Droghe: rischio schizofrenia per troppe "canne" da adolescenti
di Notiziario Aduc - 08/05/2007
Su sette adolescenti che consumano cannabis, uno diventa dipendente. Non solo, in soggetti vulnerabili le molte "canne" creano un maggiore rischio di sviluppare malattie psichiatriche come la schizofrenia. Se ne parla in un corso di formazione organizzato dalla Società Italiana di Psichiatria che inizia oggi a Roma e che si terrà in 16 città italiane sino al 19 giugno.
Gli adolescenti che diventano dipendenti da cannabis sono più spesso maschi, e possono facilmente manifestare comportamenti antisociali, aggressivi e violenti. "Un altro rischio sottovalutato per gli adolescenti che diventano dipendenti da cannabis - sottolinea il Presidente SIP, Mariano Bassi, coordinatore scientifico del corso - è quello di passare al consumo di altri tipi di sostanze illecite e dannose, di manifestare sintomi depressivi e psicotici. Questi rischi sono ormai stati confermati dai risultati di numerosissimi studi internazionali su vastissimi gruppi di adolescenti e di giovani, attraverso osservazioni protratte nel tempo".
L’uso di cannabis viene da tempo studiato in rapporto a disturbi e malattie psichiche. "Il quesito principale riguarda il rapporto causa-effetto che potrebbe esistere tra uso di cannabis e la manifestazione di sintomi psicotici, sia in persone non malate che in persone portatrici di una particolare vulnerabilità e quindi a maggiore rischio di ammalarsi di un grave disturbo mentale come la schizofrenia".
Numerosi fattori e variabili condizionano il rischio di utilizzare cannabis e il rischio di sviluppare un disturbo psicotico. Una delle più significative e recenti prove scientifiche della correlazione tra uso di cannabis e insorgenza di manifestazioni psicotiche deriva dai risultati di una ricerca prospettica, durata 15 anni, su una platea di circa 50 mila giovani svedesi. "I risultati della ricerca - spiega ancora il presidente della Società italiana di psichiatria, Mariano Bassi - dimostrano che la relazione tra il rischio di ammalarsi di schizofrenia e l’uso di cannabis è significativa dal punto di vista statistico ed è influenzata dalla quantità di canne fumate dai giovani oggetto della ricerca dall’età di 18 anni".
Uno studio successivo ha riportato i dati di un’osservazione di 27 anni sulla stessa platea di giovani svedesi. Questa seconda ricerca ha messo in evidenza risultati coerenti a quelli del primo studio, conferendo tuttavia "maggiore attendibilità ed autorevolezza" allo studio stesso, realizzato utilizzando strumenti diagnostici più appropriati e procedure statistiche più sofisticate. "I risultati hanno dimostrato una inequivocabile correlazione tra intensità nell’uso di cannabis e rischio di ammalarsi di disturbi psicotici: in poche parole, maggiore è il consumo di canne durante l’adolescenza e maggiore è il rischio di ammalarsi di disturbi mentali gravi e persistenti, come i disturbi psicotici".
Anche una ricerca condotta in Olanda su circa 5 mila giovani per 3 anni ha portato alle stesse conclusioni. I giovani che hanno preso parte a questo studio, si ricava sempre dal materiale della Società italiana di psichiatria, non avevano avuto mai manifestazioni disturbi mentali prima della ricerca. Anche in questo caso il rischio di ammalarsi è stato molto maggiore per coloro che avevano consumato la maggiore quantità di cannabis durante il periodo di osservazione.
In Germania la stessa ricerca è stata effettuata per 4 anni su circa 2.500 adolescenti tra il 1995 e il 1999. I giovani che all’inizio del periodo di osservazione avevano riportato un uso più massiccio di cannabis sono stati quelli che durante il periodo dello studio si sono più frequentemente ammalati di psicosi.
"È opinione comune che l’uso di cannabis si possa identificare, per le persone affette da schizofrenia, con una forma di terapia auto-indotta. L’ipotesi dell’uso di cannabis come auto-terapia tuttavia non viene confermata da buona parte degli studi sugli adolescenti, dato che l’insorgenza precoce di sintomi psicotici non sarebbe un elemento predittivo di un maggiore rischio di divenire un consumatore abituale di cannabis". Questi risultati sono stati confermati da una ricerca condotta a Bordeaux, in Francia, nel 2002. Lo studio francese ha anche confermato, insieme ad altre ricerche, che la presenza nella storia familiare di disturbi dello spettro psicotico (una sorta di vulnerabilità ad ammalarsi di disturbi psicotici trasmessa geneticamente) rende ancora più elevato il rischio di ammalarsi nei giovani consumatori di cannabis. "In piena coerenza con i risultati degli studi precedentemente citati - conclude Bassi - si è dimostrata una correlazione biologica tra cannabinoidi e i neurotrasmettitori dopaminergici, che sono responsabili della genesi dei sintomi e dei disturbi psicotici".