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L'agonia della Repubblica

di Giancarlo Chetoni - 09/06/2007

Fonte: lettera informazione



"Lo spettacolo andato in scena al Senato è una danza macabra per il
Paese. Appare difficile andare avanti perché quello che è accaduto in
questi giorni (si riferisce al caso Visco-Speciale) è ben più grave di
una indecorosa rissa politica: è uno scricchiolio della nostra (la
sua) Repubblica".

Più in là Giuseppe D'Avanzo non è riuscito ad andare.

La Finegil di De Benedetti lo ha plagiato.

Gli ha fatto perdere, con la disponibilità del danaro e la
frequentazione del gossip, dei vip di affari & politica, la lucidità e
la prontezza nel vedere, sentire e denunciare.

Minimizza, riduce i cigolii  a "uno" o giù di lì.

In realtà. ce ne sono molti.  Altri seguiranno, tutti di prevedibile e
crescente intensità. E finiranno per scuotere dalle fondamenta i
Palazzi del Potere. Lo scrivo con soddisfazione. Annuso.

Lo smottamento della massa franosa che lambisce la Repubblica delle
Banane è inarrestabile.

La torsione dei tondini arrugginiti che scolla il cemento fradicio,
sta uscendo all'esterno con il rumore, secco, sinistro, che precede
l'implosione, i cumuli di macerie a terra con tanto di polvere
nell'aria e un silenzio spettrale, da catastrofe.

D'Alema appena qualche pagina dietro avverte "avanti così e il Paese è
perduto".

Il suo appello non ci strappa né commozione né lacrime. A dirla tutta
non ce ne frega niente. Anzi. Quando la maionese impazzisce è meglio
buttar via tutto.

La spazzatura che sommerge Napoli è un segno inequivocabile della
paralisi progressiva dei poteri di comuni, provincie, regioni e stato,
di un degrado della qualità della vita che trascina in un buco sempre
più nero milioni di italiani.

Bertolaso e Bassolino, Napolitano e il Sindaco di Montecorvino.

E' il segno tangibile del fallimento epocale di un intero ceto
politico, come lo chiama Fassino.

La lordura che assedia le strade di Posilipo, di Ischia, di Capri, la
delinquenza, la camorra, il degrado che assedia la Campania è un segno
 di un collasso incipiente molto più profondo ed esteso. Ferite
infette che degenerano in cancrene a macchia di leopardo.

L'elettroencefalogramma della Repubblica è irriversibilmente piatto.

Tra centro è periferia il black-out è pressoché totale.

La credibilità del sistema politico ha raggiunto il fondo. La sua
capacità di comunicazione è ormai largamente fallimentare. Le alchimie
di incessante trasformazione alla ricerca di una stabilità precaria
senza catalizzatori e sedimentazioni.

L'Italia pressoché ingovernabile, sempre più povera e febbricitante.

Per sindaci e presidenti di provincia, neoeletti, o candidati al
ballottaggio, alle amministrative di maggio, intervistati dai TG nelle
sedi istituzionali o di partito questa volta non ci sono stati né baci
né abbracci, né  sostenitori. Fine della kermesse. 

Sulla pelle della Repubblica spira un vento gelido, artico. Niente
dati definitivi dal Ministero degli Interni sull'astensione. A Genova
i voti bianchi e annullati, al primo turno, hanno superato i 180.000.

Brandelli di verità difficili da tirar via anche da Internet.

Per continuare a coltivare dei vergognosi privilegi di casta, ad
occupare spazi di visibilità, la politica ha un solo mezzo: sviluppare
un sistema educativo e sociale capace di annientare la fibra delle
nuove generazioni comprimendo tutti gli spazi di libertà e adulterando
sempre più massicciamente la comunicazione. 

Il Ministro degli Esteri, dal canto suo, ha lanciato i suoi allarmi:
"Mentre sono in videoconferenza con la Rice e con i ministri di
Francia e Germania per dare un futuro al Kossovo, il parlamento
italiano è bloccato nella discussione su un generale".

Il bombardatore folle della Serbia si è dimenticato che quel
problemino lui ha contribuito a crearlo dando il via libera da Aviano
e Istrana ai cacciabombardieri degli Usa e della Nato e ai Tornado IDS
dell'Aeronautica Militare. Quella volta senza l'assenso dell'Onu.

Fa differenza tra Belgrado e Kabul?

Un massacro da 10.000 uomini, donne, anziani e bambini. E all'uranio
impoverito degli A 10.

L'allora Presidente del Consiglio, per giustificare un'aggressione
aerea, vigliacca, infame, nel 1999 parlò di  diritti umani calpestati
inventandosi fosse di cadaveri e la pulizia etnica di Belgrado contro
gli albanesi

Delinquenza politica da salvatore dell'ordine internazionale per conto
di Clinton e della Nato.

I nodi per lui per Prodi e Berlusconi stanno venendo al pettine. La
Russia ha detto un chiaro e definitivo "no" al Palazzo di Vetro sulla
secessione organizzata dall'UCK, dalla Cia e dal Pentagono.

Non sono ancora riuscito a cacciare dalla testa le scene agghiaccianti
di intere famiglie serbe strappate a forza dai convogli organizzati
dall'Onu, lapidate, bruciate con la benzina, i monasteri ortodossi
dinamitati, ad aver dimenticato - letto nel "Rapporto Pristina" sulle
sparizioni - i colpi alla nuca, gli stupri in un crescendo di violenza
e di follia inflitti dai "vincitori" ai "vinti".

Spatafora al Consiglio di Sicurezza rialzerà la mano a comando come
vuole Bush.

Per la politica estera del Bel Paese il crack è dietro l'angolo. In
Libano e in Afghanistan.

Le pastette, le furbizie cerchiobottiste dei comunicati della
Farnesina non bastano più a nascondere la solidità dell'asse Roma
Washington. E la commistione sempre più estesa, putrida e
condizionante del centro-centro-sinistra con il sistema finanziario e
industriale nazionale e internazionale. 

Al di là di un nostro giudizio fortemente negativo sull'operato di
ampi settori giudiziari negli anni di piombo, c'è da dire che oggi,
la magistratura esercita, anche nei formidabili limiti che gli sono
imposti dal Parlamento e dallo Stato, l'azione penale con sufficiente
libertà e trasparenza.

L'apposizione del segreto di stato sul caso Abù Omar, il ricorso alla
Consulta, il trasferimento di Pompa al Ministero della Difesa, la
firma degli accordi Finmeccanica con la Loockeed per la produzione a
Cameri dell'F 35, e potremmo continuare per un bel pezzo, fino alla
difesa di Cappato e di Luxuria a Mosca, dimostrano al di là di ogni
ragionevole dubbio che l'Italietta del Partito Democratico è
perfettamente sovrapponibile a quella della Casa delle Libertà.
Padroni del Vapore a bordone, che si avvicendano.

Le corse affannose a Damasco del Baffo di Gallipoli non salveranno il
Bel Paese da una durissima lezione.

Il Capogruppo al Senato del Partito Democratico Anna Finocchiaro è
stata molto chiara.

"Attenti - ha detto rivolgendo lo sguardo verso i banchi
dell'opposizione - ad accendere focolai di polemiche distruttive. La
credibilità e la tenuta del sistema non riguarda solo la sinistra ma
anche la destra".

Dai, continuate così!

Se Amato pensa che lo salvi Storace, la destra radicale, Giordano o i
"no global" di Casarini sta fresco!

Tutta roba da Otpor.

Dietro l'angolo c'è una mezza rivoluzione.

Ne vedremo delle belle.