Londra dà il via alla creazione di ibridi, nulla è più una chimera
di redazionale - 18/05/2007
V
ia libera dal governo inglese allacreazione degli ibridi, gli embrioni
per il 99 per cento umani e per l’altro un
per cento formati da materiale genetico
animale. “Non bloccheremo la ricerca”
ha detto sopraffatta dall’entusiasmo il ministro
della Sanità, Caroline Flint. Secondo
Jeff McMahan dell’Università di
Oxford, la manipolazione chimerica deve
proseguire perché “l’antropocentrismo è
morto”. Dopo la selezione del sesso del figlio
in vitro, dopo il cannibalismo terapeutico,
dopo il “bebè farmaco”, Londra
supera l’ultimo Rubicone del suo delirio
biologico. Nella tentazione ominide dell’uomo
transgenico ci sono molti modi per
chiamare gli ibridi: “parahumans”, “animalhuman”,
o anche “geep”, l’embrione
metà capra metà uomo. L’avventura scientista,
che qui ha il volto di un pandemonio
straziante, è tale da aver spinto anche Jeremy
Rifkin ad affermare che “con la tecnologia
chimerica gli scienziati hanno il
potere di riscrivere la saga evoluzionistica”.
Lo scienziato Panayiotis Zavos è andato
oltre capre e buoi, creando un embrione
con materiale genetico di una donna
viva e di un cadavere di uomo. E proseguono
le ricerche sull’utero artificiale.
Dal meraviglioso mondo della fabbricazione
genetica si è tirato fuori un grande
esperto di ibridi come Stuart Newman,
che ha abiurato vent’anni di ricerche davanti
al Congresso americano: “Così si
spalanca la porta alla produzione sperimentale
sugli esseri umani”. Trasformando
le tube di Falloppio nelle “fogne degli
incubi concepiti in laboratorio”.