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Home / Articoli / Eugenismi. Il programma di miglioramento dell’uomo di Sir Julian, il meno noto dei fratelli Huxley

Eugenismi. Il programma di miglioramento dell’uomo di Sir Julian, il meno noto dei fratelli Huxley

di Francesco Agnoli - 17/05/2007

 

Continuano a uscire libri in difesa di

Darwin. Uno degli ultimi è “Creazione

senza Dio” di Telmo Piveni, Einaudi. Un libro

che già nel titolo dice della confusione

filosofica che vi regna sovrana. Concepire

l’idea di creazione, senza un Dio che ne è

causa, è un assurdo. Il sospetto che Pievani

sia il solito personaggio che finge di parlare

di scienza e poi finisce nella metafisica

è confermato dalla quarta di copertina, in

cui si dice che “a Charles Darwin fu chiaro

che la sua era qualcosa di più che una teoria

scientifica”. Era, infatti, almeno per

quanto riguarda “L’origine dell’uomo”, il

modo di Darwin di reagire alla perdita della

fede, determinata dalla morte dell’amata

figlia Annie: il dolore, la morte, furono lo

scandalo insopportabile, per il naturalista

inglese, negli anni in cui Manzoni, che perderà

otto figli su dieci, parlava della Divina

Provvidenza. Ebbene, proprio in seguito a

tale evento, Darwin scrisse che le opere

della natura assomigliano all’azione perversa

di un “cappellano del diavolo”. Lo

stesso gnosticismo, in fondo, dell’ultimo

Leopardi, di Schopenauer, e di tutti i ribelli

alla vita. E’ qui il Darwin che ci vogliono

nascondere, Pievani compreso, e che dedicò

parte della sua esistenza, insieme al

cugino Francis Galton, e seguito dal figlio

George, a promuovere l’eugenetica, cioè il

miglioramento del mondo, malvagio, con

mezzi umani. Tralascio il libro di Pievani,

che colpisce per la pochezza e per gli insulti

gratuiti e meschini al mondo cattolico,

sino a sostenere che nelle scuole private,

cattoliche, si insegna che “la Terra è piatta”,

per ricordare la storia di due personaggi,

Julian e Aldous Huxley, che furono i

figli e gli eredi di Thomas Huxley, il grande

collaboratore di Darwin. Di Aldous tutti conoscono

il celebre romanzo “Il mondo nuovo”,

anche se pochi hanno letto anche “Ritorno

al mondo nuovo”, in cui si possono

leggere frasi rigorosamente malthusianodarwiniane

come questa: “Il nostro sregolato

capriccio non solo tende a sovrappopolare

il pianeta, ma anche, sicuramente, a

darci una maggioranza di uomini di qualità

biologicamente inferiore”. Aldous fu un sostenitore

dell’aborto, dell’eutanasia, dell’uso

delle droghe, della fecondazione artificiale

e della clonazione.

Il “compito di unificare the world-mind”

Suo fratello, Sir Julian, invece, negli anni

Venti è stato uno dei fondatori della Società

eugenetica britannica, e poi della Società

per l’eutanasia. Il 6 settembre 1962, a nome

del Comitato per la legalizzazione della sterilizzazione

eugenetica, scriveva: “Gli argomenti

a favore della sterilizzazione di certe

classi di genti anormali o deficienti mi sembrano

schiaccianti”. Ma soprattutto Julian

Huxley è il primo direttore generale dell’Unesco.

La sua filosofia è ben espressa in

un suo opuscolo (“Unesco: its purpose and

its philosophy” Ed. M.B. Schnapper, 1948), in

cui si fanno proposte estremamente simili a

ciò che succede nel romanzo distopico del

fratello. Tanto più che anche Aldous ebbe

un ruolo importante in organizzazioni onusiane,

quali ad esempio la Fao o il “Centro

studi sulla persona umana”. Nell’opuscolo

citato Julian afferma per l’Unesco il “compito

di unificare the world-mind”: “speciale

attenzione dovrà essere dedicata dall’Unesco

al problema della costruzione di un

pool unificato della tradizione per l’umanità

nel suo insieme”. Per questo bisognerà

anche eliminare i personaggi “pericolosi”:

“Certi tipi di uomini dovrebbero essere

esclusi dal ricoprire determinate posizioni:…

l’astenico cristianizzato, fanatico, esageratamente

zelante, succube di una morale

eccessivamente rigida…; tali persone dovranno

essere stralciate da taluni incarichi,

come essere arbitri di costumi, magistrati,

insegnanti, né vi sarà posto per loro nella

amministrazione” (che pensasse a Buttiglione?).

Anche il controllo demografico è

preso in esame in un capitolo dal titolo

“Qualità e quantità”: “C’è infatti una densità

della popolazione umana ottimale, e di

tutta la popolazione del mondo”, oltre la

quale non si deve andare. “La applicazione

della scienza medica può aumentare il numero

degli esseri umani in una data area

ma abbassare la loro qualità o le loro opportunità

di godere della vita: se così succede

non va bene”. Julian è infine autore di

un libro, “Isola”, del 1962, in cui si immagina

un’isola tropicale libera dalle nevrosi familiari

e dalle inibizioni cristiane, dove la

nudità è considerata naturale, insieme alla

promiscuità dei rapporti sessuali, all’uso

delle droghe e alla pratica di riti induisti:

un’opera che ha molto influenzato gli hippy,

la New Age e la rivoluzione del Sessantotto.