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Piccoli impianti per grandi risparmi.

di Starre Tartan - 31/05/2007






 

I progetti idroelettrici godono di cattiva fama nella comunità degli ambientalisti, e giustamente. I grandi impianti di dighe, come quella delle Tre Gole in Cina, hanno sommerso importanti habitat per realizzare gli invasi. Gli ecosistemi a valle vengono irreparabilmente modificati, quando un fiume scorre secondo i voleri di un ingegnere anziché i cicli naturali.

Ma è arrivato il momento di pensare in piccolo. L'acqua che scorre è una forza potente, e un numero crescente di proprietari di casa sta iniziando a capire che è possibile usare l'energia naturale per diminuire o eliminare i gas-serra eruttati dalle grandi centrali. In realtà, l'idroelettrico di piccole dimensioni, detto microidro (sistemi che producono da 100 a 300 kilowatt) può rappresentare una scelta ideale – e poco costosa – per chi desidera prodursi da sé l'energia.

L'impatto ambientale degli impianti microidro è trascurabile, se si usa un sistema a “scorrimento”. Si tratta del modello più comune, e comprende una presa d'acqua, che ne inoltra parte verso al turbina che produce energia. Pesci e altri organismi non possono raggiungere questa area (l'impianto comprende schermi per piccoli animali). É importante verificare con l'autorità locale responsabile per la pesca e la fauna quanta acqua sia legalmente possibile ed ecologicamente adeguato prelevare da una fonte idrica. Comunque gran parte dei sistemi non richiedono grosse quantità, e l'acqua restituita poi al corso d'acqua dopo aver attraversato la turbina è nelle medesime condizioni di quando ci è entrata.
Se si pensa di installare un impianto microidro , il primo passo è di calcolare quanta energia si possa ricavare dalla fonte idrica a disposizione. C'è un ruscello, un piccolo fiume, un torrente alimentato dalle piogge o una sorgente sul vostro terreno? Per cominciare bisogna valutare due variabili essenziali: flusso è il volume d'acqua che si muove attraverso una data superficie, dislivello è la distanza verticale percorsa dall'acqua in questo movimento. Quello che fornisce energia dall'acqua è la proporzione tra dislivello e flusso. “Ogni volta che cadono cinque litri d'acqua da un'altezza di tre metri, o un litro da quindici metri, si ottiene un watt di potenza”, spiega Scott Davis, autore di Microhydro: Clean Power from Water (New Society, 2003).

Se si ritiene di avere sufficiente flusso e dislivello, si deve dare un'occhiata ai cicli stagionali, e confrontarli con la necessità di energia. “Quanto si assottiglia la fonte idrica durante l'estate? Si gela durante l'inverno? Quando c'è bisogno dell'energia?” sono le domande di Brian Dempsey, consigliere tecnico della Real Goods. Dempsey spiega che i sistemi microidro possono essere un ottimo complemento ai pannelli solari, visto che fiumi e ruscelli portano grandi flussi d'acqua durante l'inverno, quando c'è meno energia solare a disposizione (specie se si abita in una zona con tempo nuvoloso e giornate brevi). Al contrario, quando sono più efficaci i pannelli solari, nei mesi estivi, le risorse idriche tendono a diminuire.
L'organizzazione ideale per un sistema microidro , sembra essere quella in cui c'è un forte dislivello (da 10 a 30 metri ) e un flusso regolare dell'acqua, però con turbine che sfruttano condizioni diverse. Si raccomanda il tipo Harris per i dislivelli elevati; quello Stream Engine funziona con salti molto ridotti, anche di un metro.
“C'è molta energia anche nell'acqua che si muove lentamente, se il volume è sufficiente. Si possono ottenere quantità utili anche da un dislivello di meno di un metro (equivalente di una cascatella)” spiega Davis.


Una scelta low-cost

A differenza dei pannelli solari, i sistemi microidro sono decisamente poco costosi, anche se dipende tutto da dove vengono collocati. “Nella condizione ideale, si vorrebbe collocare l'impianto vicino alla propria casa” spiega Dempsey. Questo rappresenta un taglio sui costi principali di installazione e condotte, che crescono rapidamente se acqua o elettricità devono essere trasportate su lunghe distanze. Oltre a una presa d'acqua dotata di filtro, che la preleva dal corso, ci sarà bisogno di alcuni altri elementi principali: la turbina, che trasforma l'energia dell'acqua in movimento in rotazione; il generatore o alternatore, che la trasforma in elettricità; il regolatore, che assicura un flusso costante di energia. Naturalmente c'è anche bisogno di cavi che colleghino l'energia alla casa o a un accumulatore. Questa seconda opzione consente di immagazzinarla per utilizzarla in un secondo momento.
Dato che i sistemi microidro sono così legati al contesto del luogo, i costi variano di molto, da qualche migliaio di dollari a molto di più, e lo stesso vale per ricerche e consulenze di esperti, sia sotto forma di libri e video ( la Real Goods offre entrambi), sia per trovare un installatore nella propria area. Prodursi da soli la propria elettricità non è tanto difficile quanto sembra. “Gran parte delle persone che comprano i nostri sistemi se li installano da soli; è una cosa diffusa, perché non ci sono molti installatori a disposizione” racconta Dempsey. Sia che vi affidiate a un esperto, sia che facciate da soli, il microidro vi farà risparmiare sulla bolletta molto più rapidamente dei pannelli solari, e renderà l'aria più pulita nell'attimo in cui comincia a funzionare.

Nota: la versione originale anche sul mio sito Mall _int sezione Environment (f.b.)

da E / Environmental Magazine - Scelto e tradotto per Megachip da Fabrizio Bottini