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Dacci oggi la nostra censura quotidiana

di Decio Siluro - 24/05/2007

 
La programmazione televisiva in Italia, ma è lo stesso in quasi ogni parte del mondo occidentale, è caratterizzata da una enorme quantità di programmi “spazzatura”. Ormai da qualche anno sia la televisione cosiddetta commerciale sia quella pubblica sembrano fare a gara per cercare il programma più “trash”, per presentare personaggi sempre più squallidi, diseducativi, ignoranti e spesso scurrili. Solitamente si prende ad esempio “il grande fratello”, il programma per voyeur televisivi nel quale vengono spiati per ventiquattro ore al giorno i concorrenti esibizionisti, ma questi è ormai diventato roba da educande rispetto a quel che è venuto dopo. Tra tronisti, letterine, veline, schedine di ogni sorta, secchioni e pupe, contadini e starlette, isole di famosi praticamente sconosciuti, fattorie e chi più ne ha più ne metta è stato veramente toccato il fondo.
Il programma condotto da Michele Santoro, Annozero, in questo panorama fa quasi la figura del contenitore culturale. Certo, come tutti i programmi di Santoro, non può essere preso come un modello di imparzialità, ma certo non è spazzatura.
Durante la puntata di giovedì scorso, il conduttore aveva annunciato l’intenzione di acquistare e di mostrare anche al pubblico italiano un documentario su Chiesa e pedofili prodotto dalla Bbc e questo ha immediatamente scatenato un vero e proprio mare di polemiche.
Subito è sceso in campo il quotidiano dei vescovi italiani, L’Avvenire, che con la solita “irruenza” ha espresso la più decisa contrarietà, come se spettasse ai vescovi decidere il palinsesto della Rai.
Sulla questione è intervenuto anche il segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Betori: “Non vogliamo alcuna censura (a noi sembra proprio il contrario)- ha detto durante la conferenza sui lavori dell’assemblea generale della Conferenza episcopale - ma se il documentario fosse trasmesso in Italia vorremmo che ci fosse almeno una chiara presa di distanza da tutte le falsità che questo documentario sembra contenere”. In realtà Betori è riuscito a fare un solo esempio di queste ipotetiche falsità: ha criticato il fatto che il filmato consideri un documento vaticano del 1962 come emanazione del cardinale Ratzinger, mentre all’epoca questi era un semplice teologo. Un po’ poco per bollare come spazzatura un documentario della Bbc, solitamente molto seria in questo genere di inchieste.
Già, perché c’è stato chi ha usato proprio questo termine, spazzatura, per definire il documentario inglese. E’ stato il leader dell’Udc ed ex presidente della Camera, Pierferdinando Casini che, ovviamente contrario alla messa in onda, ha dichiarato: “Non capisco perchè se la Bbc ha mandato in onda un documentario spazzatura noi dobbiamo imitarla magari acquistandolo con i soldi della tv pubblica”. Casini non si scandalizza quando la Tv pubblica acquista ogni genere di porcheria in America, dai film alle stucchevoli soap opera, e nemmeno quando i soldi del contribuente vengono spesi per acquistare format di giochi demenziali, come quello dove tutta l’abilità del concorrente sta nello scegliere pacchi dentro i quali ci sono fino a montagne di euro, ovviamente pubblici. Un documentario che denuncia la pedofilia nella Chiesa però fa insorgere il post democristiano che ha aggiunto: “Facciamo una bella inchiesta sul clero nel mondo. Parliamo dei preti pedofili dando lo spazio che questo fenomeno merita, cioè un millesimo rispetto alle virtù positive della Chiesa”.
Queste percentuali di positività, sciorinate da Casini come un dato oggettivo, sarebbero invece tutte da dimostrare, a cominciare dall’industria dell’accoglienza che tanti miliardi porta nelle casse delle associazioni fiancheggiatrici della Chiesa a tutto danno della comunità italiana.
In ogni caso il Consiglio di amministrazione della Rai ieri ha sbloccato l’acquisto del documentario, che però non dovrebbe andare in onda nella prossima puntata del programma. Questo perchè lo stesso Michele Santoro avrebbe ora manifestato la necessità di approfondire alcuni aspetti del documento della Bbc. Inoltre il direttore generale Claudio Cappon ha chiesto a Santoro che nel corso della puntata dedicata al documentario siano “ampiamente rappresentate” tutte le parti coinvolte.
Siamo alle solite. Ogni giorno viene sbattuto il mostro in prima pagina, salvo poi scoprire che è innocente, ma quando il mostro è un prete o peggio un alto prelato, bisogna usare le pinze. Non comprendiamo però quali debbano essere “tutte le parti coinvolte”. Avremo in studio anche un rappresentante dei pedofili?
Alla fine forse ci sono riusciti, anche Santoro farà un programma spazzatura, come tutti quelli nei quali viene messa la museruola alla verità.