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Povertà italiana: il modello statunitense

di Paolo Emiliani - 25/05/2007



In Italia, ormai, è allarme povertà. Uno studio dell’Istat reso noto ieri ha mostrato in tutta la sua crudezza una realtà che da tempo è sotto gli occhi di tutti.
Il sistema capitalistico è solo apparentemente opulento, perché a fronte di una minoranza che diventa ogni giorno più ricca c’è la gran parte della popolazione che deve ormai combattere per la sopravvivenza.
Una famiglia su sei non arriva alla fine del mese e il sud d'Italia è sempre piu' indietro, altro che ripresa.
Il rapporto Istat rileva poi che siamo il Paese più vecchio d'Europa, con 141 ultra 65enni ogni 100 giovani: tanti anni di denatalità, prima frutto di un edonismo esasperato poi della stessa nuova povertà, hanno lasciato il segno e questo peserà ancor più negli anni futuri nel rapporto tra lavoratori e pensionati.
Il 14,7% delle famiglie arriva con molta difficoltà alla fine del mese ed il 28,9% non può addirittura far fronte ad una spesa imprevista di importo tutto sommato modesto come 600 euro.
Le spese mediche, in questi anni aumentate per colpa di ticket vari, hanno creato disagio ad una famiglia su 8. Il 5,8% ha però avuto problemi addirittura anche per mangiare. Nel Mezzogiorno, il 5% delle persone non si può permettere un'alimentazione adeguata: siamo sempre più meta prediletta dell’immigrazione selvaggia, ma in realtà stiamo diventando noi stessi Terzo Mondo.
In questa situazione i più esposti sono gli anziani. Quattro milioni di pensionati italiani percepiscono meno di 500 euro al mese. In Italia, ogni 71 pensionati ci sono però solo 100 occupati. I pensionati sono 16,5 milioni, il 53% sono donne. Gli uomini però assorbono il 56% del reddito da pensione complessivo: in media 16 mila euro per gli uomini, 11 mila per le donne. Il 31% dei pensionati (circa 5.100.000) percepisce un importo compreso fra 500 e mille euro; il 24% meno di 500 (4 milioni); il 23% (circa 3.800.000) fra mille e 1.500; il restante 22% supera i 1.500 mensili.
Persino il divorzio sta diventando in Italia un lusso che non tutti possono permettersi. Infatti dopo una separazione o un divorzio un individuo su quattro si trova in una condizione di basso reddito, un eufemismo dell’Istat per dire sfiora l’indigenza.
Del resto l’Italia da tempo guarda agli Usa come ad un modello da seguire e questi numeri dell’Istat dimostrano proprio questo. Al di là dell’Atlantico, infatti, a fianco delle ville dei ricchi stanno estendendosi i villaggi di roulotte dei disperati che hanno perso la loro casa. Questi venti milioni di poveri americani sono però privilegiati rispetto ai due milioni di indigenti totali. L’Italia non è ancora precipitata in questa situazione, ma questa è la strada intrapresa ed i governi, a cominciare da quello attuale cosiddetto di centrosinistra, stanno facendo di tutto per far bruciare all’Italia le tappe.