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Notizie dall'Iraq occupato (II parte)

di Autori vari - 09/06/2007

Video: ll Procuratore generale del Tribunale Speciale iracheno guida una manifestazione settaria per festeggiare il linciaggio del Presidente iracheno Saddam Hussein.
Il nuovo video mostra il Procuratore generale del Tribunale Speciale iracheno, Munqith Al-Farun, mentre canta slogan settari sciiti dopo il linciaggio del Presidente iracheno Saddam Hussein. Munqith Al-Farun aveva l'incarico di sovrintendere al trasporto del corpo del Presidente Saddam Hussein dalla caserma dei servizi segreti militari di Kadhimiya, nel nord di Baghdad, dove era avvenuto il linciaggio, alla zona verde, dove membri del clan del Presidente iracheno dovevano procedere al riconoscimento. Nel video si vede il corpo del Presidente Saddam Hussein, trasportato in ambulanza, e una dimostrazione di guardie in uniforme e di armati in borghese, che festeggiano l'impiccagione del Presidente iracheno con canti e grida settari, di fronte al quartier generale del Consiglio dei Ministri del "governo" iracheno. Il procuratore capo Munqith Al-Farun viene issato in trionfo sulle spalle dei manifestanti e guida i canti settari...


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Gli Stati Uniti e la Guerra in Iraq: La Raccolta del Consenso
Lorenzo Ansaloni
Nel 1973, Huynh Cong Út vinse il premio Pulitzer con una foto che sarebbe stata destinata ad imprimersi nella memoria collettiva come un'icona della guerra e delle sue efferatezze. È la foto di una bambina vietnamita, Kim Phuc, che corre nuda per la strada, terrorizzata e disperata dopo un attacco con bombe al napalm sul suo villaggio. La foto fece il giro del mondo e riportò alla coscienza dell'opinione pubblica la crudeltà di una guerra che ( soprattutto a partire dal 1968) diventava via via sempre più impopolare. Si sa che la guerra è sempre sporca ma finché agli spettatori ne viene risparmiata la diretta visione risulta più facile continuare le operazioni belliche incontrando minori resistenze. L'attenzione governativa per l'informazione in tempo di guerra non nasce certo con il conflitto vietnamita ma per molti versi quest'ultimo ha rappresentato una sorta di spartiacque. Non solo lo si può considerare la prima guerra autenticamente televisiva ma è stato percepito dall'establishment politico-militare e dagli stessi giornalisti come un conflitto i cui esiti e sviluppi furono ampiamente influenzati dai mass media. Sarebbe eccessivo addossare a quest'ultimi la sola responsabilità degli esiti finali del conflitto (molti altri fattori hanno concorso) cosi pure negarne ogni rilevanza, ma sta di fatto che la percezione generale attribui ai media il ruolo maggiore nel determinare la sconfitta statunitense. Conseguentemente, i successivi governi americani non lasceranno! al caso la copertura mass mediatica di un'operazione bellica che entrerà a pieno titolo tra i molteplici aspetti della sua pianificazione. Un sistema di controllo dell'informazione di guerra è stato approntato e affinato nel corso degli ultimi trent'anni. Testato con l'invasione di Grenada (1983), Panama (1989) e nella Prima Guerra del Golfo, trova ora la sua piena e vincente applicazione nell'attuale conflitto iracheno...

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NOVE GIUGNO SENZA ZAVORRA
TIRA PIU' UN PELO DI CRINE DELLA "POLTRONE PRODI" S.p.A., CHE QUALCHE MILIONE DI MORTI AMMAZZATI

FULVIO GRIMALDI, Mondocane Fuorilinea
Alex Zanotelli, tanto bravo, ma dovrebbe spiegare ai fratelli comboniani che agevolare l'imperialismo sostenendo la balla del genocidio in Darfur è peccato mortale (mortale soprattutto per la pace e i popoli); Lidia Menapace, nota ormai come Menaguerra, anziana ma prodigiosa pacifista acrobata, manager di giri della morte afgani; Rossana Rossanda, supremo gri llo parlante in perpetuo andirivieni tra il cerchio e la botte; l'amico Fosco Giannini che "tanto tuonò che non piovve"; Haidi Giuliani che, ormai ahimè più romana che genovese, giudica D'Alema il "ministro più a sinistra" mai avuto; Luisa Morgantini per la quale basta che l'assassino e la vittima si scambino due carezze e guai se quest'ultima reagisce scalciando contro la vergine di Norimberga apertagli dal primo; Franca Rame, affogata nel nonsense quando qualcuno ha interrotto le sue perorazioni contro la guerra ricordandole che aveva votato per la spedizione in Afghanistan; Andrea Catone, che ha disdegnato perfino di guardare il deliquo progressivo del PRC, fin quando non lo hanno sollevato agli organi dirigenti…Tutti al seguito dell'ultrà non-violento Bertisconi, folgorato da orgasmi militaristi in Libano.

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CIA: RESI NOTI I NOMI DI 39 DESAPARECIDOS
Lettera 22
Sei autorevoli organizzazioni per i diritti umani hanno reso noti i nomi e i profili di 39 persone che si ritiene siano in custodia segreta statunitense e il cui destino rimane tuttora sconosciuto. Il documento, il piu' completo sinora diffuso, fa anche i nomi di familiari dei 39 prigionieri, che a loro volta sono stati detenuti in carceri segrete, compresi bambini di sette anni di eta'.
Contemporaneamente, tre delle sei organizzazioni si sono rivolte a una corte federale Usa chiedendo, ai sensi dell'Atto sulla liberta' di informazione, che siano rese pubbliche notizie riguardanti i detenuti scomparsi...

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AMMAZZA GLI ARABI, STRILLA ALL’ANTISEMITISMO
Norman Finkelstein, traduzione di Gianluca Freda
La tesi centrale del mio libro, Beyond Chutzpah, è che ogni volta che Israele si trova a fronteggiare una debacle nelle pubbliche relazioni, i suoi apologeti iniziano a lanciare l’allarme che "un nuovo antisemitismo" sta per abbattersi su di noi. Così, com’era prevedibile, appena Israele si è trovato ad avere un nuovo problema d’immagine a causa della sua criminale distruzione del Libano, in Inghilterra un gruppo parlamentare mis to capeggiato dal noto paladino d’Israele Denis MacShane (Labor) ha elaborato un altro rapporto in cui si paventa la resurrezione dell’antisemitismo (Report of the All-Party Parliamentary Inquiry Into Antisemitism, Settembre 2006). A giudicare dai testimoni (David Cesarani, Lord Janner, Oona King, Emanuele Ottolenghi, Melanie Phillips) e dalle fonti (il MEMRI, la Holocaust Education Trust) citate nel testo del rapporto, si sarebbero potuti risparmiare tempo e soldi appaltando l’intera elaborazione al Ministero degli Esteri israeliano...

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Hammad mette in guardia dalla diffusione di false notizie mirate a far scoppiare una lotta intestina
Agenzia Stampa Infopal.it
L’ufficiale Burhan Hammad, capo della Delegazione di sicurezza egiziana a Gaza, ha definito false, tendenziose e maligne le notizie diffuse ieri, riguardanti gli scontri armati tra membri dei due movimenti Fatah e Hamas, avvenuti vicino al passaggio al-Mintar. Hammad ha denunciato, in conferenza stampa, queste false notizie mirate ad aumentare la divisione tra i due movimenti Fatah e Hamas e a far tornare la lotta interna e fratricida. Ha inoltre affermato che "i diffusori di queste notizie non sono preoccupati della pericolosità di diffonderle e di far ricominciare la lotta intestina, quindi di versare il sangue palestinese innocente, sacrificandolo a interessi esterni, non nazionali"...

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L’acqua, questione centrale dell’occupazione della Palestina
André Rousseau (Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova), www.resistenze.org
Come in tutte le regioni aride, nel Vicino Oriente la questione dell’acqua è fondamentalmente politica. Presente fin dai primi insediamenti delle colonie, la questione è divenuta un problema centrale nella Palestina occupata e nel Golan annesso, e fa testimonianza della politica discriminatoria di Tel-Aviv. Vitale per Israele, il problema idrico sta al centro di tutta la sua strategia militare e colonizzatrice. Il Vicino Oriente è una terra arida. Se ci si limita alle tre regioni dove il problema dell’acqua si pone con maggior acutezza, vale a dire la Giordania, Israele e i Territori Palestinesi, si constata che l’effettivo sfruttamento delle risorse idriche, per soddisfare la domanda attuale, è molto vicino, fors’anche superiore, a quello dell’effettiva disponibilità. Così, nel 1994, il consumo d’acqua in Israele supera i 2.000 milioni di metri cubi all’anno, quando le risorse rinnovabili non superano i 1.500 milioni di metri cubi annui...

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Riassunto del Bollettino della resistenza irachena - 7 giugno 2007
Albasrah.net
...E’ noto che gli armati settarii sciiti stanno cercando di espellere i sunniti da tutti i distretti di Baghdad, in cio’ approfittando della tanto strombazzata "campagna" americana contro la Jaysh al-Mahdi [esercito del Mahdi] la quale invece, in pratica, e’ libera di attaccare a sua volta a suo beneplacito le zone sunnite di Baghdad senza che nessun americano si faccia mai vedere per difenderle. Come risultato, i distretti di Baghdad al-' Amil, al-Bayya',e as-Sayyidiyah, sono soggetti a continui attacchi di miliziani settarii sciiti quali, spalleggiati dalle truppe del regime fantoccio, assalgono le moschee che servono da centri delle comunita’ allo scopo di farle chiudere, dar loro fuoco, od occuparle, in modo da costringere i sunniti ad abbandonare interi settori della citta’...


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Notizie dall'Iraq occupato - 7 giugno 2007
Agenzie
* Iraq: Usa, bilancio morti americani tocca quota 3.500

* SOLDATO BRITANNICO UCCISO A BASSORA

* Iraq: attentatore suicida contro la polizia, 9 morti

* Sindaco di Mosul rimosso per essersi opposto alla chiusura di un giornale

* Baghdad: cinque morti in attentato

* Mosul: ucciso giornalista iracheno

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Riassunto del Bollettino della resistenza irachena - 6 giugno 2007
Albasrah.net
Il Mafkarat al-Islam ha anche riferito Mercoledi’ pomeriggio che ad al-Fallujah, 60 chilometri a ovest di Baghdad, gli americani hanno da tre giorni inasprito le loro "misure di sicurezza", dividendo la citta’ in quattro zone. Ogni zona e’ chiusa entro mura di cemento e con posti di blocco fra l’una e l’altra. Questi sono presidiati dagli americani e dalla polizia fantoccio del cosiddetto Consiglio per la Salvezza di al-Anbar, composto da uom ini scelti da loro. Divieto di traffico urbano (la cui durata si prevede in almeno un mese) e consentite solo le moto. Il blocco della citta’ e’ stato accompagnato da arresti in massa di cittadini. Solo negli ultimi giorni sono stati arrestati 211 residenti con l’accusa di "terrorismo", che puo’ comportare la pena di morte. Molte famiglie di al-Fallujah mandano via dalla citta’ i bambini per evitare che nelle grosse retate gli americani arrestino anche loro.

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Riassunto del Bollettino della resistenza irachena - 5 giugno 2007
Albasrah.net
In un dispaccio di Martedi’ sera la Associazione degli Studiosi Musulmani dell’Irak (AMSI) ha comunicato che le tribu’ irachene delle province di al-Anbar, al-Mawsil, Salah ad-Din, at-Ta’mim, e Diyala, hanno espresso il loro rifiuto nei confronti delle organizzazioni spalleggiate dagli Stati Uniti e note come "Consigli per la Salvezza" delle loro province, e che in sostanza sono costituite da forze di polizia reclutate localmente, e mediante le quali l’occupazione intenderebbe cercare di "normalizzare" i rapporti fra le tribu’ e il governo fantoccio settario e sciita insediato dagli americani. La AMSI riferisce che gli sceicchi delle tribu’ hanno emesso Martedi’ 5 Giugno una dichiarazione nella quale annunciano di essere tutti d’accordo nell’assumere un atteggiamento di ferma opposizione alle "nuove lotte intestine" [allusione ai suddetti "Consigli" fantoccio], dopo che le indagini avevano mostrato che il "Consiglio per la Salvezza di al-Anbar", messo insieme sotto la direzione di Sattar Abu Rishah, "aveva il solo scopo di combattere tutti i gruppi della Resistenza, che sono schierati sul campo dell’onore e della gloria".

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