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Questa valle è la mia valle

di Claudio Ughetto - 11/04/2007

NO-TAV: Trana - Avigliana 31 marzo 2007    
  
 

Pur abitando in una valle limitrofa, la Valsangone, ho sempre fatto parte di quelle persone che da 15 anni si oppongono all'ipotetica Linea ad Alta Velocità (o Capacità) che dalla Francia dovrebbe sventrare la Valle di Susa fino a Torino. La mia solidarietà ai valsusini è sempre stata totale: sia perché condivido il loro diritto a non morire inquinati e usurpati, ma soprattutto perché detesto la retorica del progresso e penso che in quella valle si sia intrapreso un esperimento di democrazia diretta e partecipata, nonviolenta, che se non verrà strumentalizzato da cariatidi di partiti che non rappresentano più nessuno, può tracciare la linea di demarcazione tra una politica istituzionale vetusta e una politica in potenziale evoluzione.

Di certo, da Giavenese, non avrei mai immaginato di trovarmi a difendere la mia valle da quello stesso Leviatano. Il merito di questa trovata lo dobbiamo al Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, ex ecologista, tuttora “di sinistra”, che in nome dello sviluppo nazionale ha proposto un tragitto alternativo per la TAV: non più una galleria nel Musinè ma una deviazione dalla bassa Valle di Susa fino in Valsangone e poi giù dritto, in modo da non tangere Torino ma finirci dentro, nel cuore dell'industria e del business. L'ex Sindaco di Giaveno Osvaldo Napoli, ora Onorevole e ambasciatore a Roma delle istanze locali, considerato di “centro destra”, ha sorvolato sulle contrapposizioni e in nome del progresso si è improvvisato portavoce del popolo giavenese dichiarando che tutti i suoi concittadini considerano grandiosa l'idea della Bresso. Può darsi che i giavenesi la pensino come Napoli e la Bresso, tranne una ristretta e combattiva minoranza (tra cui il sottoscritto). Di certo devono pensarla diversamente gli abitanti di Trana, Sangano, Reano e di tutto il resto della Valsangone; e come lui non la pensano gli abitanti di Avigliana e Rivalta che insieme ai valsusini, agli oppositori del Mose e del Ponte sullo Stretto di Messina hanno manifestato contro questa brillante trovata il 31 marzo 2007.
Circa 15000 persone da Trana ad Avigliana, pacifiche e festanti. Anziani che fino ad allora le manifestazioni le avevano viste, magari diffidenti, da casa; donne che spingevano passeggini, gente di ogni credo e ideologia. Lo slogan NO TAV va dove i tecnocrati propongono un progresso che interessa solo loro, si allarga unendo valli e regioni. Solo l'Onorevole Napoli sembra non essersene accorto: il giorno della manifestazione, per sua stessa ammissione, è andato a giocare a tennis, poco attratto dalle bandiere che gli sventolavano sulla testa sul tragitto e che lì sventolano tuttora. Appese ai lampioni e ai balconi, a circa 30 metri l'una dall'altra.