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I misteri di casa Agnelli. Così Margherita riaprì gli armadi proibiti della Fiat

di Claudio Lanti - 02/06/2007

Fonte: La Velina Azzurra

 

 

 

 

La stampa italiana  ha trattato subito con sufficienza  la  nuova battaglia interna che  scuote gli  Agnelli  presentandola come una  semplice lite  di famiglia per l’eredità dell’Avvocato. L’impressione è che si tratti di ben altro.  Margherita, figlia del  defunto capo della dinastia e sua unica  erede insieme alla madre Marella Caracciolo, ha aperto un giudizio in tribunale  con la richiesta di ottenere un chiaro rendiconto dell’enorme patrimonio lasciato dal padre.   La sua ostilità nei confronti del clan che controlla   e gestisce l’ex impero Fiat è evidente da anni.   Si sa che Luca di Montezemolo, presidente di Fiat, Confindustria, Ferrari  e altro, non si occupa affatto  del  gruppo.  L’amministratore delegato Sergio Marchionne  è totalmente  immerso nell’opera di risanamento industriale.  Il potere   finanziario è esercitato da alcuni  vegliardi   (come  Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens)  nel ruolo di consiglieri-educatori dei giovanissimi John-Jakob,  Lapo e Ginevra).   Dei  figli di  prime nozze di Margherita si può dire  che  stanno imparando a fare i manager, non di più.    In realtà  nessuno sa chi  davvero  sta pilotando le scelte di fondo della Fiat. Ecco la vera questione aperta da Margherita.

 

La figlia dell’Avvocato  ha avuto 3 figli   dal suo primo marito, il giornalista Alain Elkan,   figlio dell’allora numero uno della comunità ebraica  francese.  Ed ora  sostiene di combattere  nell’interesse dei 5 figli di secondo letto, avuti dal successivo matrimonio con il banchiere di origine russa Serge de Palhen.      Nel 2004,    all’indomani della morte di Gianni   quando la Fiat era  -oppure sembrava-  sul punto di morte,  Margherita  sollevò subito il problema e  venne accontentata con una fetta  immobiliare del patrimonio  Fiat.    Ma è  da dubitare  che in quella occasione ella abbia rinunciato effettivamente ad ogni altra pretesa, come sostengono  Gabetti e Grande Stevens.  L’impressione è che Margherita, sentendosi raggirata e defraudata, abbia deciso di attaccare di nuovo.

 

Continuano perciò le faide e i misteri della  Fiat.   L’odio evidente di Margherita Agnelli verso il gruppo di potere di cui fa parte il suo stesso primogenito John Elkan   ci riporta al clima torbido  che seguì l’atroce morte di suo  fratello Edoardo, volato giù da un  cavalcavia, probabilmente suicida.  Edoardo Agnelli era l’erede “impossibile” dell’Avvocato,  un ragazzo sensibile e infelice, che una perfida campagna di dicerie aveva  tenuto  lontano dai vertici del gruppo, screditato  e  isolato  dal clan contro il quale adesso è scesa  in campo la sorella Margherita. Il dato  di fatto   è che i due figli di Gianni Agnelli  vennero entrambi tagliati fuori dalla guida dell’impero Fiat, uno bollato come drogato e come pazzo e l’altra perché  considerata una specie di  fattrice capace solo di fare figli.  L’anziano Avvocato dette il suo consenso all’operazione  indicando come suo erede i due giovanissimi fratelli Elkan.  Sembra la trama di un grande complotto.  E magari, lo è davvero.  

 

 

 

La Velina Azzurra N. 17 del  1.6. 2007

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