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Condoleezza Rice. Più donne in politica?

di Paolo De Gregorio - 12/06/2007

 
 

Soltanto l’astuto D’Alema aveva parlato di una svolta nella politica estera americana, la cui protagonista, Condoleezza Rice,sarebbe stata elemento di discontinuità rispetto al passato. Eccolo servito dalle parole, piene di retorica e di continuità, pronunciate nel centenario dell’Economic Club di New York dalla scimmietta nera al servizio dei bianchi, e messa lì solo perché i cretini possono dire che i neri si sono integrati, e soprattutto perché non parla a favore dei negri ma a favore del Pentagono.
Udite, udite le sue esternazioni e scegliete o il riso o la paura, perché chi è capace di tali convinzioni fa veramente ridere, ma visto il potenziale militare americano e la disinvoltura a usarlo, sono parole di cui aver paura.
-“”Non ci sarà declino americano nemmeno questa volta, questo sarà un altro secolo americano, esportare la libertà non è una scelta ideologica, ma l’espressione suprema del “realismo americano” L’America rivendica il “ruolo guida” legittimato, più che dalla sua forza, dalla superiorità del suo modello, dalla sua perdurante capacità di offrire a tutti una opportunità”” (risate di sottofondo)
Poi, tornando in terra, la cara Condoleezza nota all’orizzonte qualche piccola difficoltà: la sfida del terrorismo, la crisi energetica, il nodo del mutamento del clima.
-Per chiusura l’ultima sparata “la nostra missione non è mantenere lo status quo, siamo una forza rivoluzionaria, ma non minacciamo nessuno perché la diffusione della libertà è solo una opportunità”.
In tempo di “guerra fredda” queste esternazioni del Capo della diplomazia Usa sarebbero state definite farneticanti e il freddo sarebbe aumentato, ma visto che ci sono in giro molti intelligentoni anche di sinistra ancora convinti che l’America sia una democrazia, ci tocca fare alcune brevissime considerazioni.
-l’America è l’unico paese al mondo a possedere fuori del proprio territorio 900 basi militari, e ha la faccia tosta di dire che servono per espandere la democrazia. Una di queste basi, Guantanamo, serve per torturare, al di fuori della legalità internazionale, i nemici dell’America
-il terrorismo non nasce dal nulla, ma dalle prepotenze subite, e nel caso di quello islamico, sono secoli che gli anglo-americani spadroneggiano in Medio Oriente, appoggiano in modo spropositato la politica di Israele, hanno usato e armato Saddam Hussein per attaccare la rivoluzione islamica in Iran, hanno usato e armato Osama Bin Laden che faceva il terrorista in Aghanistan contro i russi. Dire che hanno fatto questo per diffondere democrazia e libertà risulta ridicolo
-l’America è il più grande inquinatore mondiale. Con il 5% della popolazione mondiale consuma e inquina per il 40%. Non ha sottoscritto il trattato di Kyoto, non accetta riduzioni rigide delle sue emissioni di gas serra e il suo ruolo guida,se seguito, ci porta direttamente in una situazione di non ritorno per l’ecosistema.
Non è possibile ricevere lezioni di democrazia da chi vende le armi nei supermercati, da chi lascia 40 milioni di americani senza assistenza sanitaria a crepare senza aiuto, da chi ha lasciato i neri di New Orleans colpiti dalle alluvioni senza intervenire, da chi ha rifiutato (Bush) di ricevere Cindy Sheehan, madre di un caduto in Iraq che gli voleva solo chiedere perché suo figlio era morto, da chi erige muri di acciaio e filo spinato al confine col Messico.
L’unica strada vera che gli Usa hanno da percorrere è quella di convincersi che tutti gli imperi finiscono.
Militarmente hanno perduto in Vietnam contro un piccolo popolo di contadini, perderanno in Iraq e in Afghanistan per il semplice fatto che i mercenari non vinceranno MAI contro i popoli.
Se fossero realisti, come affermano di essere, quelle sparate sulla missione di guida globale rivoluzionaria se le potrebbero risparmiare, invece sono farlocchi al punto di non sapersi neppure fare due conti: se finissero di ingerirsi nei fatti di quasi tutti i paesi del mondo, e smantellassero i loro apparati militari, propagandistici e spionistici dai costi stratosferici, tagliassero gli aiuti militari e in denaro ai loro amici dittatori e alle democrazie fantoccio, e questi denari fossero investiti nella propria economia, tutti gli americani starebbero meglio, anche con la coscienza.
Ma da chi ha sterminato 10 milioni di indiani per rubargli la terra e mettersi al loro posto, non si possono pretendere miracoli!