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Un’altra matta

di Marco Travaglio - 23/01/2025

Un’altra matta

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Fra i pigmei ubriachi della cosiddetta Ue chiamati a rispondere alle sfide e alle sfighe del trumpismo, svetta per lungimiranza ed equilibrio l’estone Kaja Kallas, “alta rappresentante della politica estera” (figurarsi quelle basse). Che, terrorizzata dall’ipotesi che finisca la guerra, ha sgravato tre perle di puro genio.
1) “Non serve un unico esercito, ma 27 eserciti per difenderci, preferibilmente con gli alleati, ma se necessario anche da soli” (il fatto che già esistano 27 eserciti e costino molto più di uno solo non sfiora la sua testolina).
2) “Spendere di più per prevenire la guerra, ma anche per prepararla” (un po’ come scoreggiare per prevenire la puzza e prepararla). Guerra contro la Russia, ovviamente, che non vede l’ora d’invadere l’Europa anche se non saprebbe che farsene, lo ha sempre escluso, ha occupato in tre anni un quinto dell’Ucraina con grande fatica e si ritroverebbe contro l’intera Nato senza aver bisogno di territori (è lo Stato più vasto del mondo con l’11,4% delle terre emerse), semmai di persone (è fra gli Stati meno popolosi con il 2% degli abitanti del pianeta). Però la Kallas deve aver saputo da sua cugina che Putin muore dalla voglia e non c’è logica o dottrina militare che la faccia ragionare. Per carità, di politici svalvolati il mondo è pieno. E la nonna e la madre della Kallas nel 1941 furono deportate in Siberia dopo l’invasione sovietica degli Stati baltici. I quali, come la Polonia e i neocon Usa appena cacciati da Trump, sognano la guerra alla Russia per farla finita una volta per tutte. Ma era proprio necessario affidare la politica estera Ue a un’estone accecata dall’odio anti-russo? Come se il Giappone nominasse ambasciatore a Washington il figlio di uno ammazzato a Hiroshima e gli Usa rispondessero col figlio di un caduto a Pearl Harbor. Possibile che a Bruxelles non abbiano trovato una più equilibrata, specialmente ora che gli Usa di Trump, mezza Europa e pure Zelensky, vogliono trattare con Mosca?
3) “La Russia non è invincibile: ha ottenuto guadagni territoriali limitati in Ucraina con costi insostenibilmente alti, con una economia che sta crollando”. Infatti i guadagni territoriali limitati – il 20% dell’Ucraina – sono irrecuperabili per lo stesso Zelensky. E il crollo del Pil russo lo fa crescere molto più di quello europeo, falcidiato dalle auto-sanzioni. Che Kallas vuole pure aumentare col “sedicesimo pacchetto”, per darci il colpo di grazia. Si dirà: Pd, FdI e FI che hanno votato la commissione Ue avranno subito respinto il proclama della squilibrata, intimandole di smentire o dimettersi e minacciando in caso contrario l’opposizione. Magari: le tre ursuline non han detto una parola. Sono felici così. “Preparare la guerra” alla prima potenza nucleare del mondo: che sarà mai.