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Bush vuole bombardare anche il buco dell'ozono

di Galatea - 17/05/2007

Fonte: giornalettismo.ilcannocchiale

 
Con i Talebani gli è andata male. Sull’Iraq è meglio glissare. E allora, in calo di consensi e praticamente con un piede già fuori dalla Casa Bianca, George W. Bush ha deciso di dare una svolta ambientalista e annunciato di volersi impegnare contro l’Effetto Serra. Giornalettismo è in grado, grazie alle sue fonti segrete, di offrire in anteprima il dossier che i consiglieri presidenziali hanno messo sul tavolo di Bush, accanto ai libri che legge più spesso, cioè il Vangelo secondo John Wayne e Topolino contro i Marziani.

Bombardiamo il Buco dell’Ozono: è l’idea del generale Gunny Mc Ferson, consigliere strategico del Pentagono e responsabile della fortunata campagna contro le palme da dattero in Iraq, una serie di bombardamenti con ordigni intelligenti che prevedeva l’eliminazione chirurgica dei datteri ad uno ad uno direttamente sulle piante, senza distruggere le piante stesse ma in compenso radendo al suolo tutti i villaggi del circondario. Gunny Mc Ferson ha previsto di usare una serie di missili aria aria che colpiranno chirurgicamente i bordi del buco dell’ozono, facendolo collassare e così chiudere automaticamente. La proposta è però duramente osteggiata da Condoleeza Rice, che per dimostrare il nuovo volto materno e sensibile della amministrazione Bush, ha proposto in alternativa di far ricucire i bordi del buco stesso da un plotone di marines donna appositamente addestrate al rammendo. Gunny Mc Ferson ha cautamente espresso la sua contrarietà, esplodendo due colpi di pistola durante la settimanale riunione di gabinetto e gridando: “Eccheccazzo, siamo Marines, mica femminucce!” Il progetto è stato rinviato ad un successivo riesame.

Soffia il vento, urla la bufera: i problemi dell’amministrazione Bush sono due, l’effetto serra e l’immigrazione clandestina: perché non risolverli in una botta sola? Questa la geniale idea di Gordon Freeman Newmarket, economista di spicco specializzato nella gestione dei flussi migratori. Lo sfruttamento del lavoro dei clandestini, spiega il professore, deve trovare un nuovo volto ecologicamente compatibile. Pertanto i clandestini provenienti dal Messico, che ogni giorno cercano di scavalcare il muro costruito fra i due paesi, anziché venire impallinati a piombo dalla milizia di frontiera (il piombo, si sa, inquina) verranno da ora in poi schierati in piedi sul muro stesso e costretti a soffiare in turni di otto ore ciascuno. Il loro lavoro produrrà un vento costante che servirà ad avviare le pale dei mulini a vento posizionati lì accanto, in grado di produrre energia elettrica per quattro stati. Newmarket sta cercando un modo per sfruttare anche l’energia prodotta dal giramento di palle dei clandestini medesimi, ma lo studio, per ora, sebbene dato in appalto al dipartimento di Scienze Fisiche di Harward, non ha dato frutti.

Onde ecologiche: si muove sulla stessa scia anche il prof. Gonzalo Martinez Sanchez de Pueblo Unido, consulente dello stato della Florida per la questione cubana. Martinez sostiene che si possa sfruttare economicamente l’energia prodotta dalla onde che vengono formate per lo sbattimento dei piedi dei profughi cubani che ogni notte cercano di raggiungere la spiaggia di Miami. La proposta Martinez pone però numerosi problemi istituzionali: innanzitutto sarebbe necessario abolire la “regola del piede asciutto”, cioè l’emendamento per cui, se un profugo tocca con un piede fuori dall’acqua la spiaggia ha il diritto di chiedere asilo negli Stati Uniti: Martinez fa giustamente notare che, quando hanno il piede asciutto, ‘sti quattro pulciosi cubani non servono più a nessuno; altro problema politico è che la teoria di Martinez richiede necessariamente la preservazione del potere di Castro. Il paradosso è contenuto nel comma cinque del dossier, che recita, testualmente: “ Se Castro cade e quelli non scappano più, siamo fottuti.”

La via Bloomberg: il sindaco di New York ha preventivato di rendere la sua megalopoli ecologicamente compatibile. A tal proposito ha investito miliardi in un progetto che prevede lo stanziamento di milioni di cozze nella baia di Manhattan, che serviranno da filtro naturale per la depurazione delle acque. In realtà si tratta di un cedimento all’alla sinistra radicale e pauperistica dello schieramento radical chic newyorkese. Il progetto originale di Bloomberg prevedeva infatti di usare per il filtraggio ostriche francesi, ma la comunità dei latinos si è opposta ed alla fine sono state scelte delle comunissime vongole e cozze spagnole, la cui crescita sarà favorita bombardandole 24 ore su 24 con canzoni di Jennifer Lopez. Dura la reazione di Madonna, che ha annunciato di volersi trasferire definitivamente a Londra. Entusiasti invece i pescatori chioggiotti: il loro sindacato ha commentato: "Se ne va mal a Venexia, se trasferimo tutti a Nuova York a pescar le vongole marce!"