Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Una questione di identità. Ma quale?

Una questione di identità. Ma quale?

di Gennaro Scala - 10/11/2024

Una questione di identità. Ma quale?

Fonte: Gennaro Scala

L’unica cosa che è stata realmente sconfitta con la netta vittoria di Trump è stata l’ideologia neo-liberista fatta di “diritti umani” contrapposti ai diritti sociali (che per un certo periodo si è voluto “esportare” a suon di bombe), politicamente corretto trasformatosi in una  “polizia del pensiero”, femminismo basato sulla criminalizzazione del maschio in quanto tale, anti-razzismo contrario ad ogni legittima esigenza di regolare i flussi migratori, ideologia woke basata sulla trasformazione della storia dell’occidente in un fatto morale, poiché un contro è una riflessione critica su questa storia che ha portato ad un sistema mondiale insostenibile un altro conto è trasformare tutto ciò in un problema morale proprio dell’“uomo bianco”, come se la storia umana in tutti i tempi e in tutte le latitudini non fosse costellata di violenza e conflitti da parte di tutti i gruppi umani. In generale si è trattato di una patologia dell’universalismo imperialista che ha dimostrato di essere fallimentare, ed è rifiutata e avversata apertamente dalla popolazione statunitense, e queste elezioni ne sanciscono la fine. Fermo restando che anche con Trump l’obiettivo principale degli Usa resterà quello di mantenere la supremazia globale, bisognerà vedere con cosa verrà sostituita questa ideologia. Ipotesi: con una nuova forma di identitarismo occidentalista che voglia dare una risposta al bisogno di identità e di appartenenza? Poiché la disgregazione sociale è a mio parere è la causa principe della profonda sofferenza morale, che ha risvolti anche politici, che si traduce in forme di sofferenza psichica aperta che coinvolgono fino ad un terzo della popolazione statunitense, ma il discorso riguarda tutte le società occidentali. Un grave errore sarebbe a mio parere individuare nel bisogno di appartenenza in quanto tale la causa del problema, piuttosto a questo bisogno possono essere date delle risposte negative, basate sulla volontà di affermare la superiorità del proprio gruppo, e delle risposte positive, che affermino il valore intrinseco di ogni forma di identità e cultura. Ma perché io possa riconoscere il valore di un’altra cultura, bisogna che io stesso attribuisca valore alla mia cultura di appartenenza. In realtà, l’universalismo imperialista è nichilista, disconosce il valore di ogni cultura, intendo sostituirvi l’unico valore realmente dominante: il denaro.