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Stato sociale. Per chi?

di Antonio Pantano - 11/06/2007

Fonte: antoniopantano



Il millennio nuovo dovrebbe "rivedere" le pensioni che vengono erogate in Italia. Lo Stato lamenta di non poterle più sostenere , a causa di bassi introiti contributivi sulle paghe. Tacendo che le pensioni che si erogano sono compendio di versamenti contributivi di decenni passati. Comunque, per la verità, si ammette che almeno il 37 per cento dei pensionati percepisce fino a lire 12 milioni annui ( lasciando intendere che vi sono molti che percepiscono solo 200.000 lire il mese, cioè 2.400.000 l'anno ), valore inferiore di moltissimo rispetto il minimo necessario per la sopravvivenza. Quindi, 9 milioni di italiani tentano di sopravvivere nella vera indigenza con pensioni di valore vergognoso, indegno di uno Stato civile nel quale, per contro, oltre 200.000 “persone privilegiate" percepiscono pensioni superiori a 250.000.000 di lire annue.
Gli stipendi statali non sono da meno. Con una maggioranza di "servitori dello Stato" che vive appena sopra il limite dell'indigenza, v'è una nutrita minoranza che percepisce stipendi pubblici miliardari.
Ciò non è' previsto dalla Costituzione, " democratica " e " fondata sul lavoro " secondo l'art. 1, seguito dall'art. 53 che recita : " tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività. "
L'art. 53 fu disatteso almeno fino al 1997. Da quell'anno si sentì il dovere di assoggettare ad IRPEF l'assegno personale del Presidente della Repubblica, avvicinando il suo stato giuridico-fiscale a tutti i cittadini.
Nella trasmissione "Format-REPORT” della RAI-TV, chi scrive spiegò - documenti alla mano - l'arcano degli introiti annui del Presidente della Repubblica. Il servizio televisivo confrontò l'emolumento del Presidente germanico e di quello USA con il corrispondente italiano. Il Presidente germanico percepiva valore analogo al collega italiano, ma era costratto a sostenere personalmente tutte le spese della ufficialità pagando in proprio anche le vacanze. L'americano, più "potente" e con maggiori impegni, godeva di minori servizi prestigiosi invece goduti dal "collega" italiano, e perceviva solo l'equivalente dell'italiano, con verifica patrimoniale e di portafoglio in ogni istante !.
Ma in Italia le cose erano molto differenti. Secondo quanto la Gazzetta Ufficiale aveva pubblicato il 29.12.1995, nel "bilancio di previsione per il 1996”.
Costì la spesa “ SERVIZI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI ” indicava il capitolo 1001 “ ASSEGNO PERSONALE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ( SPESE OBBLIGATORIE ) L. 328.283.000 ”, seguito dal capitolo 1002 DOTAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA L. 4.227.749.000 ”.
Il Presidente, nel 1996, incassò personalmente dallo Stato - cioè : dai contribuenti -
L. 4.555.762.000.
Eventuali dubbi su oneri da soppirtare personalmente dal Presidente furono fugati dal successivo capitolo 1003 SPESE PER LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
L. 204.631.975.000
”.
Va chiarito che il Quirinale, ed i servizi relativi alla Presidenza della Repubblica, sono “guarniti” da oltre 1000 addetti, in posizione certamente “privilegiata” per la delicatezza della incombenza, ma nella quasi totalità dipendenti da “capitoli di spesa” sostenuti da dicasteri specifici : Presidenza del Consiglio, ministeri : della Difesa ( i corazzieri sono carabinieri ), degli Interni, delle Finanze, del Tesoro, degli Esteri, oltre altri, per specifiche competenze ( Beni Culturali, Lavori Pubblici, Pubblica Istruzione, ecc. ).
Comunque, oltre 100 autovetture sono a disposizione di qualche decina di strapagati “ funzionari di palazzo ” che gravano a carico delle “ Spese per la Presidenza della Repubblica ”, come, nella stessa trasmissione REPORT il deputato Raffaele Costa denunziò, dati alla mano .
M’astengo da considerazioni fondamentali, che fanno rilevare essere anacronistico ed inutile mantenere un faraonico apparato “ di palazzo ” per la vita del presidente ( la Casa Bianca americana fa la figura d’una casetta dxi campagna in confronto al Quirinale ! ) : si potrebbero ( e, in rispetto degli italiani TUTTI, si dovrebbero ! ) ridurre infinite “ spese di rappresentanza ” per permettere ai pensionati indigenti di condurre vita più umana e decorosa !
Ma torniamo alla Gazzetta Ufficiale. Quella apperna citata vide la “finanziaria” del governo Dini. L’anno successivo la “finanziaria” fu varata dal governo Prodi. Ed essendo questi un collaudato economista di vaglia ( l’IRI, sotto la sua guida, iniziò la parabola discendente fino a scomparsae, mentre la personale “Nomisma” otteneva sostegni pubblici statali ), applicò la propria “filosofìa” alle spese di previsione dei “SERVIZI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI”.
Va chiarito che, di norma, le spese statali avrebbero verifica da parte della Corte dei Conti. Ma questo organismo non ha potere alcuno nei confronti dei citati servizi ! Cioè : Presidenza della Repubblica, Camera dei Daputati, Senato, Corte Costituzionale, non hanno obbligo di rendiconto e sono indenni da verifiche della Corte dei Conti. Le spese di previsione “devono essere spese” senza risparmi ed economie. E senza controllo altrui !
Così la Gazzetta Ufficiale - supplemento ordinario - del 28.12.1996 previde, per il 1997, il capitolo 1001 ASSEGNO PERSONALE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
L. 351.476.000
” superiore di L. 23.193.000 rispetto il precedente anno pari al 7,06%, in momento nel quale l’inflazione annua era contenuta in due punti percentuali !
Ma la paga del presidente fu, finalmente, assoggettata ad IRPEF, come quella d’ogni altro italiano, dopo 50 anni di criterio certamente non egualitario, ma strombazzato come democratico !
Certo, IRPEF sull’assegno. Ma la “dotazione” ?
La “dotazione” è il “di più” che si pone a disposizione del destinatario: Per esempio, i ministri del governo centrale hanno stipendio annuo ( lo scritto è del 2000 ! nota del redattore ! ) intorno a 200 milioni di lire, ma godono di “ portafoglio ”, o “ dotazione ” senza obbligo di rendiconto, di una decina di miliardi di lire l’anno. Per le “ spese di servizio ” !
Il Presidente della repubblica, fino al 1996, intascava “dotazione” definita
Nel 1997 il sociale Prodi, incrementato a dismisura l’assegno del Presidente, fece sparire il capitolo 1002 inglobandolo con il capitolo 1003, in unico capitolo, il NUOVO 1002 SPESE E DOTAZIONE PER LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA ( SPESE OBBLIGATORIE ) L. 227.580.443.000 ”, superiore di L. 18.720.719.000 alle due voci dell’anno precedente ( dotazione del Presidente L. 4.227.749.000 + “ spese per la Presidenza L. 204.631.975.000 ” = L. 208.859.724.000 ), con incremento del 8,96% almeno tre volte superiore alla inflazione del momento.
Ma, in tal modo, il raro lettore della Gazzetta Ufficiale non avrebbe più potuto individuare quanto, oltre l’assegno, sarebbe andato per “dotazione” al Presidente.
Facile individuare tal valore per il 1997 : almeno L. 4.606.695.000, scaturente dallo incremento del 8.96% della dotazione per il 1996. Questi i valori di quegli anni, lontani oltre mille giorni da noi, ma lontanissimi oltre mille anni luce dalla pensione annua “sociale” !
Infatti, con il solo incremento della “dotazione” presidenziale per il 1997, cioè con L. 378.946.000 si possono corrispondere sostenere 54 anni di “pensione sociale”ad un disgraziato “suddito italiano” !
In Svizzera il Presidente della Repubblica viaggia in treno senza scorta, insieme con qualsiasi viaggiatore, ma non paga biglietto, godendo di “permanente”, e viene casualmente sporcato da una innaffiatrice di letame nel corso di solitaria passeggiata campestre in bicicletta, come accadde tempo addietro [ e le cronache locali han riportato ]. Il “colpevole” contadino, preoccupato del danno fatto subire casualmente al ciclista, apprese dopo trattarsi del Presidente della sua repubblica. Ma la Svizzera è lontana secoli-luce dall’Italia, e non fa parte dell’Europa ! Ed il Presidente svizzero non impone ritratti negli uffici pubblici, non fa predica alcuna ( tantomeno d’alta ipocrisìa ), non ostenta il proprio ruolo ! Sopratutto, non grava con orpelli a carico dei contribuenti !
[ Voglio esser oggi, 2007, impertinente : si immagini se l’inconveniente fosse accaduto al solerte “ ciclista “ Romano Prodi ( sempre scortato da telecamere delle TV ) !
1° : Il contadino italiano sarebbe stato fermato due ore prima nella sua attività concimatrice, dalle staffette di polizia e carabinieri che precedono ogni itinerario del Prodi, presidente o no.
2° : Se irrorato accidentalmente, avrebbe fattola doccia di letame insieme ad altri 33 accompagnatori ciclisti “pretoriani”
( anche in completo nero, cravatta nera, scarpe lucid e) che lo scortano anche fin dentro il cesso !
3° : Il povero irroratore sarebbe stato “accompagnato e fatto sostare ” per molte decine di ore alla più vicina stazione di Carabinieri, per “indagini ed accertamenti”.
Ma il discorso riguarderebbe anche la controfigura attuale del Prodi, il cavaliere Berlusconi !
]
La Costituzione italiana usa la minuscola per le parole : popolo, cittadini, persona umana; la maiuscola per Presidente, Repubblica, Stato, Governo, Parlamento, Senato, Camera dei Deputati, Corte Costituzionale. Magistratura.
E’ evidenziata la “differenza” tra il popolo e “li superiori” eletti. I quali dovrebbero essere a servizio del Popolo e dei cittadini tutti, e non viceversa !Ma la “democrazia” concreta - almeno in Italia, e non solo in Italia - è una utopìa.