Cina: il dragone del signoraggio
di Pierluigi Paoletti - 26/05/2007
E’ ormai di dominio pubblico che la Cina sia, di fatto, la banca centrale del mondo
detenendo la più grossa fetta delle riserve mondiali di …carta straccia color verde che tutti
chiamano dollari!!!
La Cina vanta il più grosso credito della storia nei confronti di un paese: circa 1.000 mld di
dollari, una cifra che la mente umana a mala pena riesce ad immaginare.
Tutto è cominciato nel 1994 quando i cinesi agganciarono lo yuan al dollaro, ma a ben
vedere non è successo niente fino a quando il dollaro, e con esso lo yuan, non ha subito una
poderosa svalutazione nei confronti di tutte le valute. Il dollar index, che monitora il dollaro
nei confronti della maggiori valute, dal 2002 è in caduta libera (- meno 33% di media con
punte del 60% contro euro!!!)
Da quel momento le merci cinesi sono diventate estremamente convenienti ed è esploso il
boom cinese. Gli americani, ma tutto il resto del mondo industriale, si è precipitato a
produrre in cina “delocalizzando” e come prevedibile la cina ha conquistato il mondo. Ora
però covunque si rigiri, il mercato occidentale è un mercato “maturo” per cui si è avuto solo
uno spostamento in massa della produzione in Cina, permettendo alle aziende, che hanno
cavalcato l’onda cinese, di moltiplicare a dismisura gli utili, ma svuotando velocemente la
forza industriale occidentale. L’impoverimento occidentale non è stato percepito ancora del
tutto perché i posti di lavoro persi sono stati, in parte, assorbiti dal boom dei servizi e
dell’edilizia e il consumatore medio americano ha potuto mantenere il suo tenore di vita
“vendendo a pezzi” alle banche la sua casa con i mutui di liquidità ad un ritmo mai visto
che ha portato il debito privato americano a superare abbondantemente il PIL (per un
approfondimento sul debito http://www.centrofondi.it/report/report_02_04_07.pdf ). Adesso però anche
il coraggioso consumatore che fino ad oggi ha sempre “trangugiato” qualsiasi merce messa
sul mercato, sta ansimando: gli ultimi dati sulle vendite di aprile mostrano un disastroso
calo del 6% mese su mese, con Walmart, il colosso mondiale delle vendite al dettaglio che
ha avuto il peggiore calo da quando esiste ovvero dal 1962.
Ma torniamo alla Cina, attualmente la bank of china ha creato dal nulla la bellezza di 6.000
miliardi di yuan (circa 900 mld di $) con i quali ha sostituito i dollari in mano alle aziende
per evitare che cambiando i dollari sul mercato valutario, lo yuan si rivalutasse ed il dollaro
si svalutasse e con tutti questi soldi che ci fanno? Li spendono per migliorare la vita interna
del 1,3 mld di persone? Li spendono per creare ricchezza al paese (infrastrutture, assistenza,
collegamenti, energia)? Li mettono in circolazione creando inflazione? Niente di tutto
questo, la gran parte di tutto questo “tesoro di carta” si è riversato sui mercati finanziari,
comprando titoli del debito pubblico americano e azioni in occidente. E’ di pochi giorni fa
la notizia che la Cina ha acquistato, ovviamente senza diritto di voto, il 10% (3 mld$) al
fondo “squalo” americano Blackstone per fare investimenti in giro per il mondo. Per la
cronaca Blackstone è il fondo che ha comprato Gardaland e era in corsa per acquisire
Telecom.
In pratica il creditore (la Cina) finanzia il debitore (gli Usa) per permettergli di continuare a
comprare e alimentare così l’illusione di ricchezza occidentale. E dove ha trovato tutti
quegli yuan con i quali ha cambiato i dollari? Che diamine, li ha semplicemente stampati! In
pratica ha duplicato il signoraggio degli stati uniti. Loro stampano dollari per comprare e gli
altri stampano altri soldi per mantenere il debitore. Gli imprenditori e le banche conoscono
bene il giochetto di colui che, prossimo al fallimento, mette in atto un giro di assegni,
pagando i debiti con assegni scoperti e così via fino a quando qualcuno, banche o creditori,
non si insospettisce e chiede soldi veri invece degli assegni e allora crolla tutto il castello di
“carta”. Qui abbiamo la stessa cosa aumentata all’ennesima potenza dove addirittura il
debitore ed il creditore sono d’accordo ed essendo legati a doppio filo l’uno all’altro
nessuno ha l’interesse di far fallire l’altro, così il gioco continua e continua, fino a quando il
solito granello di sabbia qualsiasi non inceppa il meccanismo apparentemente perfetto.
Ad avvantaggiarsi di questo abuso di signoraggio ovviamente sono i neo capitalisti cinesi,
ex funzionari di stato oggi plurimiliardari e i vecchi capitalisti, multinazionali e imprenditori
occidentali che per primi hanno capito e sfruttato il “giochino”, nonché, come è logico, il
sistema bancario nel suo complesso.
A rimetterci, anche questo è ovvio, le persone comuni, i lavoratori di ogni genere, oberati
dai debiti in occidente e con paghe da fame in oriente,
nuovi schiavi di un dittatore senzavolto
. Su questi soggetti si regge tutto il peso della costruzione e aumentando,l’informazione, la consapevolezza, come sta accadendo in occidente dove tutti cominciano a
essere stanchi di una politica fatta non al servizio dell’uomo, ma degli interessi economici,
aumentano le possibilità di uscire dalla prigione del signoraggio, non a caso in Usa il 78% è
contrario alla politica di Bush e in Italia è arrivato anche sul dibattito mediatico il malumore
della base verso la politica.
Per l’oriente forse il processo di consapevolezza sarà più lento, ma il malcontento dovuto
all’inasprimento delle condizioni di vita sta causando disordini tra gli esclusi del boom
economico, soprattutto contadini e operai.
Della grande liquidità fino ad oggi ha beneficiato anche l’oro che si è comportato ne più ne
meno come i mercati azionari, la differenza ovviamente è che nei mercati azionari si parla
sostanzialmente di carta, mentre per l’oro, se viene acquistato oro fisico, si parla di
ricchezza concreta.
Attualmente il ciclo semestrale ha girato, come ci aspettavamo, al ribasso
Ora ci si pone un problema legato al fatto di non sapere esattamente quando è partito il ciclo
annuale visto che sia a giugno che ad ottobre il metallo giallo ha fatto un minimo pressochè
uguale. Secondo l’andamento attuale, si potrebbe azzardare che sia partito ad ottobre e
questo verrebbe confermato anche dalla adesione molto fedele alla proiezione (linea rossa)
Questo farebbe pensare ad un minimo nella seconda metà di settembre più o meno intorno
ai 560-580 $ l’oncia.
La situazione sul lungo periodo per l’oro è molto positiva anche in virtù delle
considerazione sull’economia mondiale fatte sopra e del fatto che adeguando i prezzi del
1980 all’inflazione i prezzi sarebbero di gran lunga molto più elevati.
Nel medio periodo, fino al 2009, invece non ci aspettiamo grandi cose dall’oro, a parte forse
una spinta da settembre dovuta al nuovo ciclo annuale. Nel 2009 infatti dovrebbe finire il
ciclo a 4 anni iniziato nella prima metà del 2005.
Ricapitolando, molto bene dal 2009 in poi, mentre benino fino a primavera del 2008 e correzione fino al 2009.
That’s all folks