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Consigli utili (per comprendere come va il mondo)

di Ugo Gaudenzi - 24/05/2007



1) Dispiegare una carta geografica dell’Europa e del Vicino Oriente;
2) Porre delle bandierine rosse nelle aree di maggiore conflitto;
3) Fissare delle bandierine gialle nelle aree di possibile conflitto;
4) Leggere le dichiarazioni dei vertici della Comunità internazionale;
5) Tracciare le possibilità di sviluppo degli eventi già accaduti;
5) Trarre le dovute considerazioni, utilizzando i residui di quel buon senso ancora a dispozione di un padre di famiglia che viva nelle coste settentrionali del nostro “mare di pace”, il Mediterraneo.
Ah. Non si trovano “residui”? Ci pensiamo allora noi a delineare in sintesi quello che sta accadendo: prendiamo come esemplificativo un giorno qualunque, il giorno di ieri.
1) Un signor Nessuno, il premier italiano Romano Prodi, conciona di fronte ai rappresentanti di quell’ente inutile che va sotto il nome di “Parlamento Europeo”, sulla necessità di “dare una costituzione” a quell’Europa senza sovranità e senza giustizia sociale che si spaccia per “Unione Europea”. Il Signor Prodi è consapevole del vuoto pneumatico del suo appello “a fare un accordo” (contro i popoli, ma a favore dei signori dei partiti) e si schiera a favore di “un’Europa a due velocità”. Un modo come un altro per dichiarare che l’Ue deve essere guidata da “buoni alleati degli anglo-americani” perché il mercato unico è una meraviglia e occorre liberarsi presto delle pastoie “nazionali”.
2) Un altro signor Nessuno, il ministro degli Esteri Massimo D’Alema, tira fuori quel che resta dei suoi corbezzoli e, con un’impennata, risponde indirettamente alle sollecitazioni del presidente degli Stati Uniti Bush che sarà “il Parlamento italiano a decidere un maggiore impegno” in Afghanistan. Rimuovendo, D’Alema, ogni sincera riflessione sullo stato di vassallaggio italico ai vincitori anglo-americani della sceonda guerra mondiale. E l’impossibilità, per una colonia cosparsa di basi militari d’occupazione, di avere una “propria” politica estera indipendente. Se D’Alema ha ciurlato nel manico, comunque, così non è stato per il ben più ligio ministro coloniale della Difesa Parisi, che si è affrettato ieri a dichiarare che i rinforzi bellici italiani arriveranno a Kabul per metà giugno.
3) In ogni caso, ovunque nel Vicino Oriente i popoli non soggiacciano alla forzata occidentalizzazione ed alle ferree regole del mercato, sono in corso guerre civili indotte. Le ostilità all’Occidente vengono trasformate in conflitti intestini ed in destabilizzazione degli Stati nazionali pre-esistenti, così i padroni del mondo possono continuare a gestire il mercato indisturbati. Così è in un Afghanistan e in Iraq, Paesi occupati ma assolutamente “non-normalizzati”, così è in Libano dove il governo Siniora, di minoranza, ha elargito agli Usa e alla Nato la base militare offensiva di Kleiaat, a una manciata di chilometri dalla siriana Aleppo, così accade in Palestina dove assassinii israeliani mirati e fuochi intestini attivati dall’esterno stanno distruggendo ogni possibile indipendenza della Palestina. Così è anche per la Turchia, dove l’emergere delle ferite armena e curda, il sorgere di una forte componente fondamentalista islamica e la conservazione di uno Stato laico europeizzante hanno formato una miscela esplosiva con il corollario di criminali attentati come quello di ieri ad Ankara.
4) Così accade anche nell’est europeo. Dove la forzata occidentalizzazione dei Balcani è stata accelerata con devastanti iniezioni di sangue, dove le nazioni ex satelliti dell’Urss passate all’Occidente sono diventate vere e proprie basi militari - e ora missilistiche - anti-russe, dove in Ucraina e più in là, ai confini del sud-est eurasiatico, si sta giocando una dura battaglia per il possesso di ricche fonti energetiche.
Un mosaico di esplosivi con tanti detonatori. Con tanti signor Nessuno a giocarci sopra. Non tardiamo ancora. mandiamoli via.