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Guerre stellari. Difesa spaziale - lo scudo USA

di Pietro Stara - 29/05/2007

 


La storia.
Occorre tornare al 1967, ai tempi del presidente USA Lyndon Johnson, per sentire parlare del primo progetto di difesa spaziale (Sentinel), nato per intercettare i missili di base in Cina.
Durante gli anni settanta, nonostante gli accordi multilaterali sulla limitazione dei sistemi antibalistici (Trattato ABM firmato a Washington il 26 maggio 1972) gli Usa sviluppano un sistema antimissilistico, denominato Safeguard, imperniato sulla catena di radar BMEWS dislocati dalla Groenlandia sino alla GranBretagna.
Per il grande salto bisogna aspettare l'amministrazione Reagan che, il 23 marzo 1983, propone con la sigla SDI (Strategic Defense Iniziative) un sistema di difesa spaziale dotato di satelliti intercettori e distruttori. Il progetto della SDI viene proseguito da Bush senior sotto la denominazione di GPALS (Global Protection Against Limited Strikes) e dalle due amministrazioni Clinton che danno vita al più "compiuto" sistema denominato NMD, ovvero National Missile Defense (23 luglio 1999). Il progetto clintoniano prevede una spesa iniziale di circa 60 miliardi di dollari e si concentra, dal punto di vista tecnico, sulla difesa da possibili attacchi missilistici a medio e corto raggio.

Il NMD (Clinton)
Il concetto di difesa strategica-spaziale si costituisce essenzialmente da apparati radar a banda X, proiettili ad impatto cinetico [*] (EKV) montati su missili intercettori situati a terra (GBI), un sistema satellitare denominato SBIRS ad alte e basse orbite, un complesso centro di gestione della battaglia/comunicazione (BM/C3). Il sistema di difesa spaziale preconizzato dall'amministrazione Clinton, a detta dell'Union of Concerned Scientist del Massachussetts Institute of Technology, è, di fatto, un colabrodo: sarebbe sufficiente inserire una testata nucleare in un pallone metallizzato rilasciato insieme ad un eguale numero di palloni vuoti per mandare in tilt tutto il sistema di intercettazione.
Arrivati a questo punto fallimentare, Clinton decide di sospendere momentaneamente ogni esperimento e di rilanciare la palla alla futura amministrazione.

Il MD (Bush junior)
Bush junior, buon erede guerrafondaio e militarista delle precedenti amministrazioni, raccoglie immediatamente la palla e rilancia, a sua volta, un progetto ben più ambizioso. Non si tratta più di difendere esclusivamente il territorio nord-americano, ma tutti i territori alleati (di qui scompare la N di National) e di coinvolgere nella ricerca e nel finanziamento delle spese per lo scudo spaziale i maggiori partner ed i maggiori debitori (Russia) del potente stato Imperiale. Il nano Imperiale Berlusconi risponde prontamente all'invito così come lo fanno gli alleati Britannici.
Il progetto MD (Missile Defense) aggiunge e rafforza rispetto a quello precedente alcune componenti: viene potenziato il sistema missilistico di teatro della marina (Navy Theater Wide), e vengono implementate le componenti spaziali, ovvero gli intercettori SBI ed i laser SBL. Un altro ruolo chiave dovrebbe essere dato all'intercettazione dei missili nella loro fase di spinta (BPI), quando il missile è più vulnerabile, ovvero nei primi minuti dopo il lancio. A questo ruolo attenderebbe la cannoniera ABL dell'USAF.

Gli esperimenti
Sino ad ora gli esperimenti realizzati (ognuno costa circa 100 milioni di euro) sono tutti falliti. Le motivazioni sono diverse:
Il 2 ottobre 1999 vi sono problemi sia al radar di tiro sia al sistema di ricerca del missile nemico.
Il 19 gennaio 2000 il missile intercettore ha mancato il bersaglio a causa del mancato avvistamento dei satelliti d'allarme situati a 36.000 chilometri di altezza.
Il 7 luglio 2000 il missile "nemico", che viaggiava ad una velocità di gran lunga inferiore a quella di un "vero" missile, è stato intercettato, ma non distrutto perché non si stacca il "kill".
Il 14 luglio 2001 il missile "nemico" (vengono usati i missili Minuteman) viene distrutto ma solo perché fa sapere dove si trova, cioè ha un segnalatore incorporato (fonte: Defense Week)

Costi di realizzazione e bilancio militare USA
Per la realizzazione dello Scudo Spaziale occorrerebbero altri 60 miliardi di dollari (cifra sottostimata) tra il 2004 ed il 2007 a cui, ovviamente, dovrebbero contribuire i partner europei interessati. C'è da dire che in parte l'Italia, insieme alla Francia ed alla Gran Bretagna già lo fa, e non da ora, con la realizzazione, tramite FinMeccanica, del sistema missilistico europeo denominato MBDA per un valore di 2,5 miliardi di dollari.
Occorre poi ricordare ancora la distinzione tra missili balistici (o testate) strategici, che sono in grado di colpire direttamente il territorio avversario, e quelli tattici, o di teatro; a cui si sono aggiunti i missili da crociera (cruise), che volano vicini al suolo, per sfuggire ai radar, ma sono più lenti. Oltre alla difesa dai missili strategici, si pongono quindi anche i problemi di Difesa di Teatro (Theater Missile Defense, TMD) e del campo di battaglia, e la difesa dai missili cruise.
I militari americani lavorano su non meno di 20 programmi di difesa missilistica: la NMD è solo uno di almeno otto programmi principali che si stanno sperimentando.
L'occhio vitale del sistema è costituito dal System-Low-the missile-warning e dai satelliti a raggi infrarossi per inseguire la traiettoria. La Marina ha due progetti: il Navy Area Theater Ballistic Missile Defense, e il Navy Theater Wide. Anche l'Esercito ha due progetti: il THAAD (Theater High Altitude Area Defense: un sistema basato a terra che dovrebbe proteggere le truppe dislocate oltremare da missili di teatro), e il sistema Patriot PAC-3. Vi sono poi due progetti di laser dell'Aviazione: l'Airborne Laser (portato da un Boeing 747-400, dovrebbe distruggere i missili durante la salita, ad una distanza di non più di 400 km) e lo Space Based Laser (basato invece nello spazio).
I costi complessivi (probabilmente sottostimati, in particolare per le spese durante il ciclo di vita dei sistemi, valutato in circa 20 anni) superano di gran lunga la cifra astronomica di 115 miliardi di $.
Che "funzioni" o "non funzioni" lo scudo antimissile, o che copra l'Italia o non la copra, ci interessa davvero nulla: quello che dobbiamo cercare di impedire è che continui a funzionare la pazzia umana.