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I tedeschi regalano altri sommergibili a Israele

di Susanne Scheidt - 30/11/2005

Fonte: Susanne Scheidt

Un commento all'articolo di Massimo Granata "I tedeschi regalano altri sommergibili a Israele" (vedi in calce):

Non è corretto dire che "... la Germania, uscito di scena Schroeder, ha accettato" di vendere i sommergibili, in quanto induce il lettore di pensare che sia il nuovo governo, diretto dalla Merkel, ad avere fatto questa concessione ad Israele, mentre il governo Schroeder l'avrebbe sino ad oggi ostacolata. Nulla potrebbe essere più fuorviante. Il governo Schroeder, oltre un anno fa, aveva già promesso ad Israele la consegna dei sommergibili, ma siccome la cosa era in contrasto con la normativa vigente in Germania, "non sapeva come dirlo ai bambini" - per usare un modo tedesco di indicare i problemi con la confessione dell'incofessabile. Se n'era parlato sui giornali quali FAZ (Frankfurter Allgemeine Zeitung) e Der Spiegel già più di un anno fa. E fu detto senza imbarrazzo che i tre precedenti sommergibili erano già stati attrezzati, da squadre israeliane operanti nei cantieri tedeschi a Kiel, per accogliere lanciamissili a testate nucleari. La richiesta da parte di Israele, di altri due sommergibili analoghi a quelli già consegnati, era volta a completare una flotta capace di accogliere l'intero arsenale atomico israeliano per metterlo in salvo in seguito ad un'eventuale attacco che avrebbe distrutto l'intera Palestina, permettendo ad Israele di disporre delle sue capacità di sferrare attacchi via mare anche dopo un tale evento. La decisione di consegnare ad Israele i due restanti sommergibili era chiaramente e senza mezzi termini legata alla decisione di mettere Israele in grado di attaccare l'Iran via mare con testate nucleari,  permettendo alle "grandi" potenze della NATO di mantenere, nei confronti dell'Iran agonizzante, la posizione del negoziatore.

I tedeschi regalano altri sommergibili a Israele

Quando, a Natale del 2006, i tedeschi si vedranno dimezzata la tredicesima dallo zelo “risanatore” di Angela Merkel (membro del gruppo Bilderberg) e dei suoi nuovi sodali socialdemocratici, potranno gioire sapendo dove andranno a finire parte dei soldi sottratti alle loro tasche. Infatti è notizia di questi giorni (1) che la Germania, uscito di scena Schroeder, ha accettato di “vendere” a Israele altri due sottomarini della classe Dolphin che verranno costruiti, come i precedenti, presso i cantieri navali di Kiel (2). Sembrerebbe un buon affare, se non fosse per il fatto che un terzo del prezzo di acquisto sarà  a carico del contribuente tedesco. Ma il fatto che non viene riportato è che tra il 1999 e il 2001 la Germania ha già fornito allo Stato ebraico tre sottomarini di questa classe (3), dei quali due gratis e uno a metà prezzo. La giustificazione di questa regalia sta nella “riparazione di danni di guerra” subìti da Israele nel ‘91, durante la prima guerra del Golfo, a causa della fornitura all’Iraq, da parte di ditte tedesche, di materiali chimici suscettibili di essere impiegati per la produzione di armi di distruzione di massa.La successiva moratoria, imposta dal governo socialdemocratico, alla fornitura di altri due battelli di pari classe era stata giustificata dal pericolo che sugli stessi venissero imbarcati ordigni nucleari.

Pericolo?

Si dovrebbe dire certezza, dato che le specifiche fornite ai cantieri navali, da parte della Marina israeliana, prevedono che alcuni dei tubi lanciasiluri siano sopradimensionati rispetto ai siluri oggi impiegati dalla Marina di Israele, ma adatti al lancio di missili di crociera a cambiamento d’ambiente (4). Il sito dell’estrema destra rabbinica Arutz Sheva ha recentemente sottolineato che, grazie ai Dolphin tedeschi, Israele si è data la capacità di un secondo colpo nucleare. In conclusione, il contribuente tedesco tira la cinghia anche per consentire alla potenza atomica del Mediterraneo di diventare ancora più minacciosa. L’insieme dei tributi che la Germania sta pagando all’armamento di Israele ammonta nel complesso a circa due miliardi di euro. Forse la motivazione vera della moratoria imposta dal governo rosso-verde alla cessione di altri battelli era proprio il risparmio.Ma appena tornata al potere, la “destra” ha ridato il via libera.Così, la prossima volta che il professor Martin Van Creveld o altri come lui suoneranno il cantico del “muoia Sansone con tutti i filistei” (5) avranno due nuove corde al loro violino.  E a carico dei tedeschi.

Massimo Granata

Note

1) La notizia è apparsa sui settimanali tedeschi Der Spiegel e Focus ed è stata ripresa dal quotidiano libanese L’Orient le Jour.

2) I sommergibili in questione vengono realizzati dalla Thyssen Nordseewerke di Emden e dalla Howaldtswerke-Deutsche Werf di Kiel.

3) La classe Dolphin, che prende il nome del sottomarino capoclasse, è stata realizzata secondo specifiche richieste della Marina israeliana, ma è equiparabile alla classe U209 della Marina tedesca, una delle migliori realizzazioni, nell’ambito dei sottomarini diesel/elettrici, oggi naviganti.

4) La Marina Militare israeliana ha richiesto la installazione di 10 tubi lanciasiluri, dei quali 6 da 533 mm e 4 da 650 mm. In questo modo l’ armamento dei Dolphin  è similare a quello dei sottomarini russi classe OSCAR, AKULA e AKULA II, che utilizzano i tubi da 650 mm per il lancio di missili cruise. La Marina israeliana avrebbe sviluppato e testato un missile di questo tipo (nel gergo SLCM submarine lauched cruise missile) in grado di colpire con precisione bersagli oltre le 900 miglia marine.

5) Si veda su questo giornale il 5/10/2005 “Minaccia atomica contro l’ Europa”di Maurizio Blondet (pagina 12 dell’archivio esteri).

http://www.effedieffe.com