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Arriva George W. Bush: accogliamolo come si deve

di Comitati Iraq Libero - 07/06/2007

Fonte: iraqiresistance

 

Sabato 9 giugno tutti a Roma

 

Sabato prossimo sarà in Italia George W. Bush.

Verrà a ringraziare il governo italiano per la base di Vicenza e per le truppe inviate in Libano ed Afghanistan. Verrà per chiedere ancora più truppe, ancora più spese militari, ancora più partecipazione alla guerra infinita.

 

Quest’uomo, questo criminale che ha sulla coscienza la vita di centinaia di migliaia di esseri umani, dovrà essere accolto come si deve.

La manifestazione che lo aspetta a Roma sarà certamente in larga misura una manifestazione antimperialista, antiamericana ed a favore delle Resistenze popolari che combattono in Iraq, Afghanistan, Libano, Palestina, Somalia, eccetera.

 

Ma la manifestazione di sabato sarà anche esplicitamente contro il governo Prodi.

Questo è il governo che ha dato il proprio sì alla base di Vicenza, che ha rifinanziato le cosiddette “missioni”, che ha aumentato le spese militari, che ha confermato in ogni modo il proprio servilismo nei confronti di Washington.

 

I Comitati Iraq Libero invitano quindi alla massima mobilitazione per la riuscita della manifestazione.

Una manifestazione che non dovrà essere semplicemente contro Bush. Questo criminale sparirà dalla scena politica entro un anno e mezzo, ma questo non modificherà nella sostanza i progetti imperialisti che hanno portato allo scatenamento della guerra a partire dal 2001.

Abbiamo dunque bisogno di una manifestazione non solo contro Bush, ma contro l’imperialismo americano ed il suo progetto di dominio globale.

 

I Comitati Iraq Libero chiamano a manifestare, anche in questa occasione, il pieno sostegno alle Resistenze popolari.

Purtroppo questo elemento – per noi dirimente e decisivo – è completamente assente dalla piattaforma ufficiale della manifestazione. E’ una grave omissione di chi pensa forse di tornare al generico pacifismo di qualche anno fa, senza fare i conti con la realtà e con la sconfitta subita in questi anni da quella impostazione.

E la realtà è semplice: se oggi il sig. Bush è costretto talvolta a balbettare, questo lo si deve all’impantanamento delle proprie avventure militari, impantanamento causato dall’azione politica e militare delle Resistenze. E’ così in Iraq ed in Afghanistan, ma anche in Libano (realtà completamente dimenticata dagli estensori del testo).

 

Per questi motivi, come già avvenuto in occasione della manifestazione del 17 marzo scorso, quando si è palesata una chiara involuzione rispetto ai nitidi contenuti antimperialisti del corteo del 30 settembre 2006, i Comitati Iraq Libero non sottoscrivono il testo di convocazione. Troviamo infatti assurdo manifestare contro la guerra e chi l’ha scatenata senza considerare i popoli che la subiscono, senza schierarsi apertamente con chi lotta armi in mano contro gli aggressori.

 

Detto questo, ribadiamo in pieno l’importanza della manifestazione, sia per il significato politico della visita di Bush, sia perché sarà certamente un’occasione da non perdere per gridare nelle strade di Roma tutto lo sdegno antimperialista ed antiamericano, dato che questo è il sentimento più vero e profondo che anima la maggioranza di chi sente il bisogno di accogliere come si deve il presidente degli Stati Uniti.