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Vera moneta complementare

di signoraggio.info - 04/12/2005

Fonte: signoraggio.info

 

 Nell'articolo precedente abbiamo visto che una moneta complementare, per essere nella pratica e nella teoria compatibile con la moneta legale odierna, deve essere una moneta immaginaria. D'altra parte, la creazione di una tale moneta ha senso avvenire solo in presenza di forti squilibri del sistema economico, ossia in presenza di un ciclo economico. Solo in tal caso, infatti, si creano delle discrepanze tra domanda ed offerta tali da beneficiare di una moneta complementare che copra tali "buchi" monetari che impediscono l'incontro tra risorse e bisogni umani.

In altre parole, la moneta complementare ha una funzione anticiclica. Ma, come visto, l'unico strumento anticiclico efficace ed efficiente è l'imposizione fiscale (vedi Politiche anticicliche). La moneta complementare, quindi, è efficace ed efficiente quando svolge la funzione tipica dell'imposizione fiscale: la funzione redistributiva della ricchezza. In che modo può svolgere tale funzione?

 

L'unico modo possibile è la detrazione del valore monetario circolante, per poi redistribuirlo. Ora, tale detrazione può avvenire attraverso l'imposizione fiscale ma solo se tale moneta complementare è legalmente riconosciuta ed emessa da un organo pubblico (l'imposizione coercitiva presuppone, infatti, il concetto di persona giuridica super partes quale è lo Stato); oppure può avvenire attaverso l'utilizzo di un tasso negativo (demurrage) anche nel caso in cui tale moneta complementare non sia legalmente riconosciuta e non sia emessa da un organo pubblico. Il tasso negativo, d'altra parte, è l'unico modo dei due compatibile con la vera moneta complementare che è immaginaria (no riserva di valore) e che è vera Moneta. Il demurrage infatti penalizza l'accumulo di denaro (riserva di valore) detraendone una certa percentuale ed in modo ripetitivo nel tempo ogni x giorni; inoltre, a differenza dell'imposizione fiscale, non è una detrazione sul valore monetario dei beni e servizi, bensì una detrazione sul valore monetario tout court (da questo punto di vista, il demurrage svolge lo stesso ruolo dell'aumento dei prezzi in presenza di salari/stipendi rigidi). In altre parole, mentre l'imposizione fiscale è una detrazione del mezzo di scambio, il demurrage è una detrazione della misura del valore.

 

Ora, tale detrazione redistributiva attuata con il demurrage in che modo viene redistribuita? Per capire ciò, bisogna innanzitutto capire chi può emettere tale vera moneta complementare. La vera Moneta che svolge anche la funzione di mezzo di scambio fisico e di riserva del valore deve, come visto nel materiale, essere emessa da un organo pubblico. La moneta immaginaria, tuttavia, è come visto sia vera Moneta sia Certificato monetario. La sua capacità di essere sia pura misura del valore sia mezzo di scambio "virtuale" (pensiamo ai conti elettronici esistenti oggigiorno) le permette di avere quell'elasticità di emissione che è unica nel panorama delle tipologie monetarie. Se è vero infatti che una vera Moneta necessita di una emissione pubblica, la moneta immaginaria essendo per definizione anche un Certificato monetario non è sottoposta ai vincoli ristretti di quei tipi di denaro che sono solo ed esclusivamente una vera Moneta. E' per questo motivo che può avere un tasso negativo (cosa non possibile per il denaro che è solo vera Moneta), ed è per lo stesso motivo che la sua emissione non deve necessariamente essere effettuata da parte di un organo pubblico.

 

Tuttavia, esiste pur sempre in presenza di una moneta immaginaria la sovranità monetaria: non dei cittadini in quanto membri di una persona giuridica super partes (Stato), ma dei cittadini in quanto membri della società umana. La moneta immaginaria permette, in altre parole, di liberare il valore dei beni e dei servizi (ed indirettamente, dell'essere umano che li produce) dal vincolo pubblico, contenendo in sè quei gradi di libertà tipici del Certificato monetario (vedi Convenzione e Sovranità della Moneta) che la vera Moneta non possiede.

 

La vera moneta complementare, quindi, può essere emessa anche da un organo privato o da una persona privata. La redistribuzione del valore monetario ottenuto con il demurrage, di conseguenza, può avvenire attraverso l'offerta di beni e servizi utili al benessere sociale od attraverso la distribuzione diretta del denaro da parte dell'emittente privato. Tuttavia distribuzione dei beni e dei servizi e dono del denaro possono essere svolte entrambe qualora l'emittente del denaro non coincida con il distributore di beni e servizi attuati con tale moneta (1). In questo caso, infatti, l'emittente la moneta complementare dona il denaro accumulato attraverso il demurrage ai distributori di beni e servizi affinché svolgano con tale denaro la funzione redistributiva del benessere sociale.

 

A differenza dell'imposizione fiscale attuale, quindi, una vera moneta complementare permette una redistribuzione non solo del reddito, dei consumi, degli investimenti, dei risparmi ed in generale del valore monetario dei beni e dei servizi, bensì del benessere sociale nel suo complesso, andando infatti a tassare il valore monetario tout court in quanto misura del valore e non in quanto mezzo di scambio, e permettendo in tal modo di liberare la tassazione da vincoli reali ed utilizzarla liberamente per fini sociali con un approccio olistico al benessere umano.

  Note:

 (1) qualora emittente e distributore di beni e servizi coincidano nella stessa persona (fisica o giuridica), dono e distribuzione dei beni e servizi sono per forza alternativi. Dono e distribuzione dei beni e servizi ottenuti con tale dono sono infatti per definizione due concetti consequenziali che richiedono, quindi, la presenza di due soggetti distinti: il donante ed il ricevente tale dono. Non ha senso dire, in altre parole, che il donante doni a se stesso.