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Quanto ci costa Montezemolo?

di rossodisera - 26/05/2007








E' vero che la politica costa troppo. Montezemolo ha ragione, ma lui - inteso come rappresentante degli imprenditori - ci costa di più. Facciamo qualche conticino. Con la riduzione del cuneo fiscale, le imprese hanno guadagnato 5 miliardi di euro. E già solo questo supera l'ipotesi (tutta da dimostrare) dei 4 miliardi complessivi per la politica avanzata dal presidente di Confindustria.

Aggiungiamo i contributi e incentivi alle imprese, precedenti al taglio del cuneo. Nel 2005 lo Stato ha concesso 5,2 miliardi di euro. Le regioni altri 2,4. A queste cifre vanno aggiunti agli contributi degli enti locali e le spese che le Amministrazioni pubbliche sostengono per gestire questi fondi (gli sportelli unici, le campagne pubblicitarie, eccetera).

In totale, insomma, siamo a 12-13 miliardi di euro l'anno, senza contare ciò che arriva dall'Unione europea. Come hanno tutti questi denari le imprese? Nonostante circa un quarto delle risorse sia stato destinato a incentivare la ricerca, le imprese italiane rimangono quelle che investono meno in Europa in "R&S" (ricerca e sviluppo). Non si capisce quindi su che base Montezemolo affermi che la crescita sia merito degli imprenditori, i quali sembrano molto pronti a prendere soldi ma meno lesti a investirli come si deve.
Ma qui, siamo ancora nella legalità. Perché il bello arriva quando si spulciano le cifre delle truffe e dell'evasione. Rimanendo agli incentivi, nel 2005 il danno stimato all'erario per le truffe è stato di 260 milioni di euro, solo per quelli di origine nazionale e locale. Nel primo semestre 2006 gli imprenditori sono migliorati: 222 milioni, che proiettati sull'anno fanno il doppio. A cui vanno aggiunte le truffe nella sanità (altri 117
milioni sono nel primo semestre 2006).

Come è noto, in Italia l'evasione fiscale è a livelli da repubblica delle banane. Si parla di una stima di 80-100 miliardi di euro l'anno di minori entrate, gran parte dei quali non pagati dagli imprenditori e dai professionisti, visto che i dipendenti non possono materialmente evadere, almeno sull'Irpef. Si tratta di circa il 6-7% del Pil. Mica male.

Aggiungiamoci l'evasione contributiva. Nel primo quadrimestre del 2006 l'Inps ha scoperto 311 milioni di ammanco (1,3 miliardi la proiezione su base annua). E parliamo solo di quella scoperta. Ogni ispettore dell'Inps, in media, stana 650mila euro di evasione l'anno. E poi dicono che i dipendenti statali non rendono.

A tutto questo dovremmo anche sommare i prepensionamenti delle grandi imprese (Fiat in primis), la cassa integrazione, e tutte quelle misure sociali che lo Stato è costretto a prendere per non lasciare per strada la gente abbandonata da coloro che sono rappresentati da Montezemolo.

La stiamo facendo troppo lunga. Il succo della questione è che il presidente di Confindustria, prima di scendere in politica per ridurne i costi, farebbe bene a mettere mano al suo settore, l'impresa. Scoprirebbe che c'è molto da fare anche lì.