Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La scoperta dell'impero planetario

La scoperta dell'impero planetario

di d.s. - 02/06/2007

 


Sembra essere tornati al tempo della Guerra Fredda.
Il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato un nuovo affondo contro i diktat e l’imperialismo americano, il secondo dopo quello di Monaco di Baviera. E questo solo ad una settimana dal G8 in Germania e ad un mese dal viaggio in Usa proprio per incontrare George W. Bush nel suo ranch.
Mosca in pratica accusa Washington di aver rilanciato la corsa al riarmo con il suo progetto di scudo spaziale in Europa. Putin non accusa solo gli Usa, ma critica anche i partner della Nato per non aver ratificato il trattato sulle armi convenzionali in Europa (Cfe), ammonendoli che se non lo faranno Mosca ne uscirà unilateralmente, dopo aver già proclamato una moratoria. A questo punto il test del nuovo missile balistico intercontinentale russo dell’altro ieri, per Putin rappresenta “una risposta alle azioni unilaterali di certi Paesi”, per “mantenere l’equilibrio strategico nel mondo” in quello che ha chiamato “un nuovo round della corsa al riarmo”. “Il mondo è cambiato, ed è stato fatto un tentativo di renderlo unipolare: alcuni partecipanti della comunità internazionale vogliono dettare la loro volontà a tutti nonostante le norme della comunicazione e della legge internazionale”, ha giustamente dichiarato Putin.
Finalmente qualcuno ha il coraggio di opporsi al tentativo di impero planetario dei falchi Usa.
“A nostro avviso - ha detto ancora Putin - questo non è nient'altro che diktat e imperialismo; bisogna dire le cose direttamente e chiamare le cose con il proprio nome”.
Putin, difendendo la Russia, sta di fatto difendendo tutta l’Europa. Il capo del Cremlino fa bene a denunciare la corsa agli armamenti che sembra ormai interssare gran parte dell’Europa orientale. Gli Usa stanno predisponendo una nuova base in Bulgaria, un’altra in Romania, un sito per nuovi missili in Polonia e uno per un radar in Repubblica ceca (per lo scudo spaziale).
Il tentativo di accerchiamento è evidente.
Il gelo tra Usa e Russia è ormai una realtà. Nella riunione ministeriale del G8 di mercoledì a Berlino, il segretario di Stato Condolezza Rice e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov hanno polemizzato su numerose questioni, dal Kosovo allo scudo antimissile e all'invio di truppe Usa in Libano.
L’obiettivo finale delle mire imperialistiche yankee non è però solo la Russia, ma tutta l’Europa, il vero unico potenziale nemico capace di fermare il progetto per un Nuovo Ordine Mondiale. L’Europa deve capire che una grande nazione europea non si potrà mai realizzare senza la partecipazione della Russia e che la Russia è Europa, culturalmente, storicamente e geograficamente. Certo molto più della Turchia o, addirittura, di Israele, che qualche cameriere al servizio di Washington vorrebbe far entrare presto nell’Ue. Questo non è un pericolo di nuova Guerra Fredda, ma una realtà persino auspicabile, perché almeno allora esisteva un ostacolo reale che impediva all’Europa di autoannientarsi.