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Campania, più rifiuti più tumori

di Francesco Loiacono - 13/04/2007

 | Foto Rosa D'Ettore
Uno studio sulle consueguenze per la salute umana conferma: «Eccessi di mortalità e di malformazioni nelle zone dove è più intensa la presenza di siti di smaltimento». Otto comuni fra Napoli e Caserta ad elevato rischio. Il rapporto curato dall'Oms e dall'Iss
FILE: il rapporto / Bertolaso: «Sui rifiuti un muro di gomma»
La diffusa presenza di rifiuti sul territorio fa male. E in Campania in otto comuni l’impatto dei rifiuti sulla salute umana è più alto rispetto alla media: si tratta dei comuni di Acerra, Aversa, Bacoli, Caivano, Castel Volturno, Giugliano in Campania, Marcianise e Villa Literno. A dirlo, dati alla mano, è lo studio commissionato dal Dipartimento della Protezione civile presentato questo pomeriggio alla Mostra d’Oltremare di Napoli alla presenza del commissario all’emergenza rifiuti in Campania Guido Bertolaso, del governatore Antonio Bassolino, del direttore generale del ministero dell’Ambiente Gianfranco Mascazzini e il dottor Pietro Comba dell’Istituto superiore di sanità.

Il documento parla chiaro: vivere vicino a grosse quantità di rifiuti provoca tumori del polmone, del fegato, dello stomaco, della vescica, del rene, sarcomi dei tessuti molli e linfomi non Hodgkin e anche malformazioni congenite. Il documento conferma «l'ipotesi che eccessi di mortalità e di malformazioni tendono a concentrarsi nelle zone dove è più intensa la presenza di siti conosciuti di smaltimento». Lo studio, dal titolo “Trattamento dei rifiuti in Campania: impatto sulla salute umana. Correlazione tra rischio ambientale da rifiuti, mortalità e malformazioni congenite”, ha come autori l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Istituto Superiore di Sanità, il Consiglio nazionale delle ricerche, l’Osservatorio epidemiologico della regione Campania e l’Arpa della Campania.

Gli effetti sanitari della gestione dei rifiuti in Campania sono da tempo oggetto di interesse e allarme. Un primo studio di fattibilità, completato nel 2004, ha confermato la presenza di rischi elevati di mortalità per varie cause e malformazioni congenite nelle province di Napoli e Caserta. Lo studio condotto in seguito, riassunto nel rapporto presentato oggi, ha esaminato la correlazione di questi rischi con l'intensità delle esposizioni legate allo smaltimento dei rifiuti nei 196 comuni in cui sono stati analizzati tutti i dati sulla mortalità.