Vendere a tutti: il colesterolo alto
di disinformazione.it - 02/12/2005
Fonte: disinformazione.it
La paura della malattia chiamata "ipercolesterolemia", ancora poco conosciuto come disturbo quando Flenry Gadsden era alla guida della Merck 30 anni fa, nel giro di breve tempo è salita al primo posto tra i timori per la propria salute di decine di milioni di persone in tutto il mondo.
A chi vende medicine la diffusione di tale paura ha fruttato ingenti guadagni: nazioni di ogni dove negli ultimi anni hanno speso di più per i farmaci anticolesterolo che per ogni altro genere di medicinali con obbligo di ricetta medica[1]. Nel loro insieme, oggi questi farmaci generano introiti di oltre 25 miliardi di dollari all'anno per i loro produttori, che includono i maggiori nomi dell'industria mondiale quali
Contrariamente a quanto forse molti ritengono, il colesterolo in sé non è un nemico mortale, bensì un essenziale elemento costitutivo del nostro organismo ed è indispensabile per vivere.
Se da una parte è scientificamente provato che per molte persone un elevato livello di colesterolo nel sangue si associa a un aumentato rischio di ictus cerebrali e attacchi cardiaci, tuttavia nel caso di persone per il resto sane non si sa con certezza di quanto quel livello di colesterolo elevato possa aumentare il rischio di disturbi cardiaci, né per quante persone questo possa davvero costituire un problema.
Quello che invece è un dato accertato è che avere il colesterolo alto è solo uno dei tanti fattori che influiscono sulle probabilità di sviluppare disturbi cardiaci. Tuttavia attira una fetta così ampia di attenzione perché si può agire su di esso con dei farmaci, farmaci che oggi vantano investimenti promozionali da fare invidia a quelli di certe marche di birra o bibite.
Per specialisti della prevenzione come il professor Shah Ebrahim, un ricercatore inglese, i nuovi farmaci che abbassano il colesterolo - chiamati statine - sono un rimedio valido nei casi di persone che abbiano già avuto disturbi cardiaci, mentre per la maggioranza delle persone sane esistono modi molto più economici, sicuri ed efficaci di mantenersi in salute che utilizzare le statine. Migliorare la propria dieta, fare più movimento e smettere di fumare sono le strategie più ovvie e conosciute.
Ebrahim è uno dei molti ricercatori secondo cui dedicare tanta attenzione solo al colesterolo può distrarre in maniera potenzialmente pericolosa da quella che è la vera prevenzione.
Intanto una delle statine, il Baycol della Bayer, è stata ritirata dal commercio dopo essere stata implicata in numerosi casi di morte.[4] Anche per la statina più nuova, il Crestor dell'AstraZeneca, è stato chiesto da più parti il ritiro per alcuni effetti collaterali molto rari ma gravi di deperimento muscolare e disfunzioni renali.[5]
L'alba della nuova era del colesterolo giunse nel 1987, quando
Da allora sono stati omologati diversi farmaci concorrenti e la pubblicità data sia alle medicine che alla malattia ha assunto forme parossistiche. Ma una pillola in particolare è balzata al comando del gruppo e ora domina quasi la metà dell'intero mercato: il Lipitor, che, accaparrandosi vendite per oltre 10 miliardi di dollari all'anno, è il farmaco con obbligo di ricetta medica più venduto di tutti i tempi.[6] La Pfizer che lo produce è non solo la casa farmaceutica più grande al mondo ma, con uffici direzionali a Manhattan e un valore di mercato intorno ai 200 miliardi di dollari, è anche una delle maggiori società in assoluto, un primato dovuto in misura non trascurabile alla diffusa paura del colesterolo alto.
Le vendite di questi farmaci sono salite alle stelle nell'ultimo decennio perché il numero di persone classificate come affette da "colesterolo alto" è cresciuto in maniera esorbitante.
Come per molte altre malattie, la definizione di "colesterolo alto" viene periodicamente rivista, e come per altre malattie tale definizione è stata ampliata in modo da classificare come malate un numero sempre maggiore di persone sane. Con il trascorrere del tempo i confini che delimitano le malattie pian piano si allargano e i bacini di potenziali pazienti si espandono costantemente. A volte l'incremento è improvviso ed eclatante. Quando alcuni anni fa negli Stati Uniti una commissione di esperti del colesterolo ha riformulato le definizioni, tra gli altri cambiamenti apportati ha abbassato i livelli di colesterolo ritenuti necessari per autorizzare una cura medica, sostanzialmente classificando come malate milioni di persone sane e triplicando virtualmente da un giorno all'altro il numero delle persone che potevano essere fatte oggetto di terapia farmacologica.[7]
Stando alle direttive ufficiali sul colesterolo dei National Institutes of Health statunitensi (Istituti Nazionali per
Otto dei nove esperti che hanno redatto le ultime direttive sul colesterolo lavorano anche come relatori, consulenti o ricercatori per le maggiori case farmaceutiche al mondo: Pfizer, Merck, Bristol-Myers Squibb, Novartis, Bayer, Abbott, AstraZeneca e GlaxoSmithKline.[11] Nella maggioranza dei casi gli autori delle direttive avevano legami molteplici con almeno quattro di queste società, mentre un "esperto" aveva preso soldi da dieci di loro.
[2] Una società chiamata Datamonitor ha un sito che fornisce le informazioni essenziali sulle maggiori case farmaceutiche del mondo www.datamonitor.com
[3] N.Freemantle e S.Hill, "Medicalisation, limits to medicine, or never enough money to go round", BMJ, vol. 324, 2002, pp. 864-5.
[4] Vedi la nota dell'FDA sul Baycol (cerivastatina) e i decessi al sito http://www.fda.gov/cder/reports/rtn/2001/rtn2001-3.htm#Withdrawals
[5] http://www.citizen.org/pressroom/release.cfm?ID=1737 La denominazione generica del Crestor è rosuvastatina. La denominazione generica del Mevacor è lovastatina.
[6] http://open.imshealth.com/webshop2/IMSinclude/i_article-20040317.asp (visitato il 16 novembre 2004). La denominazione generica del Lipitor è atorvastatina.
[7] Per le direttive del 2001 vedi il sito http://www.nhlbi.nih.gov/guidelines/cholesterol/atp3xsum.pdf (visitato il 16 novembre 2004). Vedi anche il capitolo riguardante le direttive sul colesterolo in J.Abramson, Overdosed America, HarperCollins, New York, 2004.
[8] "Expert Panel ori Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Cholesterol in Adults. Executive Summary of The Third Report of The National Cholesterol Education Program (Adult Treatment Panel 111)", IAMA, vol. 285, 2001, pp. 2486-97
[9] Ibid.
[10] http://www.detnews.com/2004/health/0407/19/health-214907.htm (visitato il 16 novembre 2004). L'articolo cita una dichiarazione di james Cleeman secondo cui le direttive aggiornate del 2004 aggiungeranno 7 milioni ai 36 cui veniva già consigliato di assumere farmaci.
Tratto dal libro: “Farmaci che ammalano”