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Russia, dopo le parole i fatti

di Luca Galassi - 31/05/2007

Scudo missilistico, il nuovo monito di Putin agli Usa seguito da test per un nuovo razzo intercontinentale
Uno dei missili nucleari russi, il TopolIl passato che torna. Contemporaneamente ai colloqui con la delegazione portoghese a Mosca, durante i quali Putin ha messo in guardia dal "trasformare l'Europa in un barile di polvere da sparo", un missile intercontinentale di nuova generazione partiva dal Cosmodromo di Plesetsk, 500 chilometri a nord della capitale russa, attraversava per intero la Siberia e piombava sull'obiettivo prefissato, nella penisola della Kamchatka, a 5 mila chilometri di distanza dalla località di lancio. L'esplicito avvertimento verbale del presidente russo, concomitante a quello - altrettanto esplicito - del test balistico effettuato ieri, aggiunge due tessere fondamentali ad un mosaico che si sta ricomponendo sullo scacchiere internazionale. Un mosaico che, fino ad oggi, si riteneva sbiadito, forse sepolto, ma al cui disegno nuove tessere e nuovo colore vengono quotidianamente aggiunti col deteriorarsi delle relazioni tra Usa e Russia. In esso, dissepolte da un passato lontano, si ricompongono le lettere di una parola - 'Guerra Fredda' - che sembrava ormai un reperto dimenticato.
 
I tracciati di testate nucleari a bersaglioDiritti nucleari. La sortita di Putin, che ha confidato di attendersi un miglioramento delle relazioni Russia-Ue, una volta che il Portogallo assumerà la presidenza di turno, è un chiaro riferimento allo scudo spaziale di difesa antimissile che gli Usa intendono installare in Polonia e nella Repubblica Ceca. Le sue parole (è "nocivo e pericoloso riempire l'Europa di nuove armi") trovano eco nelle dichiarazioni del vice-Primo ministro Sergei Ivanov, potenziale candidato alla successione dell'uomo forte del Cremlino. E' stato l'ex ministro della Difesa, parlando di fronte a un'audience mista di militari e commercianti nella città di Znamensk, ad annunciare il successo dell'esperimento balistico. Sottolineando che il dislocamento di missili a corta e media gittata da parte di Paesi asiatici e mediorientali rappresenta una "minaccia reale", Ivanov ha fatto riferimento a un trattato del 1987 sulla limitazione di tali missili: "Il trattato, stipulato con gli Usa, non è più in vigore, perché dozzine di Paesi, molti dei quali al confine con il nostro, possiedono queste armi in abbondanza". Da qui il 'diritto' di Mosca di modernizzare il proprio arsenale. L'incontro tra i ministeri degli Esteri del G8, in corso in questi giorni in Germania, ha visto ieri l'ennesimo scontro verbale tra Sergei Lavrov e Condoolezza Rice. A riprova che Mosca non ha alcuna intenzione di subire l'unilateralismo statunitense, il ministro degli Esteri russo ha minacciato il veto qualora il Consiglio di sicurezza dell'Onu dovesse approvare una risoluzione a favore dell'indipendenza del Kosovo.
 
Missile anti-aereo PatriotTrattati e deterrenti. A rincarare il profluvio di dichiarazioni allusive allo scudo missilistico Usa, esternate ieri dalle autorità russe, si è aggiunta quella di un esperto di armamenti dell'Istituto per l'economia e le relazioni internazionali, Alexander Pikayev, secondo il quale il nuovo missile sperimentato ieri è in grado di penetrare i sistemi di difesa missilistica più avanzati. "Il suo sviluppo - ha concluso l'analista militare - è stato inevitabile, anche a seguito del ritiro degli Usa dal trattato sui missili balistici (Abm) nel 2002", un ritiro che ha impedito l'entrata in vigore dell'accordo 'Start II' siglato nel 1991. In riferimento al ritiro, il vice-segretario alla Difesa Paul Wolfowitz scriveva sul 'Wall Street Journal': "Come risultato (del ritiro dall'Abm, ndr) siamo oggi liberi di sviluppare, testare e dislocare sistemi di difesa efficaci contro Stati come Corea del Nord e Iran. Come ha detto il presidente Bush nel suo discorso sullo stato dell'Unione, non permetteremo ai regimi più pericolosi della terra di minacciarci con le armi più pericolose". Correva l'anno 2000. Con il primo round di negoziati tra polacchi e statunitensi conclusosi la scorsa settimana e l'arrivo nei prossimi giorni di Bush a Praga per concretizzare i pre-accordi con il Primo ministro Mirek Topolánek, lo scudo spaziale statunitense nel cuore dell'Europa sta già materializzando nuovi spettri. E le dichiarazioni del Comando Strategico delle Forze missilistiche russe, che in un comunicato annuncia che “il nuovo missile potenzierà il sistema strategico dei deterrenti nucleari russi”, rappresentano la conferma che la corsa al riarmo è appena cominciata.