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La Schiavitù dei "Gentili”. Intorno ai “protocolli dei savi anziani di sion”,

di cloroalclero.blogspot - 26/05/2007

Fonte: cloroalclero.blogspot.com

 
“I savi di Sion” (“protocolli dei savi anziani di sion”, ma io abbrevio “savi di sion” sennò non mi passa più) è il titolo di una falsa raccolta di sacre scritture ebraiche, che non sono mai esistite come tali,ma son diventati famosi in Russia ,all’inizio del XX secolo, quando servirono a giustificare i pogrom, sotto l'aspetto ideologico.

Wikipedia dopo aver fatto un’analisi letteraria e storica delle manipolazioni con cui un pamphlet del 1864 è diventato un manoscrtitto teologico, dice:

Nei ventiquattro Protocolli gli Anziani illustrano i sistemi per ottenere il controllo del mondo. Vogliono convincere con l'inganno i gentili, da loro chiamati goyim, ad assecondare la loro volontà. I loro metodi preferiti sono la diffusione di idee liberali, il sovvertimento della morale, la promozione della libertà di stampa, la contestazione dell'autorità tradizionale e dei valori cristiani e patriottici. Il controllo delle masse tramite i media e la finanza è il mezzo con cui il tradizionale ordine sociale verrà sovvertito. ….. Nei Protocolli, la massoneria e i "pensatori liberali" sono meri strumenti attraverso i quali gli Anziani finalmente instaureranno una teocrazia ebraica.
I Protocolli prospettano un Regno a venire, e descrivono accuratamente come sarà condotto. Ma anche in questo regno, gli Anziani eviteranno il diretto controllo politico, e sceglieranno di affermarsi tramite l'usura e la manipolazione di denaro. Lo stesso Re degli Ebrei non sarà altro che un uomo di paglia


Decido di entrare nel merito de “savi di sion”, sondandone il contenuto, per capirne un po’ di piu’.
Scopro che la loro storia è legata, oltre che ai pogrom, al satanismo e alla commistione con la terza internazionale socialista russa e ,praticamente, alla fine (per giri tortuosi tra forze politiche diverse che volevano interagire con, o perseguitare o inglobare, dei componenti della comunità ebraica) il falso scritto teologico s’è scoperto che conteneva tutta una teorizzazione della presa del potere da parte di individui e gruppi composti da un gran numero di persone che aderiscono a questa comunità ebraica, che però eviterebbero le posizioni dirette e preferirebbero controllare denaro e prezzi di tutte le merci del mondo.

Poi clikko su google e lui mi manda su un sito complicatissimo new world order, (1) che fa un giro enorme tra teosofia, grande oriente, socialisti ecc.. fino ad arrivare ad un rapporto politico (lo Chavin) che descriveva le prospettive del potere nella repubblica di Vichy, in cui compaiono principi analoghi a quelli espressi in “savi di sion”.

In tempi recenti,la storia della loggia "propaganda 2" (P2) (2) e della sua attitudine direi "profetica", di descrivere meccanismi che in Italia si sono poi verificati dimostra che queste modalità "associazionistiche" segrete non sono affatto una prerogativa attribuibile in particolare agli ebrei:se esaminiamola carta programmatica per l'Italia, elaborata dalla loggia P2 (propaganda 2) vediamo che essa descrive le stesse strategie per la presa del potere già incontrate per i savi di sion e per Vichy, dando, per esempio, precise disposizioni riguardo alla politica sindacale e all'utilizzo delle risorse militari

Sostanzialmente, i compiti da svolgere per governare il mondo, secondo le società segrete che progettano le politiche del futuro, sono questi:

1. Mettere il potere politico nelle mani dei mandatari dei gruppi interessati (banchieri e capitalisti);
2. Realizzare la massima concentrazione in ogni ramo dell’industria, allo scopo di eliminare qualsiasi concorrenza;
3. Avere l’assoluto controllo dei prezzi di qualsiasi prodotto;
4. Inquadrare gli operai in un organico giuridico e sociale che non permetta più nessuna azione rivendicatrice da parte sua.

Il succo è che, mentre “savi di sion” descrive la costruzione di un’oligarchia mondiale ebraica, gli altri documenti analoghi sul potere, descrivono la costruzione di un’oligarchia mondiale punto. Probabilmente, il vezzo dei "ricchi" di riunirsi in organizzazioni "settarie" con i loro riti e la loro simbologia parareligiosa, retaggio degli ordini del medioevo passato,
è un eredità del periodo della rivoluzione borghese in occidente. Poi, visto che dava risultati positivi, il meccanismo è stato ripetuto fino ai giorni d'oggi, quando tutto è stato, come il resto della vita culturale e politica (e soprattutto economica) globalizzato.

Questo tipo di documenti contengono progetti politici e teorizzano l'associazione in gruppi, piu’ o meno segreti, tesi a far soldi e ad intrecciare un complesso sistema di public relations.
Il sistema di favoritismi e di legami ricattatori, d’onore o di crediti si identifica spesso con le società segrete, che altro non sono che luoghi d’incontro di “gente di un certo livello” la quale si lega reciprocamente, si promette favori, si impegna in questa o in quella situazione, per ricavare -tutti-vantaggi per se, famiglia, amici.

Ora: l’idea antisemita si basa sul fatto che gli ebrei “governino”, da piu’ in alto ancora, questo sistema di relazioni ad alto livello. Che lo dirigano allo scopo di favorire, in proporzione crescente, l’ingresso di membri della comunità nelle “alte sfere”.

Quest’ultima è la parte “complottista” di tutta la storia. Che, per usare un metro di paragone usato da Dacia Valent, come tale,non offre alcun parametro di falsificazione.

Personalmente sospendo il giudizio, come si dovrebbe fare spesso per non incorrere in pregiudizi distruttivi, se non altro, del dialogo possibile*.

In ogni caso penso che, veri o no, i “savi di sion” come altri documenti analoghi (P2 in primis), raccontino di un progetto politico oligarchico, da costruirsi tassello per tassello tra i potenti del territorio e trovando il modo di tenere tutto assieme.

Poi sul fatto se ciascun soggetto agisca pro domo sua, del partito, della famiglia o della comunità: non si puo’ sapere quanto ‘ste cose avvengano e quanto gli umani si facciano corrompere, agendo sui destini del mondo, che si espandono nella direzione data dall’insieme non sommativo di questi egoismi individuali e di gruppo.

Penso però una cosa, e cioè che il punto 4 , che compare in “savi di sion” ma anche in altri documenti di questo tipo, stia preparando questa nuova schiavitù, quella dei “gentili”. Dei non eletti. Che poi siano “gli sfigati non eletti da dio” come vorrebbero certi sionisti, o quelli che semplicemente sono “gentili” perché non sono capaci di averci un certo pelo sullo stomaco ( e quindi gentili a buon diritto) non cambia molto: sono quelli che stanno “dall’altra parte”. I perdenti. I derelitti. Quelli che Gesu’ disse : saranno i primi.

Tra i perdenti, una buona fetta della popolazione preme per entrare nei “giri” del potere. Il mondo dello spettacolo è una buona fabbrica di sogni a basso prezzo. Consuma energie, dirotta le coscienze. Sarei tentata di dire che, prendendo l’esempio italiano, lo show business fa oggi quel che fece la prima guerra mondiale o l’eroina negli anni 70 , per dirla con una vecchia canzone degli alpini fascisti, bandiera nera: “la meglio gioventu’ la va sottotera”. Lo show business seppellisce, da vivi, i cervelli migliori.

La schiavitu’ dei gentili è , ormai una realtà in atto, con molte possibilità ulteriori di svilupparsi.
Certo, bisogna dire che questa congerie di eventi, schiavitu’ mentale, schiavitu’ culturale, schiavitu’ sul lavoro (chiamami precariato) è voluta e preparata con diligenza, dalla corruzione dei sindacalisti, con la svendita al capitale dei “compagni” con riforme universitarie classiste e stronze. Con il baronato che esclude e allontana le menti migliori.

Il mercato globalizzato e consumistico crea un’illusione umana. Quella che la vita orientata al possesso delle merci sia il concetto esistentivo preferibile.
Cio’ che è descritto da “savi di sion” altro non è che una versione “etnica” del più generale concetto di lotta di classe, e cioè la descrizione dettagliata del progetto tramite cui, impadronendosi delle risorse, un’oligarchia stimolata dalla distinzione di “casta” (ceto, classe) intende strutturare le dinamiche dei rapporti di forza, per evitare che i “molti” del pianeta si ribellino e rovescino il potere costituitosi nel sistema globalizzato, multinazionale.



*L'amico Carlo Gambescia mi fa notare che in qualche passaggio, sosterrei la stessa tesi di Evola: "Evola nell' introduzione all'edizione italiana del 1938 (la quinta, La Vita Italiana), dei "Protocolli", benché in chiave etnica (ma fino a un certo punto...), sosteneva "ideologicamente", più o meno, quel che tu hai scritto nel post: probabilmente non sono veri, però in qualche modo i fatti vanno in una certa direzione... E quindi - proseguiva Evola - pur sospendendo il giudizio sulla loro veridicità, è come se lo fossero... Evola parlava di "incontro" tra "azione sparsa e inconscia" e quelle "occulta, oculata e unitaria di forze del sovvertimento mondiale". Il collegamento "avv[errebbe] in gran parte automaticamente" (p. 29).

Ora: io non prendo la stessa posizione di Evola. Se la borghesia, in generale, si struttura così, non vedo perchè la borghesia ebraica dovrebbe far diversamente. Siccome i vari potentati che accumulano ricchezza, fanno le guerre in giro, ma si fanno pure le guerre tra di loro, per arrivare a controllare sempre piu' globalmente il sistema e noi non sappiamo quale sia il potentato "vincente" in questo momento, non escludo che il potentato ebraico sia in effetti tra quelli che, oggi, si stanno giocando il dominio su questioni cruciali (almeno così sembrerebbe, a giudicare da come i media trattano Israele, stato praticante l'apartheid, dipinto però come l'unica vera democrazia del medio oriente).

Ma, se così fosse, i "savi di sion" c'entrerebbero accidentalmente. Così come, alla fine, è da considerarsi accidentale il rapporto tra la figura storica di Licio Gelli e l'attuale situazione italiana.
Se l'idea complottista fosse fondata, infatti, il Craxi sarebbe stato ancora potente.
Se la lotta tra oligarchie l'ha reso vittima, allora la base del complottismo non è fondata (se vi fosse un solo complotto, chi sta dentro il meccanismo sarebbe cmq invincibile, una volta raggiunto un certo livello di potere). Quindi la lettura di Evola è carente sul piano della categoria della possibilità, considerando la lobby ebraica, non come una delle lobbies, ma la lobby per antonomasia. E così si espone ad una critica sull'antisemitismo difficilmente confutabile.

Fonte: http://cloroalclero.blogspot.com/
Link: http://cloroalclero.blogspot.com/2007/05/la-schiavitu-dei-gentili_23.html
24.05.07

Note

1) http://www.nwo.it/rivoluzione.html
2) http://www.the1phoenix.net/x-files/p2.txt