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TFR: il mio punto di vista

di Paolo Federici - 04/06/2007

Fonte: paolofederici.splinder.com

   
E' vero, la mia aziendina è piccola (siamo a poco meno di 15 dipendenti), però la questione TFR esiste, eccome.
Allora mi sono interrogato: se un dipendente può, giustamente, scegliere cosa fare dei suoi soldi (il TFR, appunto) quali situazioni può trovarsi a vivere?
L'azienda per la quale lavora lo soddisfa, lui crede in quello che fa, gli piace il ruolo che ricopre.
Ne conosce, dall'interno, pregi e difetti.
Sa che è un'azienda sana, in regola con i pagamenti, rispettosa dei fornitori e disponibile con i clienti.
Magari è stato assunto da diversi anni ed ha sempre ricevuto il suo stipendio alla scadenza del mese.
Se ha dovuto fare dello straordinario, gli è stato regolarmente pagato.
Ha avuto inaspettati premi di produzione, almeno negli anni nei quali la situazione economica aziendale lo ha permesso.
Insomma, la qualità della vita all'interno dell'azienda è certamente buona.
Ecco dunque la domanda: per quale motivo dovrebbe scelgliere di affidare il suo TFR ad una sconosciuta multinazionale assicurativa, della quale conosce solo ciò che racconta la pubblicità, oppure ad un caotico INPS?
Mi vengono in mente solo risposte "negative": l'azienda per la quale lavora NON lo soddisfa, lui NON crede in quello che fa, NON gli piace il ruolo che ricopre.
Ne conosce, dall'interno, pregi e difetti e sa che i difetti sono tanti.
Sa che NON è un'azienda sana, NON è in regola con i pagamenti, NON è rispettosa dei fornitori e NON è disponibile con i clienti.
Magari è stato assunto da diversi anni e NON ha sempre ricevuto il suo stipendio alla scadenza del mese.
Se ha dovuto fare dello straordinario, NON gli è stato regolarmente pagato.
NON ha mai avuto premi di produzione, nemmeno negli anni nei quali la situazione economica aziendale lo ha permesso.
Insomma, la qualità della vita all'interno dell'azienda è certamente grama.
Allora sì che viene voglia di affidarsi a qualcun altro che, per quanto sconosciuto e caotico, sarà preferibile alla situazione di scontento che viene vissuta in azienda.
Per concludere: per sapere se un'azienda è sana, adesso c'è un metro di misura in più.
Anzichè balaccarvi con bilanci e situazioni bancarie, andate a guardare dove è finito il TFR dei dipendenti.
Chissà quali sorprese troverete!
(ah, dimenticavo, oggi - per la prima volta - ho chiesto ai miei dipendenti cosa avessero scelto: tutti hanno deciso di lasciare il TFR in azienda!)