In Europa più morti e malati per il clima
di Franco Foresta Martin - 06/12/2005
Fonte: corriere.it
Ondate di calore e alluvioni, ma anche infezioni e allergie
Ampia ricerca epidemiologica dell'Oms: pesante il primo bilancio organico della relazione tra cambiamenti ambientali e salute
«Una vasta ricerca epidemiologica condotta in Europa dimostra che gli effetti negativi dei cambiamenti climatici sulla salute sono già evidenti oggi. Non si tratta di previsioni future, ma di dati verificati dopo le ripetute anomalie degli ultimi anni». A presentare il bilancio del dilagare delle malattie e delle vittime causate da alluvioni e ondate di calore, ma anche semplicemente per il mutato regime delle precipitazioni e delle temperature stagionali, è l'Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità.
«Malattie veicolate dall'acqua e dagli alimenti, infezioni trasmesse da insetti e roditori, allergie varie, sono esaltate dal cambiamento climatico in atto nel continente euroepo e sono state accuratamente monitorate e valutate», riferiscono Maria Neira e Roberto Bertollini, direttori dei dipartimenti «Salute e Ambiente», rispettivamente per Oms-Mondo e Oms-Europa. In una conferenza stampa convocata nell'ambito del summit internazionale sul clima di Montreal (26 novembre - 10 dicembre 2005) i due portavoce ufficiali dell'Organizzazione mondiale della sanità hanno presentato il primo bilancio organico della pesante relazione tra cambiamento climatico e deterioramento della salute dell'uomo.
Il dato più pesante riguarda l'ondata di calore del 2003 che, secondo le ultime stime, ha provocato oltre 35.000 morti nella sola Europa Occidentale. «Dai 65 anni in su i decessi sono stati causati da disordini cardiovascolari, renali, respiratori e metabolici provocati dall' eccesso di caldo - hanno riferito i due epidemiologi -. Per ridurre il rischio che si ripetano queste stituazioni e contenere la mortalità, bisgna migliorare i sistemi di allerta, di preparazione e informazione per medici e cittadini». Anche le grandi alluvioni - quelle che si sono abbattute sull'Europa dal 1995 al 2004 sono ben 30 -, oltre ai morti dovuti alle devastazioni delle acque, hanno provocato un seguito di traumatismi e infezioni, con un carico di alcune migliaia di vittime ritardate rispetto agli eventi, su una popolazione direttamente colpita che viene valutata in circa 2,5 milioni di persone.
L'aumento delle temperature medie sta alla base della maggiore diffusione di malattie come la Lyme, veicolata dagli insetti delle zone temperate, e la Tbe, un'infezione trasmessa dalle zecche. Entrambe queste affezioni hanno raggiunto i Paesi scandinavi e risalito le montagne oltre i 1000 metri: due record assoluti per il nostro Continente. Anche un'altra infezione trasmessa dai pappataci, la leishmaniosi, ha scavalcato i 45 gradi di latitudine e gli 800 metri e si sta diffondendo in aree dell'Ítalia Settentrionale, della Germania e della Svizzera in cui prima non era mai arrivata. In questi casi va aumentata la protezione dei cani (i piu' comuni vettori dell'insetto) attraverso appositi collari e disinfettanti.
Il cambiamento climatico in Europa si sta manifestando anche con un aumento delle affezioni allergiche, correlato, secondo i dati raccolti dall'Oms, all'allungarsi della stagione dei pollini, che negli ultini anni dura circa 10 giorni in più rispetto al trentennio precedente. Sul fronte politico il summit di Montreal registra uno stallo totale rispetto all'obiettivo di recuperare gli Stati Uniti in un programma mondiale di riduzione dei gas serra, se non subito, almeno dopo il 2012, data in cui si concludera' il protocollo di Kyoto.