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Una strategia di guerra

di Daniele Perra - 28/07/2021

Una strategia di guerra

Fonte: Daniele Perra

Dal 1945 l'Italia è una colonia degli Stati Uniti. Da uno status di Paese a "sovranità limitata", a partire dagli anni '90 del secolo scorso, si è passati ad una condizione in cui qualsivoglia attitudine ad una forma di pensiero e azione indipendente in ambito internazionale è stata azzerata.
Se vogliamo ragionare sulla situazione attuale è bene ricordare in primo luogo che il sistema militare-politico e la comunità scientifica, negli Stati Uniti, hanno spesso operato in perfetta unione di intenti. Era così durante la Guerra Fredda quando si studiavano gli attacchi nucleari all'URSS, lo è ancora adesso. Una dottrina elaborata da alcuni studiosi di varia estrazione (scientifica, politica e militare) durante gli anni '60 afferma chiaramente che un sistema militarizzato rende possibile la "stabile gestione della società" e che, di conseguenza, sia necessario "trovare un nemico che sia convincente sia in qualità che in portata". Il "Report from the iron mountain" si conclude così: "è più facile, a nostro giudizio, inventare tale minaccia piuttosto che derivarla da condizioni sconosciute".
Faccio sommessamente notare che il governo più "atlantista" della storia ha messo un generale della NATO a fare da galoppino per le multinazionali occidentali del farmaco. E che la stessa "crisi pandemica" viene declinata in termini di guerra.