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Sboom Immobiliare

di Paolo Emiliani - 10/04/2007




L’allarme viene dal Fondo monetario internazionale: le economie occidentali saranno frenate dalla recessione che incombe sugli Usa a causa della imminente crisi del mercato immobiliare. Negli States c’è stata negli ultimi anni una vorticosa crescita dei prezzi degli immobili, completamente svincolata dai valori reali e dai costi di edificazione: ora questa bolla sta per esplodere e si porterà dietro una lunga serie di fallimenti, di ricchezze che improvvisamente svaniranno come erano del resto improvvisamente nate dal nulla.

Tutto quel che succede oltre l’Atlantico prima o poi arriva in casa nostra, dove del resto il mercato immobiliare sembra già da tempo impazzito. Complice anche il passaggio da lira ad euro, il costo delle case ha ormai raggiunto limiti insostenibili ed il mattone, da sempre sogno primo degli italiani, è ormai diventato un miraggio. Naturalmente il mercato degli affitti ha subito seguito la tendenza, con rincari medi del 112% negli ultimi sette anni ed oggi nelle grandi città l’affitto per un medio appartamento in zona semiperiferica corrisponde all’incirca ad un salario; ciò ha impedito il formarsi di molte nuove famiglie o le ha costrette alla coabitazione ed ha gettato nelle indigenze quelle altre, purtroppo molte, dove è stato perso un posto di lavoro.

Tutto questo mentre immobiliaristi apparsi improvvisamente sulla scena sono diventati multimiliardari lanciando persino scalate per ottenere il controllo di grandi gruppi industriali o bancari.

Anche in Italia il crollo del mercato immobiliare porterà certo contraccolpi per la “grande” economia, ma potrebbe rappresentare una opportunità per l’economia domestica di molte famiglie che forse torneranno ad avere l’opportunità di una abitazione degna, quel che dovrebbe essere un diritto per ogni cittadino italiano. Ancora una volta non si possono però attendere miracoli dalla economia liberista. Sarebbe necessaria una seria politica pubblica per la casa. Bisognerebbe tornare a costruire l’edilizia popolare (ed a farla a misura d’uomo) assegnando innanzitutto gli appartamenti agli italiani. Bisognerebbe liberare gli italiani che oggi hanno sulle spalle un pesante mutuo dagli artigli delle banche che continuano ad applicare gli anatocismi sui loro prestiti e che rimangono in sostanza proprietari delle abitazioni fino alla completa estinzione del debito. Tutto questo mentre invece continuano a gravare sui mutuati infiniti balzelli, a partire dalla vergognosa Ici, di fatto una tassa persino sulla casa dove si abita che addirittura partecipa alla determinazione dell’Irpef.

La casa è un diritto che uno Stato assente e liberista non è in grado di garantire ai cittadini. I grossi patrimoni immobiliari (di fatto intermediazioni finanziarie) vanno tassati pesantemente, ma gli italiani devono smettere di pagare per qualcosa che spesso è solo il frutto di tanti sacrifici per sfuggire dalla trappola degli affitti usurai.