Curare la causa e non il sintomo o nel 2009…
di Pierluigi Paoletti - 19/05/2007
L’atteggiamento del mondo di oggi è quello di sopprimere il sintomo e pensare così di aver
risolto il problema.
Hai mal di schiena? Mal di stomaco? Che problema c’è! prendi un antidolorifico e ti passa
tutto, sopprimo il sintomo e non curo la causa. Un organo funziona male, fegato, cuore, rene
ecc.? nessun problema oggi si cambia in quattroequattrotto e tutto ricomincia da capo; hai il
cancro? Si sterminano le cellule, tra cui moltissime sane, e si va avanti ancora per un po’.
In politica accade lo stesso, ho la situazione del debito e della spesa pubblica incontrollata?
Che ci vuole, basta aumentare le tasse e ridurre i servizi e in un batter di ciglia si rientra nei
parametri. Ho più criminalità e disagio sociale? Aumento le forze dell’ordine e la
repressione.
Anche noi nella nostra vita quotidiana facciamo lo stesso. Non sopportiamo il disagio e
allora cerchiamo di porre rimedio cambiando quello che ci sembra l’elemento dissonante,
moglie, marito, televisore, amante, macchina.
Chissà come mai, dopo un po’ tutto si ripresenta anche in modo più pesante: la malattia, il
debito, la spesa, il disagio sociale, l’insoddisfazione ed il tormento interiore e continuiamo a
sopprimere questi fastidiosi con dosi sempre più massicce di medicine, tasse, polizia,
repressione e nuove donne nuovi uomini, televisori sempre più grandi, per le macchine non
vi preoccupate che ci pensa il governo che per risanare la Fiat di Agnelli e delle banche,
impone di rottamare auto seminuove perché “inquinano” (!!!).
Ma non sarebbe più semplice pensare a sanare la causa? Certo sarebbe più efficace, ma non
è detto che sia una cosa semplice. Perché?
La risposta è in una parola:
responsabilità. Noi, i nostri medici, la nostra società, i nostripolitici, la nostra economia, rispecchiano esattamente quello noi siamo in questo momento
storico. Una delle caratteristiche di chi non vuole assumere su di se alcuna responsabilità è
quella di dare sempre la colpa all’esterno e la cosa più immediata, ma purtroppo solo
temporanea, è di sopprimere quello che ai nostri occhi appare come la causa, ma che a ben
vedere è solo il sintomo.
Secondo alcune teorie sempre più accettate anche dal mondo occidentale, non dobbiamo
considerare il nostro corpo scisso dal nostro mondo interiore. In questo modo potremo
capire che tutte le malattie hanno origine da un malessere che prima della sua
manifestazione fisica è interiore: la paura ad esempio è causa del mal di stomaco e della
troppa acidità, i problemi di cuore sono lo specchio della nostra chiusura verso la
manifestazione delle emozioni e dei sentimenti, il mal di schiena ha origine nel nostro
timore di non poter far fronte economicamente alle sfide del futuro, mentre il tanto “odiato”
cancro non è altro che l’odio e la rabbia che inconsciamente riversiamo dentro il nostro
corpo. A questo punto diventa chiaro che se una persona è malata, deve sì andare dal
medico per curare il sintomo nel corpo, ma deve anche lavorare per guarire il suo malessere
interiore, la causa della manifestazione esteriore.
Proseguendo il discorso nella politica e nell’economia, abbiamo politici completamente
deresponsabilizzati che combinano guai, su guai. Uno accusa l’altro e piano piano destra e
sinistra si avvicinano paurosamente facendo perdere ogni identificazione ideologica, Fini e
Bertinotti che danno vita al mostro “
Finotti” o Prodi e Berlusconi che diventano “Prodoni”.Alternandosi, ma essendo sostanzialmente uguali, impediscono che qualcosa cambi. La
responsabilità
in questo caso sarebbe non votare più né l’uno né l’altro perché a grandipassi ci portano sempre di più al punto di non ritorno. Togliere loro pacificamente il
consenso e tornare ad occuparsi della cosa pubblica in prima persona, cominciando dal
territorio in cui si vive, significa essere abili nel dare risposte, in altre parole
respons-abili.La
respons-abilità sarebbe non bere più le bugie che quotidianamente ci propinano dallagrancassa mediatica e cominciare a capire che la causa del nostro paese, della nostra
economia risiede nel modo di emissione del denaro, che genera un debito enorme e che non
potrà mai essere ripianato, qualsiasi sforzo si metta in atto.
Respons-abilità sarebbe capireche questa moneta è la causa del disagio sociale che stiamo vivendo, che porta le persone
all’esasperazione, al suicidio, alla malattia e capire che fino a quando non la toglieremo
dalla nostra vita non ci saranno forze di polizia, medici sufficienti per arginare i poveri, i
malati, gli scontenti, gli arrabbiati.
Se ci pensiamo bene
responsabilità non è altro che non farsi trascinare dalla corrente, marimboccarsi le maniche e lavorare al futuro di tutti, ognuno per quello che sa fare. Il
meccanismo della delega è diventato solo delega di potere che più si va avanti, più ci toglie
la capacità di capire, scegliere della nostra vita.
Qualcuno potrà dire: ma che centra questo con un sito che analizza l’economia?
Putroppo, al punto in cui siamo, ogni cosa è interdipendente, per cui se vogliamo risolvere i
problemi economici, della sanità, dell’ordine pubblico dobbiamo necessariamente ripartire
da noi stessi o il conto che ci presenterà l’oste, questa volta sarà salatissimo.
A proposito di conti salati è da un po’ che non diamo un’occhiata al rapporto euro/dollaro e
l’ultima volta dicevamo che il massimo del ciclo annuale sarebbe stato in questi giorni
Sembrerebbe che abbiamo avuto ragione perché, dopo aver eguagliato il massimo del 2004
l’euro ora sembra indebolirsi
Anche il grafico, tracciato con le linee di Gann, ci ha dato ragione centrando l’obiettivo
(cerchio rosso) che avevamo tracciato
Che cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi anni? Continuerà la debolezza del dollaro?
Sappiamo che da inizio 2002 l’euro si sta apprezzando, che a fine 2005 è iniziato un nuovo
ciclo a 4 anni attualmente in corso e che terminerà a fine 2009. Secondo noi fino a quel
momento non ci dovrebbe essere grandissime novità con un’oscillazione tra 1,20 e 1,40.
Il problema lo vediamo sul prossimo ciclo a 4 anni che porterà il rapporto euro/dollaro a
valori ben più alti degli attuali come si può azzardare dalla proiezione a lungo termine (linea
rossa)
Così mentre i nostri delegati (politici) continuano a strapparsi le vesti (costose) per i valori
della famiglia, le nostre imprese dovranno affrontare l’inferno, se non decideranno di
staccarsi dal treno per il disastro, molto più di quanto non stiano facendo adesso. Per questo
la loro respons-abilità, dovrà essere quella di ridimensionare i costi energetici e
rivolgersi non più all’estero, ma al mercato locale.
Questo stato di cose è molto probabile che si ripercuoterà anche sui mercati finanziari che
tra alti e bassi dovuti al ciclo annuale probabilmente non avranno grandi scossoni fino a fine
2009, inizio 2010. Anche se una leggera recessione si sta affacciando in america a breve,
tutti i segnali stanno dicendo che i nuovi alchimisti (banchieri centrali) riusciranno anche
questa volta ad arginare con il fiume di liquidità l’incombente recessione.
Ciò non significa che non ci sarà qualche piccolo assestamento dovuto all’economia reale
che rallenta e quella della speculazione che invece se ne infischia e continua a vivere il suo
sogno (o incubo). Lo dimostra il raffronto tra Dow Jones Transportation e l’indice Dow
Jones che dimostra l’affanno dell’economia statunitense contro la grande salute dell’indice
azionario.
Auguriamoci tutti, privati, politici, imprese, di trovare la nostra respons-abilità in tutti i
settori della nostra vita….quanto prima possibile!
Tha’s all folks