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Spesso gli scienzati pretendono di forgiare l’etica

di Francesco Agnoli - 07/06/2007

Si parla sempre delle incursioni, spesso

presunte, della fede in campo scientifico.

In realtà è molto più vero il contrario.

Già Pirandello, nel suo “Il vecchio Dio”, se

la rideva di certi “scienziati” che pretendevano

di mettere le loro mani e i loro cannocchiali

in ogni luogo. Immaginava che

Dio, parlando in sogno a un anziano, gli dicesse:

“Mali tempi, figlio mio! Hai letto i

nuovi libri? Io, Padre eterno, non ho fatto

nulla: tutto si è fatto da sé, naturalmente, a

poco a poco. Non ho creato Io prima la luce,

poi il cielo, poi la terra e tutto il resto…

Le nebulose capisci? La materia cosmica.

E tutto si è fatto da sé. Ti faccio ridere: uno

c’è stato finanche, un certo scienziato, il

quale ha avuto il coraggio di proclamare

che avendo girato in tutti i sensi il cielo,

non vi ha trovato neppure una minima

traccia dell’esistenza mia. Dì un po’: te lo

immagini questo pover’uomo che, armato

del suo cannocchiale, s’affannava sul serio

a darmi la caccia per i cieli, quando non

mi sentiva dentro il suo misero cuoricino?”.

E continuava deridendo certa superbia

umana che scambia il parafulmine per

la chiave di ogni mistero e di ogni dominio.

Pirandello non poteva sapere che decenni

dopo il cosmonauta russo Gagarin

avrebbe affermato gongolante di non aver

incontrato nessun Dio nello spazio (del resto

non ne avrebbe avuto il permesso, da

uno stato che pianificava, “scientificamente”,

senza Dio, la felicità per tutti).

Bisessualità e zoofilia

Forse sarà bene allora ricordare quanti

scienziati, o sedicenti tali, abbiano travalicato

i limiti del loro campo, per presentare

come scientifiche le loro filosofie. Non alludo

solo agli eugenisti, ai biologi tedeschi

che appoggiarono il nazismo, agli antropologi

che misuravano i crani per stabilire la

gerarchia delle razze, agli stregoni russi,

ma anche a una schiera di etologi, entomologi,

biologi, che ci hanno imbandito i loro

pregiudizi, le loro filosofie, presentandoli

come le ultime scoperte della scienza. Penso

al matematico Bertrand Russell, il “campione

della libertà di pensiero”, che nel

suo “Matrimonio e morale” del 1929 spiegava

che “uomini e donne sono poligami

per istinto”, accusava la morale cristiana di

essere “contraria ai fatti biologici”, per

concludere con la necessità di sterilizzare

“idioti, scemi e deboli di mente”. Penso all’antropologa

Margaret Mead, con le sue fasulle

ricerche sulla libera sessualità assoluta

e precoce delle samoane, o all’etologo

Giorgio Celli, che equipara i gatti agli uomini,

spiegando che non esiste tra loro nessun

fossato ontologico, come sostiene la

chiesa, che “il nostro destino è collettivo” e

che i gatti sono dotati di “pensiero”, esattamente

come noi (L’Adige, 29.05.2007). Penso

al famoso entomologo Kinsey, che nel suo

celebre rapporto con cui voleva suggerire

“basi scientifiche” per una “nuova moralità”.

Dopo aver spiegato, mentendo, che gli

omosessuali sono il dieci per cento della

popolazione, aggiunse la descrizione di

esperimenti sessuali condotti su centinaia

di bambini tra i cinque mesi e i quattordici

anni di età. In essi degli adulti erano

chiamati a provocare orgasmi ripetuti nei

bambini, mentre questi si opponevano con

“gemiti, singhiozzi o grida più forti”. Kinsey

ne trasse come conclusione la normalità di

bisessualità e zoofilia, oltre che della pedofilia,

la cui riprovazione sociale sarebbe

la vera causa del disagio dei bambini di

fronte a contatti sessuali con adulti: “Se la

bambina non fosse condizionata dall’educazione,

non è certo che approcci sessuali

del genere di quelli determinatisi in questi

episodi, la turberebbero. E’ difficile capire

per quale ragione una bambina, a meno

che non sia condizionata dall’educazione,

dovrebbe turbarsi quando le vengono toccati

i genitali, oppure turbarsi vedendo i genitali

di altre persone, o nell’avere contatti

sessuali ancora più specifici. Quando i

bambini vengono posti in guardia di continuo

dai genitori e dagli insegnanti contro i

contatti con gli adulti… sono pronti a dare

in manifestazioni isteriche non appena una

qualsiasi persona adulta li avvicina… Alcuni

tra i più esperti studiosi di problemi

giovanili, sono addivenuti alla convinzione

che le reazioni emotive dei genitori… i quali

scoprono che il bambino ha avuto contatti,

possono turbare il fanciullo più seriamente

degli stessi contatti sessuali” (Kinsey

et al., “Il comportamento sessuale della

donna”, Bompiani, 1956). Oggi, dopo l’omosessualità,

anche la pedofilia egodistonica

è stata depennata dal Manuale Diagnostico

e Statistico dei Disturbi Mentali IV del 1994

e nei Paesi Bassi, quelli del partito pedofilo,

sono stati depenalizzati gli atti sessuali

con ragazzi sopra i dodici anni: per motivi

scientifici o ideologici?