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Protesta e violenza crescono in Pakistan

di Amir Madani - 18/05/2007

 



 

La nazione che oggi è il Pakistan è stata parte dell'India fino al 14 Agosto 1947. Allo scoccare della mezzanotte di quella data di cui parla il celebre romanzo “I Figli della Mezzanotte” di S.Rushdi celebre per le note e tristi vicende, nasce il Pakistan . I primi proponenti l'indipendenza di una nazione musulmana iniziarono ad apparire al tempo dell' India coloniale britannica.

Tra essi vi era il raffinato poeta di lingua persiana e filosofo Muhammad Iqbal, che argomentava che una nazione separata per i musulmani era essenziale in un subcontinente altrimenti dominato dagli Indù. La causa trovò una guida in Mohammad Ali Jinah, che divenne noto come padre della nazione e riuscì a realizzare il desiderio di Iqbal e dividere la regione in due parti: il Pakistan a maggioranza musulmana e l'India a maggioranza indù.

Pakistan (pak + stan ) in lingua persiana o in urdù significa terra della purezza ma un studente di Cambridge e nazionalista musulmano Choudhary Rahmat Ali che è ritenuto l'inventore della parola l'ha inteso come iniziali dei nomi delle province indiane a maggioranza musulmana. Il nome era un acronimo dei differenti stati/patrie/regioni: P= Punjan, A= Afghania (il nome preferito da Ali per la provincia di frontiera del nord-ovest), K=Kashmir, S=Sindh e TAN= Belucis Tan, formando così Pakstan. Una 'I' fu aggiunta in seguito per dare un spazio all'Iran per quel ruolo importante che hanno avuto la lingua persiana e cultura iranica nella storia dell'India in generale e nell'India musulmana in particolare.

Il Pakistan nato come stato confessionale su un tessuto sociale caratterizzato dal feudal- tribal-militarismo, fin dalla nascita soffre la violenza dei generali golpisti e gli estremismi di natura confessionale–irredentista. A parte brevi periodi iniziali e il periodo della presidenza Bhutto padre e figlia e quella di Navaz Sharif, tutta la storia pakistana è caratterizzata dal protagonismo all'insegna della violenza di vari generali golpisti.

Nelle varie province del Pakistan, paese detentore ufficiale della bomba atomica, prosperano le scuole teologiche ed i seminari (dini madrasa) di stampo Deobandi che interpretano la religione in modo molto ortodosso e rigido stile Wahabbismo saudita, che si nutre di un rigorismo assolutista che considera ogni altra forma d'interpretazione della fede come apostasia pura. Queste scuole ogni anno sfornano più di 3000 talibani "capaci di emettere le fatwa o giudizi su ogni aspetto della vita quotidiana, per costruire una società conforme ai precetti della fede. Questi talibani (=seminaristi), gestori dei proventi dell'oppio, sono supportati e sostenuti logisticamente dai servizi pakistani dell'Isi che a loro volta gestiscono il traffico delle armi e del materiale nucleare (vedi la rete dello scienziato abdol Qadir Khan). L' insieme dei talibani e servizi pakistani con il massiccio supporto finanziario della casa regnante saudita e degli sceiccati e sultanati del golfo persico lavorano per un progetto geopolitico che mira all'Afghanistan e l'Asia Centrale in una prima tappa per arrivare ad istituire un Califfato che vada dal Pacifico all'Atlantico. Al-Qaida è il ragno partorito dal wahabbismo-talibano e prende linfa vitale da essa sia da un punto finanziario che ideologico. Basti ricordare l'amicizia tra il generale pakistano Hamid Gol, il potente principe saudita Turki al-Faysal e lo stesso bin Ladin nei decenni scorsi.

I talibani e gli uomini dell'Isi in considerazione della struttura tribale-feudale, riescono a dominare le menti, controllare la struttura socio-economica ed aspirare al potere politico totale e totalizzante presentando e sostenendo il generale di turno. Il talibanismo perciò è un prodotto pakistano anche se il suo oscurantista progetto è stato e viene applicato maggiormente in Afghanistan .E proprio in Pakistan che tuttora i talibani afgani hanno i loro maggiori sponsor altolocati e il sostegno popolare. Tra questi sponsor bisogna parlare soprattutto di Eejaz, il figlio del defunto dittatore del Pakistan Zia-ol-Hagh, di Nasrallah Babur ex ministro degli interni del Pakistan, del generalissimo Hamid Gul ex capo dell'Isi, i servizi segreti, e di vasti strati del feudal-militarismo pakistano. Le fondamenta ideologico-logistici dei taliban perciò nascono e si consolidano in Pakistan e attraversandolo arrivano in Arabia Saudita e vari emirati arabi del Golfo Persico per trovare massicci sostegni finanziari per lavorare un oscurantista progetto globale.

Negli ultimi tempi il Pakistan è scenario di una nuova ondata di violenza che vede l'ex presidente della Corte Suprema, Iftikhar Muhammad Chaudhry che contesta il generale golpista Musharraf. Chaudhry è un giudice che in poche settimane è diventato l'idolo del popolo pachistano e il nemico numero uno del regime del generale Pervez Musharraf. Nelle ultimi giorni centinaia di sostenitori del giudice sono stati arrestati in via preventiva. Le tendopoli preparate dai partiti d'opposizione a Karachi e altrove per accogliere le migliaia di manifestanti attesi sono state rimosse dalle autorità. Mentre si parla anche del ritorno della Benazir Bhutto,

Nelle settimane e nei giorni scorsi mentre vari attentati insanguinavano il paese quindicimila soldati e poliziotti si sono impegnati in forze a presidiare la città di Karachi che attendeva il Chaudhry. I militanti dei partiti filo-Musharraf hanno indetto una manifestazione contro Chaudhry e a sostegno del governo. Con il crescere della tensione e della violenza l'aria è sempre più pesante. Nella notti scorse tre sostenitori del giudice sono stati uccisi da militanti filo-Musharraf che come il loro “generale - presidente” sanno come infliggere colpi decisivi a chi pensa diversamente. Nei giorni scorsi erano stati sparati colpi di pistola contro la casa dell'avvocato che difende Chaudhry dalle accuse di corruzione con le quali il presidente-generale Musharraf ha motivato la sua rimozione dalla guida della Corte Suprema, avvenuta il 9 marzo scorso. L'ultima uscita pubblica del giudice Chaudhry era stata trionfante:

il 5 maggio il suo viaggio in auto tra Islamabad e Lahore è durato 25 ore perché folle di sostenitori lungo tutto il tragitto lo costringevano a fermarsi di continuo. “Le dittature appartengono al passato – aveva poi detto Chaudry a Lahore davanti a centinaia di migliaia di persone – e i paesi che non rispettano le regole del diritto sono destinati all'autodistruzione”. Proprio grazie al suo licenziamento, questo sessantenne magistrato che per ironia della sorte porta anche il nome del giovane studente del Cambridge che è stato considerato l'inventore del nome del paese,

è diventato il leader acclamato dell'opposizione al regime pachistano, di un movimento popolare e trasversale che, per la prima volta dal 1999 (anno del golpe di Musharraf), pare avere la forza di cambiare le sorti politiche del Pakistan. Un Musharraf che dichiarandosi l'alleato di J.W.Bush in una ambigua guerra al terrorismo sperando in un ritorno dei talibani al potere in Afghanistan continua a non catturare nemmeno il leader talibano mullah Omar che secondo Karzai vive vegeto e prospero nella città pakistana di Quetta. “ gli abbiamo dato l'indirizzo di mullah Omar e il numero di cellulare” ha detto Karzai a Fareed Zakaria (Newsweek International Oct. 2, 2006 issue ). A questo generale che ama farsi definire “governatore giusto” e “Ataturk pakistano”, la Banca Mondiale ha accordato vari crediti, e l'amministrazione neocon di Washington, impegnata anch'essa in una particolare guerra perpetua contro il terrorismo senza confini e senza limiti di tempo finalizzata alla penetrazione nei territori altrui e al dominio, per neutralizzare avversari, ha venduto F16 e vari altri sofisticati armamenti, riconoscendogli lo stato di “partner privilegiato”.

Chaudry è stato silurato da Musharraf perché si opponeva al suo ennesimo colpo di mano per rimanere il detentore del potere, ovvero il suo incostituzionale e impopolare progetto di farsi rieleggere presidente dall'attuale parlamento, a lui fedele, invece che da quello che verrà rinnovato con le elezioni di ottobre e che probabilmente vedrà un cambio di maggioranza. Il generale che continua a governare con il pugno duro controllando tutte le sfere della vita sociale stranamente non riesce contrastare tanto meno eliminare la violenza terroristica dei gruppi terroristici integralisti come Lashkar Tayyabah, Sepah Sahabah e Lashkar Jahangooy organizzatori di più attentati in India contro gli inermi civili musulmani compresi. Secondo Benazie Bhutto è stato uno stretto collaboratore del fratello di Musharraf di nome Tarek Aziz ad aver organizzato attentato contro il parlamento indiano (Benazir Bhutto: “Expressindia” del 26 giugno 2004 on line).

Chaudry è stato in grado di catalizzare e risvegliare le confuse speranze di cambiamento di tutti i pachistani stanchi di Musharraf, del suo autoritario e repressivo regime che aggrava e perpetua un corruzione capillare . Sembra che fosse diventato il paladino di ricchi e poveri, professionisti e disoccupati, laici e fondamentalisti islamici, democratici e conservatori che sono stanchi dei generali. A sostenerlo ciascuno per le proprie ragioni , ci sono i principali partiti d'opposizione “filo-occidentale” (il Partito Popolare di Benazir Bhutto e la Lega Musulmana di Nawaz Sharif in testa, due primi ministri civili in esilio) ma anche i partiti integralisti islamici dell'Mma, l'alleanza religiosa filo-talibana che governa le Aree Tribali. Tutti contro Musharraf con la speranza di avere un governo civile che possa porre fine al perpetuarsi del potere dei generali golpisti che tra fede e militarismo e un bazar del materiali nucleare e l'alleanza con neocon al potere a Washington, prosperano limitando e spesso annientando i diritti della collettività nel modo più brutale. Forse è arrivata l'ora del generale che difendegli uomini onorati ed i militari che violentano le donne

(vedi “America Oggi” “ Mai violentata per sentenza ” oppure Asma Jahanghir TIMEasia October 4, 2004 ).

(Di prossima pubblicazione sul mensile Aprile)