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Terra & Aria Spa

di Vandana Shiva - 05/06/2007

Vandana Shiva
Vandana Shiva
Le principali minacce poste dalla globalizzazione sono la mercificazione e la privatizzazione del pianeta. Gli accordi della Wto sui cosiddetti "Trip" (da Trade related intellectual property rights, i diritti sulla proprietà intellettuale legati al mercato, ndr), permettono di privatizzare anche le forme di vita e la biodiversità, a tutto vantaggio delle grandi aziende piuttosto che della salute pubblica o della ricerca. Un portavoce della Monsanto ha candidamente ammesso che «Le industrie e gli investitori del mercato mondiale hanno assunto al tempo stesso il ruolo del paziente, del clinico che fa la diagnosi e del medico che prescrive i farmaci».

I Trip, oltre ad aver esteso la legge sui diritti di proprietà intellettuale a tutto il mondo, hanno anche infranto degli importanti princìpi etici: degli organismi viventi che sono in grado di autoriprodursi vengono ridefiniti come dispositivi creati e inventati da colui che paga i diritti del brevetto. Questi permettono a chi ne è proprietario di esercitare un potere di monopolio, impedendo ad altre persone di produrre, utilizzare o vendere sementi. La pratica contadina di mettere da parte i semi per la stagione successiva, tradizionalmente considerata come un sacro dovere nelle comunità agricole, è così diventata addirittura un crimine: furto.

L'articolo 27.3 (b) degli accordi sui Trip, che riguarda la brevettabilità delle forme di vita, è il risultato di un potente lavoro di pressione esercitato dagli imprenditori che operano nel settore delle cosiddette "scienze della vita" e che sono così riusciti, di fatto, a diventare i "padroni della vita". Le grandi compagnie chimiche multinazionali si sono unite a quelle dell'agricoltura industriale e del biotech riorganizzandosi la loro lobby in un unico settore, detto appunto life science. La Ciba Geigy e la Sandoz si sono unite per dar vita alla Novartis. Hoechst si è unita a Rhone Poulenc per formare Aventis. Zeneca si è fusa con Astia e Dupont ha incorporato Pioneer Hibred, Monsanto è diventata proprietaria di Cargill seeds, DeKalb, Calgene, Agracetus, Delta and Pine land, Holden e Asgrow Seminis. L'80% dei semi delle specie geneticamente modificate piantate in tutto il mondo sono "proprietà intellettuale" della Monsanto. E la stessa azienda possiede brevetti su cotone, senape e soya: specie che non sono state "inventate" o "create" dalla Monsanto ma sono state selezionate attraverso secoli di cura e sperimentazione dai contadini di India e Asia orientale, con un paziente lavoro sui doni offerti dalla natura.

Passando dalla terra all'aria, la stessa logica della privatizzazione la si ritirova anche nella soluzione dell'emission trading proposta dal G8 per affrontare il problema dei cambiamenti climatici. Anche l'inquinamento dell'atmosfera terrestre è una forma di appropriazione di beni comuni. L'aria è stata privatizzata dalle compagnie petrolifere e del carbone, dalle aziende automobilistiche e di energia elettrica, che la utilizzano come luogo di discarica per i rifiuti delle loro attività. Con un duplice effetto negativo: da un lato l'utilizzo dei combustibili fossili ha privato altre persone e altri animali della loro quota di aria pulita e non inquinata, dall'altro i cambiamenti climatici causati dalle emissioni di Co2 in atmosfera hanno danneggiato soprattutto i più poveri, che hanno meno contribuito al problema.

Ora si apre una seconda fase di privatizzazione dell'atmosfera, presentata come la fase della "soluzione". Se ne trovano evidenti espressioni nel Protocollo di Kyoto, o nel Rapporto Stern. Nicholas Stern, che in passato era il principale economista della Banca Mondiale, ha scritto infatti (in Carbon trading development dialogue, n. 48, settembre 2006) che «il sistema dell'emission trading si basa sull'assegnazione di diritti di proprietà a chi inquina, e sulla possibilità poi di commercializzare questi diritti». Il protocollo di Kyoto in effetti ha assegnato diritti di emissione a 38 paesi industrializzati che sono, storicamente, i principali responsabili dell'inquinamento atmosferico. Mentre il cosiddetto European union emission trading scheme dell'Unione Europea ha conferito diritti di emissione di Co2 a 11.428 impianti industriali. Sembrano misure di contenimento. Ma non si tratta anche di privatizzazione dell'atmosfera? E questa, non è un bene pubblico? Le soluzioni proposte dal sistema dello scambio delle emissioni stanno andando nella direzione opposta al principio ambientale che chi inquina paga: gli inquinatori privati ottengono sempre più diritti e sempre più controllo sull'atmosfera, che appartiene invece a tutta la comunità vivente del pianeta.