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Desaparecidos della Cia

di Alessandro Ursic - 08/06/2007

Un rapporto rivela: 39 presunti terroristi arrestati dagli Usa mancano all'appello
Decine di migliaia di morti tra Iraq e Afghanistan, centinaia di detenuti a Guantanamo. E 39 desaparecidos della guerra al terrorismo, presunti affiliati di al-Qaeda di cui si sono perse le tracce da anni. E' l'accusa mossa agli Stati Uniti da sei organizzazioni per i diritti umani col rapporto “Off the record” (non registrati), presentato ieri, sui buchi neri nel sistema di carceri segrete della Cia. La cui esistenza era stata ammessa lo scorso autunno dal presidente Bush, ma che secondo questi gruppi esistono ancora.

Scomparsi. Il documento, redatto tra gli altri da Amnesty International e Human Rights Watch, esorta l'amministrazione Bush a rivelare nomi e luoghi di detenzione – se sono ancora in vita – di 39 persone definite “detenuti fantasma”, catturate tra Iraq, Arabia Saudita, Pakistan, Afghanistan e Somalia. La lista comprende alcuni pezzi grossi come Hassan Ghul e Ali Abd al-Rahman al-Faqasi al-Ghamdi, descritti come militanti di al-Qaeda nel rapporto della commissione sull'11 settembre; Mustafa Setmarian Nasar, inserito nella lista dei “terroristi più ricercati” dell'Fbi; e Anas al-Libi, ricercato per gli attentati contro le ambasciate Usa in Kenya e Tanzania, nel 1998. Gli Stati Uniti hanno ammesso di detenere tre persone inserite nella lista degli scomparsi. Secondo i gruppi autori del rapporto, ci sono testimonianze multiple che confermerebbero la prigionia segreta di altri 18 uomini, mentre per i rimanenti desaparecidos le prove sulla loro detenzione sono più limitate.

Detenzioni familiari. Il documento accusa inoltre gli Stati Uniti di aver detenuto per mesi alcuni parenti di questi presunti terroristi, in un caso addirittura bambini di sette e nove anni: sarebbero i figli di Khalid Sheikh Mohammed, l'organizzatore confesso degli attentati dell'11 settembre 2001, da qualche mese rinchiuso nel centro di detenzione di Guantanamo. Ma prima detenuto per quasi cinque anni in un carcere segreto. Dove, dal settembre 2002, sarebbero stati trattenuti per quattro mesi anche i suoi due piccoli.

Le carceri segrete. Un portavoce della Cia ha respinto le conclusioni del rapporto, sostenendo che l'agenzia di intelligence opera “rispettando le leggi statunitensi” e che le sue attività di anti-terrorismo sono “soggette a un'attenta supervisione”. Lo scorso settembre, Bush aveva ammesso l'esistenza delle carceri segrete, aggiungendo però che il programma era ormai concluso. Questa primavera, alcuni dei presunti terroristi detenuti da anni in queste prigioni sono stati trasferiti a Guantanamo. Secondo il rapporto, proprio questi trasferimenti dimostrerebbero che il sistema di detenzioni segrete, a dispetto delle rassicurazioni di Bush, è ancora in piedi.