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L'MI6 britannico dietro l'omocidio Litvinenko

di Andrea Perrone - 02/06/2007



Il caso Litvinenko continua ad agitare le acque fra Mosca e Londra.
L’imprenditore russo ed ex agente del Kgb, Andrei Lugovoi, ha accusato ieri i servizi segreti britannici (MI6) di essere coinvolti nell’omicidio dell’ex ufficiale del Kgb-Fsb, Alexander Litvinenko. In una conferenza stampa tenutasi a Mosca nella sede dell’agenzia Interfax, Lugovoi ha denunciato che sia Litvinenko che l’ex oligarca russo, Boris Berezovski, erano stati reclutati dall’MI6. Rivelazioni che per la prima volta coinvolgono i servizi britannici.
Lugovoi ha preannunciato di essere pronto ad effettuare “dichiarazioni che faranno luce su quella storia politica oscura nella quale sono i servizi segreti britannici a svolgere il ruolo principale insieme al loro agente Berezovski”. L’ex agente del Kgb ha poi descritto alcuni dettagli delle tecniche di reclutamento. “Prima è stato arruolato Litvinenko - ha dichiarato Lugovoi - il quale, successivamente, su consiglio di Berezovski ha consegnato ai servizi segreti britannici alcuni documenti sull’attività del Consiglio di sicurezza (russo), diventando così anch’egli un agente del MI6”. I servizi segreti britannici in seguito chiesero anche a lui di collaborare, per raccogliere “informazioni compromettenti” sul presidente russo, Vladimir Putin e sui suoi familiari.
“Anche se i servizi britannici non hanno agito direttamente, l’omicidio è stato attuato sotto il loro controllo o connivenza”, ha affermato Lugovoi, assicurando di avere le prove su cui però non ha fornito ulteriori dettagli. Litvinenko, a detta dell’imprenditore russo, sarebbe “sfuggito al controllo e loro hanno deciso di farlo fuori. Se non loro, gente sotto il loro controllo o che con loro collaborano”. Alle accuse rivolte dall’imprenditore russo ai servizi di sua Maestà il ministero degli Esteri britannico non ha voluto rispondere spiegando che si tratta di una “questione penale” e non legata ai servizi segreti, aggiungendo che “è stata consegnata una richiesta di estradizione affinché Lugovoi sia processato da un tribunale britannico e attendiamo la risposta formale russa”. Inoltre, un portavoce del Foreign Office, a una domanda sulle accuse avanzate contro l’MI6 da Lugovoi, ha risposto: “Non vogliamo parlarne per il momento”.
Naturalmente non poteva mancare la presa di posizione di Washington contro il Cremlino nell’omicidio Litvinenko.
Infatti, a fianco del Regno Unito nella richiesta di estradizione si è schierata anche l’amministrazione Usa: “Gli Stati Uniti appoggiano la richiesta britannica di estradizione. Si è trattato di un grave delitto, e occorre che la vicenda sia risolta”, ha dichiarato Gordon Johndroe, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale.
Soltanto una settimana fa Tony Snow, portavoce della Casa Bianca, aveva detto invece che Washington non intendeva “prendere posizione” nella controversa vicenda.