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Rajastan, tribù in rivolta

di Enrico Piovesana - 03/06/2007

25 morti e centinaia di feriti negli scontri per le "quote tribali"
ScontriFolle inferocite che si affrontano con armi di ogni tipo, barricate, incendi, e migliaia di soldati mandati a dare man forte alla polizia con l’ordine di sparare a vista nel tentativo di porre fine alle violenze. Questa è, da giorni, la drammatica situazione nello stato indiano nord-occidentale di Rajastan, dove almeno 23 persone sono morte e centinaia ferite negli scontri tra i manifestanti della tribù del Gujjar da una parte e la polizia e i manifestanti della tribù Meena dall’altra. Scontri che inizialmente erano circoscritti nella zona di Dausa, ma che ora si sono estesi a macchia d’olio in tutto lo stato e oltre, verso est, in direzione Agra – dove si trova il famoso Taj Mahal – e Nuova Delhi.
 
Mappa Anche i Gujjar vogliono le “quote tribali”. Le violenze sono state innescate dall’uccisione, martedì, di diversi manifestanti Gujjar da parte della polizia, che ha aperto il fuoco su una folla di dimostranti che aveva bloccato la strada tra Dausa e il Taj Mahal, percorsa ogni giorno da migliaia di turisti.
Si trattava dell’ennesima manifestazione dei Gujjar, che da settembre sono in lotta con il governo statale del Rajastan, che all’epoca ha definitivamente bocciato l’ipotesi di inserire la loro tribù nella lista di quelle “riconosciute”. Uno status che permetterebbe anche ai Gujjar di godere dei benefici garantiti dalla legge indiana sulle pari opportunità, la quale assicura “quote tribali” di accesso ai posti di lavoro negli uffici pubblici e ai posti nelle scuole e nelle università pubbliche.
 
ScontriMa i Meena vogliono tenersele tutte per loro. Oggi in Rajastan sono solo gli appartenenti alla tribù Meena a goderne. La loro estensione anche ai Gujjar significherebbe una spartizione delle quote e quindi una grossa diminuzione di quelle spettanti ai Meena. Da qui la loro decisione di scendere in piazza per contrastare i manifestanti Gujjar e di lanciare un monito al governo: “Se le quote verranno estese ai Gujjar, saremo noi a rivoltarci”. Risultato: il Rajastan si trova sull’orlo di una guerra tribale, con il governo statale costretto in un vicolo cieco: se non soddisfa le richieste dei Gujjar, questi continueranno la loro rivolta; se invece li soddisfa, a rivoltarsi saranno i Meena.