Ursula Von der Lyen e Cristine Lagarde: due figure inadeguate alla guida di un’Europa che deve cambiare
di Fabrizio Pezzani - 28/11/2024
Fonte: Arianna editrice
Ursula von Der Leyen presidente della Commissione Europea e Christine Lagarde presidente della BCE sono due figure alla guida di un’Europa alla ricerca di una sua autonomia dopo le elezioni che hanno portato Trump alla presidenza Usa con una visione di maggiore distacco. La presidenza Trump mostra la volontà di ridurre la dominanza dei “neocon“ nella politica americana e della loro visione di dominanza, specie bellica, nelle relazioni internazionali e nella posizione nei confronti di alleati come l’Europa che per troppo tempo ne sono stati ostaggio come sudditi e non come alleati. Le due presidenti fino dalla loro nomina hanno mostrato una forte dipendenza dalle posizioni degli Usa, in particolare quelle dei neocon, e un opportunismo portato all’estremo; certamente la loro posizione di subordinazione ha portato l'Europa ad uno stato di sudditanza passiva che ha ridotto la ricerca di una sua autonomia in grado di essere un alleato prezioso e non un suddito fedele.
Al fine di chiarire la loro debolezza e di conseguenza quella della governance dell'Europa che finisce per subire delle scelte ma non a concordarle è necessario capire l'evoluzione dei neoconservatori (neocon d'ora in poi) Usa la loro crescita ed il loro declino attuale e prospettico.
I neocon nascono sulla strada dei neoconservatori americani che hanno trovato negli anni Sessanta una loro guida culturale in Leo Strauss che aveva una visione politica più vicino a quello che potremmo definire socialista e con un ruolo dello stato in economia funzionale a generare una riduzione delle disuguaglianze. Quelli erano gli anni dell'american dream con un alto livello di capitale sociale ed una Nazione molto orientata al bene comune; questa posizione avrebbe avuto un brusco risveglio con il dramma della guerra del Vietnam che avrebbe contribuito ad una discesa all'inferno di quell'America e preparato l'avvento di Reagan
Con la fine dell'impero russo si afferma negli Usa una volontà di onnipotenza a cui dà voce la corrente dei neocon secondo i quali gli Usa avrebbero dovuto governare il mondo come unica superpotenza incontrastata. L'idea centrale dei neocon è che gli Usa debbano avere il dominio militare , finanziario, economico e politico su ogni potenziale rivale di ogni parte del mondo .In estrema sintesi il loro modello culturale era ed è questo: unilateralismo interventista (definito anche internazionalismo conservatore); ridimensionamento del ruolo delle Nazioni Unite; idea della missione redentrice degli Usa; assolutismo morale e idea della preminenza dei valori 'americani' in un'ottica di scontro delle civiltà .Dopo le torri gemelle l'idea della dominanza diventa , secondo Bush , la " guerra al terrore " senza distinzione di sorta e chiunque si opponga agli Usa diventa un nemico da abbattere .
Il partito dei neocon diventa il partito della guerra che è impegnato in conflitti senza sosta e la lista è estremamente lunga: Serbia, Afganistan, Iraq, Siria, Libia, Yemen, Sudan, Ucraina, Palestina.
Ora siamo alla resa dei conti e la posizione di Trump è quella di ridurre la posizione dei neocon che ha trovato in Biden l'ultimo corifeo; la posizione assunta da Biden nei confronti dell'Europa è diventata sempre più stringente come sudditanza, posizione possibile grazie ad una leadership europea inesistente ed eterea. Tale sudditanza ha finito per creare una governance sostenuta da posizioni in grado di dare garanzie di complicità e qui nascono le storie di Ursula. Von der Lyen e della Christine Lagarde che hanno unito le loro storie a quella, ormai decadente, dei neocon che rende le loro posizioni molto più deboli anche all'interno degli stessi paesi europei.
La storia della Lagarde comincia con Sarkosy in Francia e come avvocato opera in uno studio di NY; nel 2011 con l'uscita di Strauss Khan come presidente del FMI costretto alle dimissioni da una denuncia da cui sarebbe poi uscito innocente ma funzionale a farlo sostituire con una persona la Lagarde viene chiamata a sostituirlo perché più attenta agli ordini esterni. Anche nella sua funzione di presidente della BCE ha sempre cercato di allinearsi alle decisioni della FED sposando posizioni che si sono rivelate perdenti per l’Europa; ora con un presidente come Trump che vuole ridurre il potere della FED e con essa quello dei neocon la sua posizione si indebolisce e mette in risalto la sua contraddizione alle politiche della BCE rispetto quelle desiderate dai paesi europei.
La Ursula von Der Lyne venne eletta nel 2019 come presidente della commissione europea con un risicato margine di voti ed il suo mandato ha coinciso esattamente con quello di Biden nuova figura promossa dai neocon. Questa presidenza ha mostrato una grave dipendenza dalla politica Usa a cui è stata asservita ma che l'ha resa meno attaccabile all'interno dell’Unione; la Von der Leyen a luglio prima della caduta di Biden e della elezione di Trump è stata presentata alla presidenza Europea come unica candidata forte dell'appoggio Usa e delle forze europee più allineate come la Francia di Macron e la Germania di Sholtz che però si sono mostrate deboli alle loro elezioni interne. Quindi ora la sua posizione è debole all'interno come dimostra la risicata votazione della sua commissione e verso l'esterno con la vittoria di Trump ed il declino dei neocon.
Ora come Europa siamo in balia degli eventi di un partito della guerra che sembra non volere desistere in Ucraina e dalle divisioni interne tra posizioni di sinistra e di destra che sembra abbiano trovato un compromesso nelle votazioni della commissione, ma non si può vivere di compromessi.
La posizione della governance europea mostra i limiti di una debole capacità personale ed una debole posizione verso l'esterno che verso l’interno: ma in fondo sono i risultati di una debolezza culturale minata alla base da una sudditanza suicida, riprendersi non sarà facile.