Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Sbadiglio democratico

Sbadiglio democratico

di Massimo Gramellini - 25/05/2007

Scorrere i nomi del Comitato per le Regole, nucleo pulsante del futuro Partito Democratico, produce lo stesso effetto di una seduta di autoipnosi: arrivato alla C di Cofferati stai già russando come un angioletto. Immagino la prima riunione dell’allegro consesso. Comincia Gad Lerner, rivolto agli occhiali di Follini che ha scambiato per una telecamera: «Buonaserrrra. Metto ai voti la proposta di istituire un sottocomitato che decida le regole del Comitato per le Regole». L’appello cade nel vuoto. Parisi sta risolvendo un gigantesco sudoku elettorale. Bassolino butta cartacce senza mai centrare il cestino dei rifiuti. D’Alema disegna mappe nautiche sul manifesto programmatico e ghigna: «La parola ai giovani». Lamberto Dini: «Ti ringrazio. Dobbiamo toccare il cuore degli elettori con un tema popolare: l’oscillazione dei tassi alla Borsa di Tokyo». La Pollastrini: «Non ho nulla contro la tutela degli animali. Ma i giovani chiedono una parola chiara sui Dico». «No», dice Rutelli. «Chiedono di aprire il partito alla società, cioè alla Margherita. Come mai i Ds hanno due poltrone virgola quattro più di noi? E perché le loro hanno i braccioli e pure il cuscino?». Fassino lo zittisce leggendo un’agile relazione di 587 pagine sull’andamento dell’industria mineraria nella Ruhr. «Walter, potresti toglierti le cuffie dell’iPod?». Veltroni, beccato in castagna: «Ascoltavo Radio Africa». Amato a Del Turco, a voce bassa. «Eravamo meglio noi, coi nani e le ballerine...». Chiede la parola Carlin Petrini: «Compagni, la situazione del pianeta è drammatica, ma vi ricordo che è ora di pranzo».

Fortuna che almeno ci sarà lui a occuparsi del catering.