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L'orientamento astronomico delle citta' romane. L'orientamento di Verona

di redazionale - 23/05/2007




Vicenza tra i 38 centri italiani oggetto di una ricerca sulle citta'
megalitiche. Lo studio pubblicato anche sul sito internet di una universita'
Usa
In corso Palladio tra i misteri astrologici: I romani avrebbero costruito la
citta' orientandola sul solstizio d'estate

di Alessandro Mognon

Fino a ieri non lo sapevamo, ma passeggiando per corso Palladio è come
trovarsi fra i misteri delle pietre di Stonehenge o dentro i segreti delle
gallerie delle piramidi d´Egitto. Tutti monumenti orientati in base ad
allineamenti astronomici. Perchè lo stesso facevano gli antichi romani
quando costruivano le citta', come ipotizza una ricerca di Giulio Magli,
fisico e docente di meccanica razionale al Politecnico di Milano e studioso
di archeoastronomia. Che dopo aver misurato e analizzato 38 citta' italiane
fondate dai romani, ha stabilito che l´orientamento ha forti aspetti
simbolici legati all?´astronomia. E fra queste solo due citta' sono state
concepite duemila anni fa e per motivi ancora misteriosi per essere in linea
con il sorgere del sole nel solstizio d?´estate: Verona e Vicenza.

La ricerca di Magli, che fa parte di uno studio pubblicato nel suo libro "I
segreti della antiche citta' megalitiche", presente tra l´altro sul sito
internet del dipartimento di fisica della Cornell University di Ithaca (New
York): arXiv.org e-Print archive. E il motivo di tanto interesse c'è: un
legame preciso fra le citta' romane e i simboli astronomici non era mai
stato approfondito, se non addiruttra negato. Anche se come fa notare il
fisico italiano « gia' Ovidio e Plutarco raccontavano di come la creazione
di una nuova citta'
si basasse sull´esame del volo degli uccelli o di altri riferimenti
astronomici. Magli ha preso in esame solo citta' italiane in cui le due
strade principali che caratterizzano le citta' romane, il decumano e il
cardo che si incrociano a 90 gradi, e le altre strade a "griglia" sono
ancora riconoscibili. Poi ha verificato l´orientamento degli assi della
griglia in relazione ai movimenti del sorgere del sole a est durante il
corso dell´anno. In realta' a Vicenza di certo c'è il decumano-corso
Palladio mentre ancora dubbio è dove fosse il cardo. Ma la direzione c'è. Da
qui tutta una serie di scoperte. Secondo il ricercatore di Milano gli
antichi romani orientarono verso nord solo tre citta': Pesaro, Rimini e
Senigallia. La maggioranza dei centri fondati fra il periodo repubblicano e
quello imperiale (fra il V secolo avanti Cristo e il I dopo Cristo) sono
allineati verso il sorgere del sole durante determinate feste sacre o in
base ai punti cardinali.

Altre citta' sembrano orientate entro 10 gradi a sudest rispetto al sorgere
del sole o in prossimita' del solstizio d'inverno. E poi ci sono Verona e
Vicenza, tutte e due nate intorno al I secolo dopo Cristo e uniche fra le
38, come risulta dallo studio di Giulio Magli, ad essere allineate con il
solstizio d?´estate. «Le due citta' tra l´altro sono anche vicine fra loro -
dice l´esperto di archeoastronomia -, anche se sul motivo di questo tipo di
orientamento, come per le tre citt? dell?´Adriatico allineate verso nord,
bisognera' indagare ancora». Insomma l´orientamento delle citta' romane non
sarebbe casuale, ma pianificato e voluto. Per motivi ancora ignoti. Così,
quando il 21 giugno, giorno del solstizio d?´estate, faremo shopping in
corso Palladio a Vicenza, ricordiamocelo: magari leccando un cono panna e
cioccolato, ma stiamo camminando in mezzo a un antico mistero.

LINK:

Architettura solare del passato: Marzabotto, Timgad e Augusta Raurica

Augusta Bagiennorum: una citta' astronomicamente



Lo studio di Magli

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Lo studio innovativo che ha fatto Magli, in realtà è una storia vecchia.
Intorno al 2003 ho promosso un incontro a Verona che verteva sul vecchio
testo titolato "Piano di fondazione di Verona romana" ad opera di Umberto
Grancelli.
Da quell'incontro corroborato da varii studiosi (gli atti del convengno sono
sttati pubblicati con la ristampa del testo) sono emerse le numerose
intuizioni che l'autore ebbe .Ho parlato con Magli e mi ebbe a dire il
lavoro che stava intraprendendo, gli suggerii le tesi di Grancelli e mi
assicurò che avrebbe approfondito e studiato i concetti esposti dallo
studioso veronese.
La sovraintendenza di Verona non ha mai voluto prendere seriamente in esame
la faccenda, addirittura non si è mai scavato sul colle di San Pietro, il
santo dei santi, e tacciando gli scritti di Umberto come: visionari e senza
fondamento.
Spero che studiosi serii e preparati come Magli aprano nuove vie, nuove
conoscenze, dato che dal dopoguerra a oggi abbiamo vissuto in un regime di
ignoranza e di intolleranza. Nonostante tutto Verona è riuscita ha mantenere
il sacrario, alla faccia del Vescovo , del pretame e dell'opus dei, quel
luogo pulsa e domina la città sacrario degli Dei Primi . Umberto Grancelli è
il sacerdote che spese la sua vita per riportare la grandezza dimenticata,
nel suo interminabile studio è arrivato ad affermare ancora nel 1930 che
Verona è allineata al solstizio d'estate, e che il decumano è il cardo e il
cardo il decumano alla faccia dei falsi dotti. Molte curiosità emergono dal
"Piano di fondazione di Verona romana", appare una città segreta costruita
seguendo arditi e precisi allineamente, una città che Roma seppe rinnovare
mantenendo l'Anima e il Numen anche nella nuova città costruita dentro
l'ansa dell'Adige. Luigi Pellini

Una visita aperta a tutti
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Domenica 27 Maggio con ritrovo alle ore 9,30 in Piazza Isolo a VR ,potremo
visitare la Verona Romana (e la città segreta)con i suoi culti ctoni e
solari . Il tutto durerà fino a sera con una interruzzione per il
pranzo.Sarebbe utile prenotarsi inviando un mess attraverso il forum per
coordinare i trasporti in centro citta'.

dal sito de IL GIORNALE DI VICENZA