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Valori moderni?

di Martino Mora - 12/07/2024

Valori moderni?

Fonte: Martino Mora

Molte persone che si dicono “antisistema” accusano l’elite dominante di non essere fedele ai valori della modernità. Di negare la  triade rivoluzionaria:, libertè, egalitè, fraternitè. Di non avere abbastanza a cuore il benessere materiale. Di non difendere la “laicità” o l’ideologia dei diritti dell’uomo.
Io penso esattamente il contrario. E’ proprio perché tutti questi “valori” vengono portati al loro estremo svolgimento che siamo nei guai.
E’ proprio perché si è sviluppata  la libertà atomistica del soggetto come liberazione da ogni vincolo  che è stata distrutta ogni forma di autorità, di legame sociale, di senso comunitario. E’ proprio perché l’uguaglianza viene intesa come negazione di ogni gerarchia e persino di ogni differenza costitutiva che si diffonde il caos. E’ proprio perché i valori materiali, economici e mercantili  hanno soppiantato quelli spirituali che l’uomo ha perso Dio e si è messo alle dipendenze  di una plutocrazia capitalista onnipotente, senza senno e misura.  
Tutto questo è la storia della modernità, il suo destino.
La stessa cosa vale per la Chiesa. E’ dal Concilio vaticano II, quando questi “valori”liberali e antropocentrici entrarono per la prima volta uffiicialmente nel magistero ordinario, che la Chiesa, intesa come clero, ha iniziato a impazzire ai suoi più alti livelli. Dal 1962, non dal 2013.
Ovviamente anche  il 2013 (Bergoglio) è la conseguenza del 1962 (il Concilio). Cioè del 1789 nella Chiesa.
Noi non stiamo andando a rotoli perché non siamo più moderni, ma perché lo siamo troppo. E la modernità è stata sin dall’inizio un piano inclinato. Presa quella china non ci si ferma più.
Non c’è mai abbastanza libertà individualisticamente intesa,  non c’è mai abbastanza uguaglianza contro tutte le differenze biologiche, culturali  e costitutive. Non c’è mai abbastanza  opulenza, mai abbastanza sviluppo materiale.  Nell’affermazione del  principio  è già contenuto l’eccesso futuro.
Per uscire dal nichilismo imperante occorre invece recuperare i principi premoderni, tradizionali,  che non sono però principi del passato. Il passato non torna. Non torna il Medioevo, non torna l’Ancien regime, non tornano nemmeno gli  anni Cinquanta del XX secolo. Questo deve essere ben chiaro. Quello che può tornare è l’eterno, l’eterno nel passato. A cominciare da quel principio spirituale superiore all’umano che chiamiamo Essere, Dio o Trascendenza. Cioè l’Eterno con la maiuscola.