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Afghanistan, guerra sul fiume. Civili da vivi, Talebani da morti...

di Enrico Piovesana - 07/06/2007

Due imbarcazioni affondate dalla Nato sull’Helmand: 90 morti, molti civili
Gli elicotteri militari della Nato hanno colpito e affondato, a distanza di pochi giorni, due imbarcazioni che navigavano sul fiume Helmand. Bilancio: 60 morti sabato e 30 morti ieri. Per il primo episodio, inizialmente presentato come un “incidente”, si era parlato di vittime civili, tra cui “alcuni talebani”. Ma quando ieri il governo afgano ha ammesso che la seconda imbarcazione è stata colpita da elicotteri Nato, lasciando intendere che lo stesso era avvenuto sabato, tutti i morti sono diventati talebani.
 
Elicottero Nato in azioneL’ammissione del generale. “Gli elicotteri Nato hanno colpito la barca dopo che uomini armati a bordo della stessa avevano aperto il fuoco contro il velivolo”, ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa afgano, generale Zaher Azimi, che già per l’affondamento di sabato aveva lasciato intendere che la barca era stata coinvolta in uno scontro a fuoco con velivoli militari.
Non stupisce che, dopo le sue parole, le vittime civili inizialmente ammesse si siano trasformate in talebani. Non si contano i civili afgani che, da morti, sono diventati talebani.
 
Soldati Nato e afganiLa nuova offensiva Nato. Che su quelle imbarcazioni vi fossero dei talebani in fuga dalla Nato e dall’esercito afgano è più che probabile, visto che in quella zona infuriano da giorni violentissimi combattimenti, iniziati giovedì notte dopo l’abbattimento dell’elicottero Chinook della Nato, costato la vita a cinque soldati Usa, un britannico e un canadese. Almeno 34 i presunti talebani uccisi nei bombardamenti aerei di venerdì sul distretto di Kajaki, nel nord di Helmand; forse una quarantina quelli morti sotto le bombe ieri nel vicino distretto di Shah Wali Kot, a nord di Kandahar. Chissà quanti di loro, da vivi, erano civili.