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A Gaza, secondo la stampa araba

di a cura di Claudia La Barbera - 19/05/2007

 




 

Gli scontri tra Hamas e Fatah durano da martedì scorso. Sono scontri che sembrano aver fatto naufragare i buoni propositi dell'accordo di riconciliazione fatto dalle due parti a Mecca. Il tutto alla luce del 59° anniversario della "Catastrofe" (Nakba), "giorno della memoria" palestinese celebrato annualmente il 15 aprile, che segna la creazione dello Stato di Israele avvenuta nel '48, ma che per parte palestinese segna la cacciata dalle loro terre.

Al-Ahram Weekly (Egitto) 17-23/05/07
Khaled Amayreh

Gli osservatori palestinesi, parlando con il Weekly attribuiscono alla lotta intestina – che ha obbligato il Ministro degli Interni Hani Al-Qawasmeh a dare le dimissioni domenica - tre elementi, il primo dei quali è l'incapacità dei capi di Hamas e Fatah di controllare le loro rispettive ali militari, formate per la maggior parte da giovani, senza esperienza, indisciplinati e dal grilletto facile. Le ripetute interruzioni degli accordi per il cessate il fuoco fra le due parti negli ultimi mesi conferma questa opinione.


Al-Hayat
(Arabia Saudita, Regno Unito)  17/05/07
Zuheir Kseibati

Ieri, Tal Al-Hawa (“Tel” significa “collina”, ndt) a Gaza è stata la collina del sangue e della follia, perché alcuni Palestinesi ancora non si sono resi conto del significato da crimine perfetto delle azioni che stanno intraprendendo. Non hanno valutato le loro azioni, e dunque non si sono trattenuti. Il fatto è, ci si creda o no, che le atrocità a cui assistiamo sono ancor più spaventose di quelle che hanno commesso gli Israeliani il giorno della Catastrofe (…). Ma i capi delle istituzioni e le loro rispettive ali non si vergognano vedendo che Washington e Israele mostrano più pietà per gli innocenti, assediati dai cecchini e dal potere dei combattenti che sono stati un simbolo della resistenza della Palestina e ora si sono trasformati in un pugnale conficcato nel cuore?


Al-Quds Al-Arabi (Regno Unito) 16/05/07
‘Abd Al-Bari ‘Atwan

Sappiamo chi è il più grosso perdente da questo sanguinoso conflitto, così come sappiamo chi è il più grosso vincitore. Yahud Olmert, il Primo Ministro israeliano non ha più bisogno di inviare nuovamente truppe a invadere la Striscia di Gaza, a massacrare la gente che vi resiste, a demolire le case sopra le loro teste, come era d'abitudine in passato. Quello che addolora è il fatto che quelli che si scontrano per le poltrone ministeriali e poteri fittizi hanno tolto ad Olmert questa incombenza, hanno alleggerito le pressioni interne al suo governo e lo hanno fatto uscire - assieme a tutto lo stato ebraico - dalla crisi politica attuale. E allora c'è qualcuno politicamente e patriotticamente più idiota di costoro?


Al-Hayat Al-Jadida (Palestina) 16/05/07
Muhammad Al-Habbash

Ciò che sta accadendo a Gaza è un colpo di stato, un colpo di stato stupido contro sé stessi e contro l'esistenza del popolo palestinese, che non può figurarsi un'esistenza all'ombra della stupida lotta intestina. E' un colpo di stato sulla questione palestinese, che non può essere protetta se non dall'unità nazionale e questo scontro idiota uccide questa unità.


Al-Ahram (Egitto) 16/05/07
Editoriale

Questa lotta interna palestinese manda alla malora le simpatie e l'appoggio che i Palestinesi hanno raccolto per la loro causa in tanti anni. Questa lotta mina le ambizioni di costruire uno Stato Palestinese e scoraggia gli altri paesi che vogliono offrire il proprio impegno e aiuto.


The Jordan Times (Giordania) 14/05/07
Editoriale

Ma ciò che sembra assolutamente chiaro è che il caos e il disordine a Gaza a cui stiamo assistendo è un diretto risultato delle politiche di Israele, volte a indebolire l'Autorità Nazionale per poter continuare la sua brutale e illegale occupazione dei territori occupati. E perché Israele dovrebbe voler creare un simile disordine alle porte di casa, uno può chiedere? La risposta è altrettanto chiara e storicamente provata: lo stato ebraico può reclamare ancora una volta che non ha alcun partner credibile con cui fare la pace.


Al-Quds Al-Arabi (Regno Unito) 14/05/07
Editoriale

In questa atmosfera congestionata, gli scontri, le liquidazioni e i rapimenti ne sono la naturale conseguenza, ma il rischio è che arrivano in un momento in cui le forze israeliane si preparano a invadere la Striscia, confermando quindi la presenza della mano israeliana che, direttamente o indirettamente, lavora diligentemente per incendiare la sedizione.