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Banca Usa guidata da Draghi evase una montagna di tasse

di Piero Sansonetti - 05/06/2007

 
Alcune grandi Banche d'affari internazionali negli anni scorsi hanno truffato miliardi di euro al Fisco. Mi pare di capire che hanno truffato circa 4 miliardi di euro. Cifra enorme, più o meno la metà del famoso tesoretto. E la metà di quello che l'ex ministro Maroni aveva pensato di risparmiare, di qui al 2025, con il famoso taglio alle pensioni medianmte scalone. La notizia è contenuta in un articolo informatissimo e molto ben fatto, pubblicato dall'Espresso. L'articolo però non è titolato benissimo. E' titolato così: "B". Solo una lettera, una insignificante lettera, scritta molto grande, tanto che occupa mezza pagina. "B" sta per banche. Punto e basta. Della vera notizia nessuna traccia. Perché la notizia vera - cioè la più clamorosa - non è che esistono le banche, né che le grandi banche truffavano il fisco italiano in modo così cospicuo da modificare profondamente il Bilancio dello Stato, che già di per se è un notizione, ma la notizia vera è che tra queste banche c'è la Goldman Sachs, e che la Goldman Sachs ha truffato più o meno 600 milioni, e soprattutto che negli anni della grande evasione il vicepresidente e "managing director" (cioè amministratore) della Goldman Sachs si chiamava Mario Draghi.

E la notizia più notizie di tutte è che non si tratta di un caso di omonimia, ma che stiamo parlando proprio di Mario Draghi governatore di Bankitalia, l'uomo che ancora l'altro giorno ha chiesto ai politici italiani più rigore, ha detto che vanno tagliate le spese pubbliche, ridotte le pensioni, aumentata l'età pensionabile. E tutto questo per che cosa? Più o meno, sembrerebbe, per recuperare quei 4 miliardi di evasione organizzata dalle grandi banche internazionali e di cui lui porta, evidentemente, una parte della responsabilità. Naturalmente è possibilissimo che la notizia pubblicata dall'Espresso, e ripresa da una interrogazione parlamentare dei senatori Giovanni Russo Spena e Salvatore Bonadonna, non sia vera, o sia inesatta, o sia eccessiva, o che Draghi per qualche motivo, nonostante la sua carica importantissima, fosse stato tenuto all'oscuro della truffa. Saremo i primi a rendergliene atto. Però nei giorni scorsi ho sentito degli strani discorsi su Visco. Mi hanno spiegato che anche se a suo carico non c'è niente di niente, i giudici non lo accusano (mentre hanno accusato formalmente i grandi evasori delle grandi banche) tuttavia per motivi di opportunità politica è stato giusto che facesse un passo indietro e rinunciasse alle deleghe.

La Casa delle libertà dice che anche se non ha commesso reati deve essere cacciato dal ministero (rovesciando le sue tesi garantiste, credo giuste, secondo le quali Berlusconi doveva restare al suo posto, e anche Previti, nonostante i molteplici , e forse ingiusti, avvisi di garanzia e rinvii a giudizio). Ma allora mi chiedo: se questo è il metro, cosa aspetta Mario Draghi a fare non uno ma un centinaio di passi indietro? Sennò finisce che cacciamo quelli che snidano gli evasori e ci teniamo quelli che...