nel 2022, attirarono le industrie europee negli States, dove l'energia ha costi inferiori. 
Oggi quindi, gli osservatori atlantisti si stupiscono che gli USA di Donald Trump non ci siano amici, ma è dal 2014 che avremmo dovuto capirlo, da quel "Fuck the Ue" di Viktoria Nuland. Ce ne accorgiamo adesso, con il neo inquilino della casa bianca, che avrà anche uno stile comunicativo un po' rozzo, ma a cui va dato atto di voler terminare la guerra, ponendo fine ad una carneficina e alla distruzione di ciò che resta dell'Ucraina. Una occasione anche per riallacciare con la Russia e riaccendere al gas a basso costo, e gradualmente cercare di ricostruire un Paese devastato per colpa di un guitto criminale, che già nel marzo del 2022 rifiutò gli accordi di pace di Istanbul, cedendo alle lusinghe di Boris Johnson nel proseguire il conflitto.
Nel vertice di Londra dicevamo, si è ce lorcato di pianificare un sostegno a Kiev con soldati e mezzi sul campo. Una "coalizione di volenterosi" cui non è chiaro chi debba partecipare e soprattutto con quali mezzi e munizioni. Una guerra in cui gli eserciti inglesi e francesi non resisterebbero 48 ore, stando proprio alle fonti miliari dei rispettivi paesi. 
Mentre scriviamo i non-leader UE continuano a sostenere una politica di sanzioni (oltre alla folle idea di invio di 30mila uomini) e del loro ritiro con la firma di una trattato che sancisca una "pace giusta". E per essa intende una vittoria della Nato, dell'Ue, con il ritiro dei russi dai territori del Donbas. In tale contesto, si intende subito come il concetto di pace giusta sia solo un eufemismo ad uso delle cancellerie europee, ubriacate di un senso di superiorità morale e di una arroganza senza limiti. Imbevute di autoreferenzialità, vogliono esportare la democrazia liberale che si traduce col potere in mano a pochi e che come ha ricordato J.D. Vance, contraddice quei principi e valori altisonanti cui si fregiano e si riempiono la bocca. Per avere contezza dello stato di impostura ideologica che caratterizza quest'UE, basta vedere la composizione dei loro governi. In Francia Macron governa senza una legittimazione popolare con un esecutivo di minoranza, mentre in Germani, Mertz ha vinto mentendo ai propri elettori sul respingimento dei migranti che commettono crimini. Idem per gli UK di Starmer. Capi di Stato la cui mediocrità è ormai conclamata, data la gestione di un conflitto che va contro gli interessi vitali e strategici dell'Europa e che senza più gli USA, mostrano tutta la loro pochezza. Ma anche pericolosità si badi, perché questi che fino a ieri erano degli sguatteri di Biden, non se andranno così facilmente, e dopo aver perso la faccia in questi tre anni di guerra, sono disposti a trascinarci, oltre che in una terza guerra mondiale, in uno scenario autoritario (vedasi colpo di Stato in Romania). Hanno già cominciato a parlare apertamente di mettere partiti fuorilegge, perché filo-putiniani, qualora non dovessero più essere sufficienti "barrage" e cordoni sanitari. Ieri sera, sentivo Aldo Giannuli che parlava ancora di "sconfitta strategica della Russia" e della necessità "democratica" di mettere fuori legge i partiti che sono contro la guerra. Questo per saggiare il livello dei nostri intellettuali, che si adeguano al fatto che con Trump siamo entrati in nuova fase post-liberale. 
Ovviamente più cercheranno di tenere le redini del potere, anche a costo di colpi di Stato, più i contraccolpi saranno duri e alimenteranno il malcontento. L'America di Trump, farà anche i suoi interessi, come comunemente si sostiene, ma ha avuto il merito, se non altro, di mostrare che il Re è nudo ed ha inaugurato il "brutalismo" nelle relazioni internazionali, che non si copre della retorica dei buoni principi liberali, ma che agisce in ossequio ai rapporti di forza e alle carte da potere giocare sui tavoli dell'arena internazionali. E le carte dei leader Europei sono le stesse che ha in mano al comico di Kiev.