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Sorella acqua

di Paolo De Gregorio - 16/05/2007


I consumi in Italia:
- 19% uso civile
- 49% agricoltura
- 32% industria
- Enti gestori e concessionari 8.000 (Consorzi di bonifica, enti, assessorati, regioni, province, comuni), manca una Authority unitaria
- 42% è la media di acqua che si perde in tubature fatiscenti (si parla di 50 miliardi di Euro per ristrutturare)
- 52 centesimi di Euro per metro cubo è quanto costa l’acqua al cittadino italiano
- 1 centesimo a metro cubo è quanto pagano allo Stato le aziende di imbottigliamento delle acque minerali (con ricarico di 500-1000 volte di più)
- il 50% dell’acqua destinata all’agricoltura potrebbe essere risparmiata passando dall’irrigazione a pioggia al sistema a goccia (microirrigazione)
- i pozzi abusivi (la maggioranza) non sono censiti.
La gestione pubblica del nostro bene più prezioso è abbandonata colpevolmente al degrado, e in parte volutamente perché all’orizzonte scalpitano grandi organizzazioni multinazionali pronte a gestire industrialmente la captazione e la distribuzione dell’acqua con criteri di assoluto profitto, e molti politici fanno il tifo per questa soluzione, giustificandosi con il fatto che tutto ciò che è “pubblico” non funziona.
L’unica alternativa è affidare al Ministero dell’Ambiente ogni potere riguardo la gestione delle acque, con un apposito dipartimento che come provvedimenti immediati dovrebbe:
- erogare l’acqua solo 12 ore al giorno per dimezzare le perdite nelle condotte fatiscenti (fino alla ristrutturazione della rete)
- imporre agli agricoltori gli impianti a goccia
- revisione tariffaria degli usi civili con il principio che oltre un consumo pro-capite di acqua giornaliero (a tariffa sociale), l’acqua deve costare moltissimo per bloccare tutti gli sprechi.
Con un verde ministro dell’ambiente dovremmo avere avuto questi provvedimenti già da tempo.
Scriviamo al ministro invitandolo a provvedere!